La collana di nonna Louisa

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Un brivido ghiacciato mi percorre la schiena nonostante la vicinanza del focolare. Resto immobile, senza parole per qualche secondo, a fatica capace di respirare e deglutire -Che faccio? Che gli rispondo?- penso, davvero mi sento come un funambolo che sta perdendo l'equilibrio.

-No, no...non è possibile, ti... ti sarai sbagliato, non... non può essere lei, lei studia al King's College- balbetto nervoso, se pure c'è una minima possibilità di confutare la sua tesi, seppure giusta, voglio sfruttarla.
-Eh no Brian, questo puoi raccontarlo a nonna, alle zie, a Todd che non sa nemmeno cos'è la casa di Madame Catherine, ma non a me. Io abito a Londra come te e sai quante volte ci sono andato lì? Tantissime. La ricordo la tua Lilibeth, la ricordo perfettamente-

Mio cugino Eddy, figlio di zio Jimmy e zia Trudy, è tutto suo padre da giovane: sognatore, viaggiatore, conquistatore, ma zio Jimmy, a differenza sua, non ha mai avuto tanti vizi pericolosi.

-Eddy, io... io posso spiegarti che non è come pensi tu- provo a giustificarmi.
-E com'è allora?- replica ironico -Io invece penso proprio che sia come penso io, ma... ma mi meraviglio di te Brian: non ti facevo il tipo da... da casa di tolleranza-

Eccola la parola che odio e adesso, sentirla pronunciare da lui in un momento di così alta apprensione, mi fa venire ancora di più i nervi.

-Infatti Eddy, io... io non sono il tipo che... che frequenta quei posti- ribatto secco, provando a riacquistare sicurezza.
-E allora che ci fa lei qui?- mi chiede ancora, mi spazientisce e non poco questa sua insistenza.
-E va bene- cedo esasperato -Hai ragione tu, Lilibeth lavorava da Madame, ma adesso non tornerà più lì dentro quindi, te lo chiedo per favore, sei pregato di non pronunciare più il nome di quella signora in mia presenza, altrimenti...-
-...altrimenti cosa, cugino?- mi provoca, una leggera perfidia trasparire dai suoi occhi grandi e neri come il cielo notturno.
-Altrimenti stasera i tuoi sapranno chi ha sottratto la collana di nonna Louisa dalla cassaforte di tuo padre il mese scorso- concludo io, soddisfatto di aver ricordato proprio ora questo interessante aneddoto familiare.
-T...tu... tu non farai mai una cosa del genere, non è vero Brian?- tartaglia lui, ora davvero preoccupato -Tu, tu lo sai che... che quella collana mi è servita per pagare i debiti di gioco. Se non l'avessi venduta, quelli mi avrebbero fatto a pezzetti, lo sai?-
-Lo so, lo so che tu non hai mai avuto la decenza di mettere la testa sulle spalle, di cercarti un lavoro come fanno gli altri, ma... ma questo non significa che devi rovinarmi la vita, quindi...-
-...quindi io Lilibeth non l'ho mai vista-
-Oh! Lo vedi, così ti voglio, caro cugino-

Eddy mi fissa ancora con quei suoi occhioni scuri e sospira sconfitto: da quando siamo piccoli questa è la prima volta in cui sono io ad avere la meglio su di lui e forse ancora non può crederci.

-Buona serata allora- riprendo -torno dalla mia fidanzata- sottolineo, meglio ribadirglielo ancora una volta che Lilibeth ora con quella vita ha chiuso per sempre.
-Ma... ma certo Brian, buona serata a te- fa lui in tono gentile, tono che raramente mio cugino ha usato nei miei confronti, sempre alquanto altezzoso e arrogante.

Mi allontano da Eddy e provo a tornare da Lilibeth che ancora intravedo chiacchierare con la nonna. Mi faccio strada tra le zie, che ancora ciarlano fitto fitto tra loro, passo accanto alla tavola che la mamma ha addobbato magnificamente per il cenone, con la tovaglia rossa, il servizio buono e i classici Christmas crackers dai mille colori, sfioro l'albero di Natale ricco di lucine multicolori e palline di ogni tinta e grandezza, ma quando sto per raggiungere Lilibeth qualcuno mi chiama.

-Brian!- sento e d'istinto mi volto: è colui il quale stasera avrei voluto incontrare il più tardi possibile.
-Papà- esclamo stupito -Ch... che... che ci fai tu qui? Cioè... tu...- balbetto nervoso, già so cosa mi aspetta nei prossimi cinque minuti e sto cercando di trovare qualche scusa plausibile al mio ingiustificabile ritardo.
-Come che ci faccio qui? Brian? Ma ti è dato di volta il cervello- comincia a blaterale, fumando nervosamente la sua Marlboro -Già sei arrivato terribilmente in ritardo, poi la mamma dieci minuti fa è venuta a dirmi che ti sei presentato qui con una ragazza che sostieni essere la tua fidanzata ma di cui né io e né lei ne conoscevamo l'esistenza. Ti sembra un comportamento da figlio maturo e responsabile, eh? Ma cosa ti ho insegnato io in questi ventidue anni, possibile che....-

La Purezza del Cuore (A Brian May Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora