Ogni cosa a suo tempo.

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*NOTE AUTRICE* Mamma mia ragazzi, io ci provo a fare i capitoli un po' più corti... ma non ne sono in grado! Perdonatemi. Allora, mi ero prefissata di finire la storia prima dell'arrivo di End Game... e dio mi fulmini se non ci riesco! Questo è tecnicamente il penultimo capitolo... a meno che non mi vengano strambe idee all'ultimo momento. Comunque in caso (e non credo) lo allungherò di un solo capitolo. Reggetevi forte e preparatevi, che questo è un capitolo... non posso neanche descriverlo se no rovino la sorpresa! Beh, vediamo se sono riuscita a gestire bene tutto: è un capitolo abbastanza decisivo... per certi versi è anche più importante dell'ultimo.






Peter aprì gli occhi di colpo con la sensazione di essere svenuto per giorni e giorni... si sentiva infinitamente nervoso, difatti, nonostante la vista annebbiata, l'indolenzimento generale e il capire a stento di essere steso, ebbe ugualmente la prontezza di alzarsi in piedi... o meglio: di provarci. Due mani lo spinsero giù non appena tentò di raddrizzarsi...

<< Hai visto? Non servivano aghi nella testa, elettrodi sul cuore o un intervento chirurgico: era solo svenuto. >> Peter riconobbe la voce sollevata di Pepper Popps, riuscendo pian piano a metterla a fuoco mentre, china su di lui, cercava di tamponargli la fronte con un fazzoletto di stoffa...

<< Per sette ore! >> sbottò la voce Profonda di Tony Stark, facendolo sussultare e riattivando in un attimo tutti i suoi sensi, era pronto a scattare in piedi in qualsiasi momento... spostò lo sguardo sul proprio Mentore che si stava avvicinando al... letto??? L'uomo Afferrò Pepper per le spalle e la spostò a lato per farsi spazio, avvicinando il viso a quello di Peter per studiarlo << come ti senti? >> chiese infine... Peter aggrottò le sopracciglia confuso e cercò di alzarsi, ma venne di nuovo spinto sul materasso proprio dal Signor Stark... e quel breve contatto col suo corpo lo riportò alla realtà: dove si trovava? Il materasso che aveva sotto la schiena, i vestiti puliti che indossavano Pepper e il suo Mentore, l'arredamento raffinato della stanza in cui si trovava... non sembravano essere ancora sul pianeta dei Kree, tuttavia non aveva mai visto nulla di così affascinante neanche sulla terra! E poi... perché indossava solo i boxer? << Non puoi alzarti adesso... non se prima non mi fai sapere come stai. >> alzò le sopracciglia in attesa, prima di capire quale poteva essere il problema... << ora puoi parlare liberamente. >> aggiunse... e Peter non sembrava aspettare altro, perché aprì la bocca l'istante successivo e pareva aver molte cose da dire...

<< Dove mi trovo? Che ne è stato dei Kree? Signora Stark! Lei... che ci fa qui? Di chi è questo letto? Perché non potevo parlare? E perché ora si? come- >>

<< Hey, frena... ti spiegherò tutto, ma non è questo il momento: non ho tempo. Come ti senti? >> tagliò corto, facendo un gesto in aria con la mano... Peter non sapeva come interpretare tutto questo: si doveva sentire lusingato perché sembrava interessato al suo benessere fisico, o arrabbiato perché era logico avere bisogno di una spiegazione e lui non glie la stava dando?? Il respiro del suo Mentore s'infrangeva sul suo viso, mettendolo in imbarazzo, tanto che fu costretto a ritirarsi un pelo sotto le coperte: lo metteva ancora più in soggezione del solito se stava piegato in quel modo su di lui come a voler apparire più minaccioso...

<< Io... i-io sono confuso... ho molte domande a cui- >>

<< Fisicamente. Non m'interessano i sentimentalismi. >> puntualizzò il Signor Stark, alzando gli occhi al cielo... e Peter tacque per un momento, arrossendo violentemente...

<< Bene... mi sembra... mi gira un po' la testa e ho una fame pazzesca! E... ah, ha visto? ho i miei poteri! Era quello che lei voleva, giusto? >> disse sfoggiando un sorriso smagliante, speranzoso di aver fatto colpo su di lui... ma al Signor Stark sembrava interessare una sola risposta. << oh... bene, sto bene. >> concluse amareggiato... sentiva di aver perso tutta quella confidenza che riusciva ad avere un tempo... e sì che il Signor Stark non si comportava diversamente dal solito: gli aveva sempre intimato di essere meno fastidioso! Ma la verità era che non era stato il Signor Stark a cambiare, ma Peter! E la colpa era unicamente di quella maledetta sera: non sarebbero mai dovuti arrivare ad essere così intimi! Ora non riusciva a guardarlo negli occhi senza sentire il sangue defluirgli dalle guance.

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