at least forgive me

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Questo capitolo sarà diverso dagli altri, e al posto della terza persona che di solito rimpiazza il suo nome, vorrei usare la seconda singolare, perché ho delle cose da dire direttamente: Ma dato che ormai voi che leggete ci siete dentro quasi quanto me, vi racconto.
Oggi, proprio oggi, abbiamo deciso, o meglio, lui ha deciso di chiudere la nostra relazione.
O qualsiasi cosa fosse.
Mi ha detto poche cose, e non mi ha dato tante spiegazioni, ha detto che per me era meglio e che lo faceva solo per me.
Ora, apprezzo il gesto, ma è meglio per me sul serio?

Quando non ci sei mi si mozza il fiato.
È davvero meglio per me se ogni giorno ormai lo trascorro a pensare a quanto tu riesca a rendermi felice? So che spesso mi contraddico, ma è una bella sensazione.

Mi fai sentire amata anche se non mi ami.

Comunque sia sono qui per dirti che non so se lo hai davvero fatto per me o semplicemente perché magari ti eri stufato di me, e sta tranquillo, lo capisco perfettamente, perché io avrò bisogno di te più di quanto tu avrai bisogno di me.
E ormai le giustificazioni non hanno proprio senso né da parte mia, né da parte tua ed è semplicemente così che probabilmente dovevano andare le cose.

Ma cosa sarebbe successo se non ci fossimo mai conosciuti? Magari starei chiedendo questa stessa cosa ad un'altra persona.
Magari non staresti qui a leggere, ma in realtà non sono neanche sicura che tu stia leggendo perché onestamente io non leggerei qualcosa che ha scritto per me qualcuno con il quale ho chiuso.

Quanti paradossi, devo proprio finirla.

A volte ti mancano i ricordi, non le persone.
A volte è strano, non avere idea di chi sia qualcuno e avere la costante voglia di baciarlo.
Baci carnali, di quelli che non solo ti strappano le labbra, ma anche il cuore.

Dio, se solo sapessi quanto t'ho amato.
L'amore è strano: come può qualcosa così bello portare questo straziante dolore? Come puoi rompere una tale gioia solamente per un bene reciproco?
Forse sono io la pazza psicopatica qui, tra noi due, perché io preferisco mille volte stare male con te che stare bene da sola.

Tutto quello che ho sempre voluto e che voglio, ragazzi, è sentire qualcosa.
Intendo, sentirlo davvero, e con lui, con questo ragazzo che mi ha spinto al limite, che mi ha ispirata a scrivere questa storia e che mi ha portata lentamente alla follia è stato facile sentire qualcosa.
Lo sentivo nelle mani, lo sentivo che rimbombava in testa.
Forse è stata questa la nostra croce, io e lui non eravamo bravi con le etichette.

Sentivo qualcosa, e noi eravamo qualcosa.
Ti ho provato che ti amo.
E tu hai chiuso con me.
Sono la pazza psicopatica, tra i due, sicuramente.
Ma credimi gentilmente se ti dico che qualcuno che ti amerà come ti ho amato io, non lo troverai mai.
Seriamente, mai; questa è una delle poche cose delle quali sono certa.

Dunque, non so quanto lunga sarà ancora questa storia, forse non avendo più la mia 'Dea Ispiratrice' smetterò di scriverla, forse a maggior ragione scriverò di più esortata dal mio rivolerlo indietro, o forse tra due capitoli semplicemente accantonerò l'idea di vedere la nostra come una storia d'amore.
Perché la nostra non è una storia d'amore.
Non sono neanche più sicura che fosse amore.
Non lo so che cos'è stato, so solo che tolto il piacere carnale, tolto l'orgasmo mentale che mi ha sempre fatto raggiungere, io sono più che convinta che la mia anima sia collegata alla sua in maniera irreversibile.

È solo il mio punto di vista, naturalmente, ed io non sono nemmeno più arrabbiata con lui, non sono neanche triste o giù di morale perché rispetto pienamente la sua decisione.
Siamo abbastanza maturi per questo.
Ma ancora una volta, se stai leggendo.

Se non vuoi proprio tornare da me, almeno perdonami perché ti ho amato da impazzire.

(Se mi vuoi, comunque, io sono tua.
Eternamente.)

When We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora