Il viaggiatore

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Tony non fece in tempo a capire di star per morire, che il suo corpo sembrava star subendo il processo inverso a quello dello sgretolamento... osservava scioccato la polvere che si ricomponeva, compattandosi in modo perfetto e dando così forma al proprio corpo... avrebbe tanto voluto credere di star sognando... un momento prima il suo corpo non c'era più e quello dopo, partendo dalla testa, era letteralmente rinato dalla polvere: questa situazione iniziava ad essere troppo, persino per Tony Stark.

Una volta che il suo copro si fu formato definitivamente (o così sperava), non ci pensò due volte ad alzarsi da terra e mettersi subito in guardia: si sentiva così fragile senza l'armatura che era rimasta sulla terra... la terra... e lui? Era ancora sulla terra? E se la risposta fosse stata no... dove si trovava? Il paesaggio che lo circondava non sembrava richiedere un gran bisogno di tenere alta la guardia... non se il prato su cui si trovava era colmo di fiori bianchi e gialli, del tutto innocenti, e in lontananza... solo una vasta foresta: ma proprio per il suo aspetto innocente, Tony era più convinto che mai a prestare attenzione ad ogni singolo aspetto di quella strana situazione... pronto ad allungare gli occhi e reagire nel caso ci fosse stato un minimo movimento e tenere le orecchie ben aperte per ogni eventuale rumore, anche solo per un alito di vento - che fra l'altro non c'era nemmeno... molto strano. Così come il freddo glaciale che sembrava non avere nessuna ripercussione sul prato fiorito. – aveva tante, troppe domande per la testa e per un momento si fece prendere dal panico al pensiero che l'ultima volta che era stato in un luogo sperduto, da solo, si trovava a Titano... e non cera molta prospettiva di un lieto fine. Si chiese in che razza di posto fosse appena stato... materializzato? Gli passò per la testa l'idea di trovarsi in quel pianeta sperduto... quello in cui, secondo il suo localizzatore, si trovavano anche gli altri... Peter. Ma sarebbe stato troppo fortunato. O forse, nonostante il piano iniziale sembrasse aver fallito, era giunto lo stesso nel luogo che intendeva raggiungere? E allora perché qui, in mezzo al nulla? Era uno scherzo di Thanos? Esiliare la gran parte delle persone in un altro pianeta per levarle dai piedi? O semplicemente era morto e questo era l'inferno. Gli venne in mente solo diversi minuti dopo di avere fra i capelli il micro auricolare... ed egocentrico com'era si concesse qualche minuto per auto lodarsi: un'altra delle sue geniali idee gli avrebbe salvato la vita... così si accinse a premere un dito sul minuscolo aggeggio per accenderlo, nella speranza di poter comunicare con il pianeta terra... ammesso che non si trovasse più lì... in caso contrario, non avrebbe riscontrato nessun problema nel collegarsi al satellite.

Stava per allungare la mano verso la propria testa, quando qualcosa lo costrinse a bloccare a mezz'aria i propri movimenti... un qualcosa che somigliava fortemente ad una semplice lastra quadrata in metallo era appena caduta dal cielo: era grande quanto un quaderno e abbastanza forte da sollevare un uomo... come sapeva che quella tavoletta era così forte? Beh semplice, perché sopra quella fantomatica tavoletta si trovava effettivamente un uomo, dall'equilibrio straordinario a quanto pare. Tony barcollò all'indietro per lo spavento... quel tipo era appena caduto dal cielo dopotutto e lui era disarmato... ma la cosa più strana di tutte era che aveva la pelle dannatamente blu e il viso dipinto con segni neri... come se il colore della pelle non bastasse a renderlo strano.

<< E tu sei? >> chiese l'uomo blu con aria minacciosa a Tony, che dopo un primo momento di shock non tardò a mostrarsi scontroso e decisamente annoiato da tanta banalità. Questo genere di sciocchezze non funzionavano con lui: non era capitato in quel posto per perdersi in chiacchiere con quel buffone, però, qualche informazione poteva estorcergliela...

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Venne sbattuto con brutalità a terra, come al solito... ma aveva smesso di ribellarsi da tempo ormai. Non che non ne avesse voglia... era sempre stato il tipo di persona che lottava, spesso per cose che gli altri ritenevano sbagliate... semplicemente non ne aveva più le forze: il lungo periodo passato in quel luogo glie le aveva prosciugate. Lasciò cadere a terra il sasso che si era procurato con tanta fatica...

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