BUONGIORNO SPLENDORE

UN GIORNO COME UN ALTRO

Quella mattina mi svegliai di buon umore, scesi le scale per andare a fare colazione e in cucina trovai mia madre che trangugiava un tost come al suo solito. Tutto normale, normalissimo direi. Presi la mia solita tazza con disegnato un cuore e ci versai latte e caffè. Salutai mia madre e presi la bicicletta per andare a scuola, ero molto felice perché quel giorno sarei andata in gita, l'utima di quest'anno. Corsi più velocemente che potevo con la bici e all'incrocio notai un ragazzo col motorino.bhe... era molto carino... capelli castani,occhi azzurri.... ok.... decisamente carino. Stranamente quando arrivai a scuola scoprii che mi stava seguendo... quindi

1) o era follemente innamorato di me

2) o andava nella mia stessa scuola.

Credo che la risposta giusta sia la seconda anche perché quando entrai, lui continuava a seguirmi, ma poi si bloccó, cambió direzione ed entró in classe. Guardai attentamente quella classe... più che altro con odio. 3I.... mhh... solo due classi di distanza dalla mia. La cosa si faceva interessante. Entrai nella mia famosa 3N che amavo particolarmente, non solo perché c'era la "N" che è la lettera con cui incomincia il mio nome,Noemi,ma anche perché era la classe con i professori migliori della scuola. I più simpatici, e tutti ci invidiano per questo. Mentre pensavo a tutto questo... fui chiamata dalla voce "soave" della prof. Collins...

-Noemi ti dispiacerebbe dire alla classe se sei presente o assente visto che stiamo facendo l'appello?-

- si prof... ei classe! Sono presente! Mi vedete tutti?! Prof credo che mi abbiano visto non si preoccupi -

Questo scatenò una risata generale, e fece infuriare ancora di più quell'arpia. Bhe naturalmente ne ero soddisfatta.

-bene spero che smetterai di avere questo atteggiamento quando sarai rimandata nella mia materia.- rispose lei acida

Ok. Non pensate che io sia tipa da essere rimandata in una materia. Anzi, ho il massimo dei voti in tutto. Tranne che in chimica... appunto insegnata da quell'imbecille. Era l'unica professoressa antipatica in classe nostra.
Così rimasi in silenzio per non combinare altri guai. Per fortuna adesso uscivamo e non l'avrei più pensata