Bucky mi portò in una stanza grandissima e strana, davvero strana.
Dopo che Bucky mi sospinse dolcemente verso l'interno, rimasi abbagliata... Era tutto così candido ed era enorme, uno spazio vuoto, candido e enorme. Quasi non si vedevano le ombre degli angoli del soffitto.
Ero praticamente accecata, ma pian piano i miei occhi si riabituarono.C'era una parete con un grande vetrata e dentro sembrava un centro di controllo tutto pulsanti e lucine lampeggianti....si vedeva chiaramente che c'era qualcuno dietro al vetro.
In tutto questo Barnes stava alle mie spalle"Ciao Faith!" mi salutò cordialmente una voce alle mie spalle.
Mi girai e vidi Wanda avanzare camminando per poi fermarsi e mandare fuori dalla stanza Barnes, il quale prima di scomparire dalla porta blindata mi fece l'occhiolino."Bene oggi voglio vedere cosa sai fare: inizieremo con qualcosa di semplice" disse mentre dal pavimento candido si alzò una piattaforma con sopra una macchina.
Wanda mi disse "Bene ora sollevala e distruggila" "Cosa? Distruggerla?!" risposi sorpresa "Dovrei controllarli i poteri non dargli sfogo"
"Tu fallo" mi disse lei, con un tono che non prevedeva repliche.Sbuffando, espansi la mente e attivai il mio potere.
La familiare sensazione di formicolio alle mani preannunciò l'apparizione del mio potere azzurro.Tentacoli azzurri si liberarono dalle mie mani e si diressero verso la macchina con una velocità inaudita, sembravano fulmini che saettavano nella notte...
Ben presto cominciarono ad artigliare il corpo dell'auto...Il metallo cominciò ad aprirsi e a squartarsi cigolando minacciosamente sotto la forza del mio potere... I vetri si frantumavano e l'auto pian piano si accartocciava su se stessa.
Questo era uno sforzo superiore rispetto a quello che ero abituata a mantenere, però strinsi i denti e andai avanti. Decisi di dare il colpo finale a quello che rimaneva dell'auto.
La divisi a metà e la feci crollare a terra.
Dell'auto ora non rimanevano che due metà dello scheletro d'acciaio malformate.Mi girai aspettando il verdetto di Wanda.
Mi aspettavo un "Non male Faith!" Oppure un "Brava!" O al limite un
"Ci possiamo lavorare..."
Non un "Non ci siamo Faith, non ci siamo..." mi disse rassegnata Wanda..."Ma perché??!" chiesi stranita.
Wanda spiegò dolcemente "Devi sfogare il tuo potere, devi farlo crescere, governarlo, ma non sottometterlo come stai facendo ora... I nostri poteri sono una sorta di essere vivente, sono entità a loro stanti... Devi controllarle si, ma anche farle esplodere, farle uscire per davvero. Ecco guarda"
Con un rapido gesto della mano, fece ricompattare la macchina.
Mi disse "Ora allontanati e crea uno scudo di protezione".
Feci come mi disse... Vidi comparire il suo potere dalle mani, ma era diverso da come lo avevo sempre visto.Le sue mani emanavano quasi delle scariche elettriche scarlatte, da quanto cariche erano. I suoi occhi erano di pura luce scarlatta e poi grazie ad un solo gesto riuscì a sprigionare la sua energia. Un'esplosione di luce bianca mi travolse e riuscii a rimanere ancorata al suolo solo grazie allo scudo.
Quando la polvere si assestò rimossi lo scudo. Dell'auto rimanevano solo dei pezzi di lamiera lanciati ovunque dall'esplosione...
Wanda si tolse la polvere dalla spalla sorridendo beffarda.
"Visto? Questo è il nostro vero potere... E il mio obbiettivo è portarti a questo" mi disse sorridendo.Provammo fiano a tardo pomeriggio ed io ero stanca morta. In più ero demoralizzata poiché non riuscivo ad ottenere nulla. Wanda diceva che era normale, ma io provavo solo rabbia... Perché ero così debole?
L'ultima mezz'ora Wanda rafforzò la mia protezione mentale. Su questo punto ero abbastanza forte...
"Dai proviamo un'ultima volta" disse Wanda. Annuii stremata, ero stanchissima.
Chiudemmo entrambe gli occhi, e presto sentii la ormai familiare sensazione del potere di Wanda. Un tentacolo viscido che ti scivola subdolo e sinuoso nel cervello e cerca di rubarti i ricordi.
Wanda mi aveva spiegato che, per proteggermi da eventuali attacchi mentali, dovevo figurarmi nella mente un finto muro resistente, in grado di proteggere i ricordi vulnerabili.
Cercai di erigere un muro attorno ai miei ricordi, ma forse per la stanchezza, questa volta non ci riuscii.
E Wanda entrò nella mia testa.