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Guardai le storie di instragram quella sera, si stavano divertendo molto da quanto notavo.
Le ragazze indossavano un abbigliamento che mostrava molta pelle e...beh...che dire...erano leggermente ubriache, come i maschi.
Dopo le prime tre storie decisi di uscire da instagram, poteva sembrare stupido ma in parte mi sentivo debole, non riuscivo neanche a uscire con loro.
Guardai l'orologio, segnava le 23:18, sbuffai annoiata.
Arrivò una notifica:
Rin
Hey Leni-channn😝
Come stai? :))

Ciao Rin :D
Bene grazie, te?

...sinceramente non sto
molto bene

Cos'hai?

Hai visto le immagini che hanno
postato alcuni della classe?

Si..

Beh, io non ci sono venuto,
neanche te, vero?

No, neanche io

Perché? :(

Vuoi che sia sincera?

Glie lo avrei detto veramente? No...Non mi posso fidare così velocemente

Si

Dovevo studiare

Mmmm non so perché ma
qualcosa mi dice che mi stai
mentendo 😑

Non mi piacciono le discoteche,
troppo casino

Ti capisco :)

Dai un giorno ci faremo
una bella serata insieme
così ci vendicheremo e li
faremo diventare gelosi XD

Si 😂

Cosa fai ora? ☆^☆

Riposo sul letto
Tu?

Cazzeggio un po, ogni tanto
la vita è veramente noiosa

Sapessi quanto lo fosse la mia

Ora devo andare Rin, scusa
Buonanottee🌙

Buonanotteee


Il giorno seguente

Sapete quale era il 'piano segreto'?
Beh, semplice, era stato pianificato da quei due gemelli, come pensavamo tutti...
Ma la domanda che vi passa per la testa principalmente sarà...cosa ti hanno fatto giovane fanciulla?
Mi hanno insultata e fuori dalla scuola mi avevano attaccata al muro urlandomi cose tipo 'puttana' (scusate per il linguaggio, ma io dico cosa mi hanno detto). Il bello era che neanche ci conoscevamo da un giorno.
I miei piani erano andati come gli escrementi nel water, mi avevano mollata; erano:
Questa volta ti farai rispettare
Questa volta ti farai dei amici
Questa volta non ti farai male
Questa volta non sarai triste
Questa volta non ti rinchiuderai in stanza
Questa volta uscirai con gli amici
Questa volta non farai la falsa
Questa volta non pensi a cose da depressi
E così via. E quel giorno, tutti questi obbiettivi si intrecciarono e diventarono indecifrabili, tanto da arrendermi e sperare nella loro ricomposizione l'anno seguente.
Tutto questo fatto dei gemelli era successo prima della scuola, non so se gli altri non si erano accorti oppure non gli interessava, ma alla fine non mi cambiava più di tanto avere un insulto in più o un insulto in meno, tanto i miei 'questa volta' saranno sempre stati rimandati in un modo o l'altro.
Entrai in classe e mi seddi al mio posto "Buongiorno!" Esclamò il mio compagno di banco "Ciao Rin" risposi secca. Non era stata mia intenzione rispondergli in quel modo ma dopo una marea di insulti questo era il minimo che potevo fare.
Volevo la mia camera per sfogarmi.
Ogni volta che mi ripetevo questa frase in mente, più ne diventavo dipendente.
Voglio ritornare a casa, sul mio letto a sfogarmi.
Sono stufa, voglio andare in camera mia a sfogarmi.
Voglio sfogarmi in camera mia a casa.
Voglio andare via di qui e sfogarmi nella mia cameretta.

Senza accorgermene mi stavo nervosamente mangiando le unghie, Rin appoggiò una mano sulla mia spalla "tutto bene?" Sembrava preoccupato "Sisi, tranquillo, stavo pensando se avevo portato tutti i libri" risposi sorridendo.
Quanto tempo potrò stare tranquilla in questo modo?
L'ultima volta che mi comportai con una specie di 'maschera' in volto era finita male, ma non volevo arrendermi e volevo riprovare un'altra volta, almeno finché sarei resistita per minimo l'intera fascia d'età adolescenziale.
Ma ora basta parlare dei miei pensieri.
"Stai tranquilla, sei da poco qui, se ti sei scordata qualche libro nessun professore ti rimproverà, basta che dici che l'orario che avevi scritto era sbagliato" ricambiò il mio sorriso con uno più ampio "Hey come stai??" Si avvicinò Momo "bene grazie, come è andata ieri sera?" "Benissimo, ci eravamo sballati un bel po, la prossima volti vieni con noi però" mi fece l'occhiolino "se riesco volentieri" intrecciò le sue magre dita con le mie e strillò "Ah! Non vedo l'ora!!" E ovviamente chi doveva intromettersi? "OH MA CHE CAZZO URLI CHE SONO LE 8 DEL MATTINO???" Mi mancavano i commenti di Katzo. Momo sospirò e il professore entrò in classe.

Le lezioni erano finite e quando uscii trovai nuovamente i gemelli. E ora cosa vogliono? Mi vogliono rompere così tanto da farmi diventare autolesionista o cosa?
Vicinanza al limite: 58%
"Aah...ecco la nostra nuova, carissima, compagna di classe!" La voce era di una dolcezza paurosamente falsa
Vicinanza al limite:63%
"Vieni con noi, ti dobbiamo dire una cosa importante" si agganciarono al mio collo e mi trascinarono dietro la scuola, dove nessuno ci poteva vedere.
Vicinanza al limite: 77%
Uno di loro mi fece sbattere contro il muro, facendo un rumoroso tonfo. Non reagii, non dissi nessun classico 'aia', rimasi zitta, immobile.
Vicinanza al limite:89%
Avevo gli occhi fissi sulla brutale creatura che aveva cercato di farmi paura "illuso" sussurrai "COSA HAI DETTO??"
Vicinanza al limite:95%
I insulti incominciarono, ogni tre insulti persi un briciolo della mia pazienza finché...
Vicinanza al limite:      100%
"putt-" "chi ti credi di essere scusa?" "RIPETILO" "ah io non seguo ordini da te" "RIPETILO!" Esclamò l'altro, lo guardai negli occhi, si vedeva che aveva almeno un pizzico di paura "e tu cosa vuoi? Sei il cagnolino di tuo gemello lo sai?" "NON SPARARE CA-" "Oh, vedo, tuo gemello non te lo ha detto? Oppure sei te che non te ne rendi conto?" La mia voce diventò più seria, profonda, minacciosa, subito dopo queste domande "alla fine perché dovrei essere io qua quella presa i giro se voi siete in una situazione peggiore della mia? Non sono né io né nessun altro il vostro antistress, se avete dei problemi o vi aiutate da soli o vi fate aiutare da uno psicologo, non su di me" rimasero stupiti mentre io continuai a guardarli dritto nel loro sguardo, si guardarono tra di loro "ora se non vi dispiace devo andare" dissi felice,
Mi ero sfogata, mi bastava questo, avevo finito.



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