Casa dei corvi - Kakasaku

7° Capitolo - I pericoli del brodo di pollo instantaneo

Puoi prendere decisioni coraggiose
prima che ti sbricioli dentro

passa il tuo tempo a chiedere il permesso a tutti gli altri poi scappa e nasconditi

Quel giorno la tensione si è impadronita pesantemente del Team Kakashi, ma decidere chi fosse la causa era difficile. Sai era più reticente che mai, quindi non era lui, anche se certamente non stava aiutando. Sakura era grigia come un cadavere, quindi avrebbe potuto essere lei. Quello che era insolito era che lei era piuttosto indifferente a Kakashi, o non l'aveva notato o lo ignorava. Normalmente era molto attento ai piccoli sconvolgimenti della salute o del morale della squadra.

Almeno peró non era Ino questa volta. Naruto era un po 'stufo di avere una rivale bionda chiassosa nella squadra, quindi vedere Sakura tornare a bordo per lui era un sollievo. Prima aveva detto che la ragione per cui aveva saltato le missioni era a causa delle sue altre responsabilità verso l'Hokage, ma ora che era lì a camminare in un silenzio cupo, Naruto si chiese perche era li se non ne aveva voglia.
Uno di loro l'aveva offesa per sbaglio? Quasi certamente era stato Sai. Naruto sperava che non fosse stato lui stesso ad averla infastidita.

Lei evitò di guardare chiunque di loro,il suo sguardo rimase fisso sulla strada davanti ai suoi piedi, rendendo difficile decidere con esattezza su chi o quale fosse il motivo della sua incazzatura. Naruto cercò di avvicinarsi a lei qualche volta per tirarla su di morale, ma fu bloccato da un stoico muro antisociale di indifferenza.

"Hai qualcosa in programma per il fine settimana, Sakura­chan?" chiese allegramente.

Sakura scrollò le spalle. "Non proprio," disse lei in tono piatto. Non era interessata alla conversazione.

Avanti, Naruto notò che Kakashi li guardava con un'espressione accigliata, anche se non disse nulla.

"Ehi, quando torniamo," continuò Naruto a prescindere, "dovremmo fare qualcosa di divertente! Come, andare a vedere un film, o andare al fiume o qualcos'altro, sono secoli che facciamo qualcosa insieme."

"Sì, forse," disse Sakura senza un vero impegno.

"Stai bene?"

Sakura sospirò interiormente. No, non stava bene.
Si era svegliata sentendosi come se la morte fosse ad un passo da lei, e da allora non era migliorata molto.
Diede un'occhiata alla schiena di Kakashi. Lui l'aveva costretta a essere li, ed era lui che l'aveva messa in quella situazione.

La rabbia le fece stringere le mani, e Kakashi girò leggermente la testa verso di lei, quasi come se avesse sentito il suo ego ardente, ma poi sembrò perdere interesse.

Era stata così pronta a farlo ieri. Dopo aver spinto i risultati del test nelle mani di Ino, si era precipitata direttamente nel posto in cui sapeva che Kakashi si sarebbe presentato alla fine. Era stata colta da una paura cieca e dal panico tanto da non riuscire a definirsi stabile. Non aveva nemmeno saputo cosa avrebbe fatto o detto quando Kakashi fosse apparso, sapeva solo che probabilmente lo avrebbe picchiato e lo avrebbe colpito duramente. A un livello inconscio, voleva dargli solo un'oncia di quel tipo di dolore che le martellava nelle vene.

Poi si era presentato, inzuppato d'acqua per la pioggia, e così formale e così ... intoccabile . Il coraggio di Sakura scompari improvvisamente. Come avrebbe potuto trovare le parole per spiegarglielo? Nemmeno quando le aveva propostoquell'enorme ultimatum non era stata in grado di spiegare perché non potesse partecipare alla missione. Come potevi dire ad un uomo che eri incinta quando ti trattava così bene, come se tu non fossi niente di più di un subordinato?
Perché lui non lo sapeva ...

Lui non lo sapeva.

Ma lei avrebbe dovuto dirglielo alla fine. Prima piuttosto che dopo. Probabilmente.
Chiaramente ora non era il momento; non quando erano in missione con la squadra. Notizie come questa dovevano essere dette in un posto più appropriato ... preferibilmente seduto su una comoda sedia con una bottiglia di alcol e un dell'ospedale vicino.