you're in me.

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Che poi io non lo so cos'ha di speciale.
Sarà il suo modo di fare, la sua posa nelle foto che è sempre la stessa, le sue labbra sempre rosse, che è inoltre il suo colore preferito, sarà la sua barba che non vuole mai tagliare e che nonostante non mi piaccia sugli altri su di lui è bella, sarà il suo sguardo che mi sento nonostante non l'abbia mai potuto godere dal vivo.
Che poi vorrei aprire una parentesi.
È lui che c'è entrato, in me.
Dentro di me, ha fatto nascere e germogliare per poi fiorire qualcosa di immenso, spettacolare, meraviglioso.
E ora che c'è, che c'è dentro, il cuore, la carne, le ossa, le vene, i vasi sanguigni, ci rimane.

Che sarà mai?
Forse che è bello, che questo aggettivo così superficiale non gli rende giustizia.
Forse che è lunatico, tanto che quando guarda la luna essa impallidisce, imbarazzata.
Forse che mi guida ogni volta verso la felicità ed io sto lì, a lasciarlo fare, amandolo.
Io non voglio altro che lui.
Non voglio qualcuno che gli somigli, con i suoi occhi, con le sue labbra, con il suo corpo o magari un po' meglio, io voglio lui.
Perchè non c'è qualcuno che possa sostituirlo, è unico per me.

L'unico per me.

Ed io non sono mai stata così di qualcuno, proprio io, che sono sempre stata libera come il vento, come le onde del mare, come il primo usignolo al mattino che se sei stanco un po' t'infastidisce, come la tramontana, come il sole e come il mare.
Io non sono mai stata così di qualcuno, ed ora sono sua, non c'è bisogno di stupidissime pause e di far scorrere il tempo per comprenderlo, a volte succede, succede davvero, a volte ci s'innamora per caso e ci si appartiene non per scelta, sicuramente non per scelta, e allora è pleonastico.

Almeno in ogni tot di capitoli deve esserci un riferimento al mio carissimo greco antico, dunque anche stavolta non sarò da meno.
πας, πασα, παν in greco è una parola che significa tutto.
ρεω è un verbo che significa scorrere.
avrete sicuramente più volte sentito l'espressione παντα ρει, (παντα è complemento oggetto, ρει è presente, terza persona singolare) significa letteralmente 'tutto scorre'.
Bello, come proverbio, ma forse non totalmente veritiero.
Tutto scorre ma lui no, non riesce a scivolarmi addosso, lui non scenderà mai.

E ciò che mi adira è che nonostante lui abbia metà del mio cuore, essendo sua io stessa, in realtà gli appartiene a tutti gli effetti.

E un'altra delle cose che vorrei dirgli, è che non faccio la gelosa per capriccio, per invidia o per orgoglio.
Divento gelosa per paura, per le pare che mai mi mollano, perché sono sicura di non essere abbastanza, che forse non lo amo abbastanza, che forse non sono abbastanza fisicamente, perché sono larga di fianchi, perché ho le cosce grosse oppure un brutto sorriso, e di ragazze più belle ce ne sono troppe.
Che poi effettivamente fa bene a non volermi.
Non è vittimismo ma una come me non la vuole sul serio nessuno.

Siamo imparagonabili perché lui è così bello ed io così me.

Lui è meraviglioso, sacripante.

Io sono me stessa con le mie zero qualità e con i miei mille difetti, solo una piccola solipsista che non vede altro che sè stessa e lui.
Nonostante io sia così me, lui anche è così me, perché credetemi se vi dico che nessuno mi conosce meglio di lui.

Auspicarlo non basta più, nemmeno smaniarlo.
Le cose sarebbero due, in tal caso; dovrei forse dimenticarlo? Vorrei, oh, come vorrei.
Ma non posso.

Queste mie parole, gente che legge, son macchiate di inanità, perché non c'è qualcosa di quel che ho detto ora che lui non sapesse già.
Ma così, come se fosse un bel po' subitaneo, voglio dire che io lo vorrò sempre, qualsiasi cosa accada nella mia vita.

È il mio desiderio più grande e per questo mio caratteraccio probabilmente mai demorderò.

When We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora