Capitolo 3

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La pioggia cadeva copiosa senza accennare ad una tregua, mentre il vento ululava distintamente inerpicandosi tra le rocce frastagliate delle montagne,gli alti alberi della foresta oppure tra le vie del villaggio. Un fulmine squarciò il cielo a metà e il suo rombo scosse l'intera isola vichinga, illuminandola con il lampo accecante che lo precedette di pochi secondi. Quasi tutti gli abitanti di Berk si erano riuniti all'interno della Sala Grande, in attesa che la tempesta si acquietasse, pochi avevano preferito rimanere nelle proprie capanne, ben rinforzate, per resistere al vento e la pioggia.


Un forte brusio riempiva l'enorme stanza, i Vichinghi parlavano animatamente osi nutrivano sedendo disordinatamente ai lati dei grandi tavoli in quercia disseminati nell'ampio spazio. Uomini, donne e bambini erano riuniti in piccoli gruppi, gustandosi la compagnia reciproca, senza curarsi della tempesta di pioggia e saette che incombeva fuori, certi del fatto che, la Sala Grande, li avrebbe protetti da ogni calamità naturale.


"Thor, sta veramente facendo del suo meglio con Mjolrin! - esclamò Hiccup,rivolgendosi al drago nero che lo accompagnava – Non ricordo che ci sia mai stata una burrasca così brutta!", il drago gorgogliò in risposta.


Aveva controllato ogni luogo che aveva inserito nella sua lista mentale,sparando di non tralasciarne nessuno, rimaneva solo da verificare che anche le stalle fossero in ordine e che, soprattutto, i draghi che vi dimoravano, non fossero troppo agitati dalle condizioni atmosferiche.Aveva chiesto ai cavalieri di occuparsi di loro, di tenerli al riparo e tranquilli. Non era un lavoro facile perchè i grandi rettili erano veramente tanti e di molte specie diverse che, avvolte, per loro natura, non andavano d'accordo.


Si strinse nello spesso mantello, ormai fradicio, che lo riparava minimamente dalla pioggia scrosciante. Al suo fianco, come sempre, la fidata Furia Buia che, imperturbato dal maltempo, lo seguiva velocemente cercando, per quanto possibile, di schermare il suo amico mantenendo sopra di lui un'ala alzata.


Raggiunsero le imponenti porte che chiudevano l'enorme edificio, si scrollarono di dosso un po' di acqua e si passò una mano tra i capelli lucidi,poi entrò.


Tolse la cappa bagnata e la poggiò vicino ad un grande braciere che ardeva animatamente. Scese le ampie scale a chiocciola e si ritrovò in un enorme ambiente familiare, visitato solo poche ore prima e si perse,per un momento, nel ricordo di quella mattina: dei loro occhi che si incrociavano, di lei che gli sorrideva, delle sue labbra morbide, i suoi capelli d'oro... scosse la testa, cercando di scacciare i pensieri impuri che, immediatamente, occuparono la sua mente. L'avrebbe rivista tra poco, non voleva apparire di nuovo imbarazzato.


Si guardò intorno: tutto sembrava apposto, non c'erano draghi troppo agitati o che si attaccavano, inoltre, dopo aver scansionato attentamente il pavimento, poteva affermare con sufficiente sicurezza che non c'erano macchie di sangue, quindi nessun drago si era ferito o ne aveva attaccato qualcun altro. Considerando che anche i gemelli erano coinvolti, era un grande risultato!


"Bene,sembra tutto in ordine - il drago gorgogliò in risposta – non era affatto scontato...", scrollò la nuca.


Individuò il gruppo di cavalieri da lontano e, senza perdere il passo, si avvicinò. Erano tutti, apparentemente, indaffarati: Gambedipesce e Muscolone cercavano di far rilassare un gruppo di Gronki, che sussultavano ad ogni tuono, offrendo qualche tipo di pietra; Moccicoso stava litigando con Zannacurva che ridacchiava, tenendolo sollevato per un piede, sospeso a mezz'aria; i gemelli giocavano con un branco di Paura Notturna mentre cercavano di impressionare un Grugnio Zoppo che li fissava perplesso e Astrid...

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