L'incidente

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Oggi è domenica e non vedo l'ora di uscire con Michael, è stato davvero gentile con me ieri sera, se non fosse stato per lui, avrei fatto un errore di cui non mi sarei mai perdonata.
Con Aiden ho chiuso, definitamente, non lo voglio più vedere, a scuola farò l'impossibile per non incontrarlo, e
se solo si azzarda a parlarmi, gli finirà male, lo giuro, quanto è vero che mi chiamo Ava Maria Brown.
Sono le 9:00 del mattino, e devo sbrigarmi, non so cosa mettere, alla fine scelgo una canottiera bianca e pantaloncini corti neri, oggi fa davvero caldo, ci saranno 20 gradi come minimo. Mi sbrigo a truccarmi, niente di che, molto naturale, solo un po' di fard per farmi più colorito, oggi sono troppo pallida, mascara sulle ciglia e lucida labbra rosso sulle labbra, spero di essere sexy, voglio davvero che l'appuntamento vada per il meglio, voglio conoscere davvero Michael, non voglio più pensare ad Aiden, mai più.

L'appuntamento
Michael alle 10:00 in punto si fa trovare sotto casa mia, è davvero puntuale, e questo mi piace molto, mi affretto a salutare i miei genitori ed esco di casa, quando arrivo in macchina, entro e lo saluto con un bacio sulla guancia, non voglio esagerare, non subito almeno, e poi dopo ieri, dopo che stavamo per farlo, dopo che ho rovinato tutto, sarebbe  totalmente senza senso saltargli addosso, quindi voglio fare le cose con calma, e sopratutto voglio che sia lui a fare il primo passo. Oggi è davvero carino, ha una camicia nera con sopra la giacca di pelle sempre nera, e pantaloni... pantaloni rossi mi sembra, ha un ciuffo altissimo, chissà quanto gel avrà messo! Solo ora alla luce del giorno mi accorgo dei suoi occhi azzurri.
"Ciao Ava" esclama appena entro in macchina, che carino, " Ciao Michael", "come stai?" "Bene, senti volevo ancora ringraziarti per ieri e scusa se ieri mentre noi, be, ecco, mentre noi..." non riesco a finire la frase, mi vergogno troppo, "tranquilla, non fa niente, ti capisco, comunque, che ne dici se andiamo al cinema ti va?" "Al parco hai detto?" "Nono al cinema" "oh si scusa, sisi certo va bene, andiamo al cinema" "sicura? Se ti annoia possiamo andare in un altro posto, anche al parco se ci tieni tanto" "Nono tranquillo, davvero, al cinema va benissimo" "ok andiamo", stavo per rovinare tutto, basta Aiden, esci una volta per sempre dalla mia testa, cazzo. Non so perché però con Michael sento una certa attrazione, un qualcosa che ci tiene legati, come se ci conoscessimo da sempre, come se il destino ci avesse fatto incontrare e non per caso. Arriviamo al cinema poco dopo, ammetto che sono un po' in ansia, molto in realtà. Michael propone un film horror, io adoro i film horror, ma con queste circostanze non mi sembra proprio il caso di film di paura, quindi alla fine optiamo per un film drammatico e romantico. Da piccola me ne vedevo così tanti, anche ora in realtà, amiamo tanto i film romantici, perché succedono cose che a noi non potranno succedere mai, non in questo mondo almeno e in quelle due ore ci sembra di vivere un sogno, un sogno irrealizzabile. "Ti sta piacendo il film?" mi domanda Michael interrompendo i miei pensieri, "si, è davvero bello".
Ho pianto per tutto il film, ma alla fine per fortuna si sono rimessi insieme e si sono sposati, che bel lieto fine. Stiamo per alzarci, ma Michael mi trattiene e dopo che tutti gli altri sono usciti, mi confessa: "mi piaci Ava, lo so che ci conosciamo da poco, però mi piaci, e anche tanto", non so cosa dire, di certo non me l'aspettavo, ma alla fine mi esce solo un: "anche io", lui non aspetta di sentire altro e si scaraventa sulle mie labbra. È così dolce, però non posso dire che mi piaccia, lo devo conoscere meglio, non sono ancora pronta. "Aspetta, fermati, io, io non sono pronta" "ma perché? Ho sbagliato a fare qualcosa?" "Nono Michael tu, tu sei perfetto, il problema sono io, scusami, devo andare" " aspetta, Ava, ti accompagno io" si affretta a dire Michael tentando di farmi fermare ma già sono uscita fuori dal cinema, sta piovendo a dirotto e non ho neanche il passaggio per tornare a casa.
Improvvisamente squilla il mio telefono, sarà sicuramente mia madre, ma quando lo prendo, sul display leggo Chloe, dovrei risponderle?
" Ei Chloe, dimmi",
"Ava, il... il... rappresentante è, io, o mio dio, vieni"
"Chloe ma di che cosa stai parlando?"
"Il rappresentante d'istituto è al pronto soccorso, credo abbia avuto un incidente, ora forse è in coma, non so, ma il dottore ha detto che rischia di non superare la notte"
Quando Chloe pronuncia queste parole, mi sento svenire, devo andare in quel maledetto ospedale, subito. Se chiamassi un taxi impiegherebbe troppo tempo, quindi alla fine decido di andare a piedi,, con 5 gradi, con la canottiera e pantaloncini, con la pioggia sempre più forte, ma in fondo fanno questo le persone innamorate, e io lo amo, amo Aiden.

The boy  without last name Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora