Little Black Dress

78 5 41
                                    

Lasciatemi dire che la mia scuola fa davvero schifo.

Non parlo della struttura, anzi, è abbastanza "nuova", con un sacco di laboratori e club eccetera eccetera.

Parlo invece delle persone che ci studiano. Almeno, della maggior parte.

Tutti quei fighetti figli di papà, con macchinone e vestiti firmati Louis Vuitton e Chanel.

E non c'è niente di male in questo, ma potrebbero evitare di sbattere tutti i soldi che hanno in faccia a noi che non possiamo permetterci molto.

A parte questo piccolo inconveniente, molti degli altri ragazzi sono simpatici, ad esempio: Liam Payne e Niall Horan.

Quei due hanno la classe di aritmetica al mio stesso orario.

E vedere Niall sbattere la testa ripetutamente e disperatamente sul banco con la professoressa in sottofondo che continua a richiamarlo, preoccupata per la sua fronte, è uno spettacolo che ti fa sorridere.

E non c'è bisogno di preoccuparsi per i capelli di Niall, mette così tanta lacca che gli fanno da airbag.

Liam invece rimane al suo posto, a prendere appunti e ascoltare con attenzione. Ogni tanto si fa sfuggire un verso di disperazione, ma non si fa tanto notare.

La cosa che mi da fastidio durante questa ora, sono le ragazze che gli guardando il culo.

Non sono geloso, Liam è mio amico, però lo trovo irrispettoso nei suoi confronti.

E sono sicuro che, se lo dicessi a Sofia, quello che potrebbe fare non sarebbe una gioia per gli occhi.

Però, ammettiamolo, Liam ha un bel culo.

Un po' piatto, ma okay.

Appena la campanella suona, Liam esce fuori praticamente correndo, nonostante questa fosse solo la sua terza classe.

Niall mi affianca, usciamo insieme dalla classe e si accascia sull'armadietto vicino al mio, lasciandosi sfuggire un sospiro.

Lo ignoro, perché, si sa, Niall tende ad ingigantire ogni cosa.

Sospira di nuovo, un po' più forte di prima.

Metto la combinazione e apro l'armadietto, prendendo il mio quaderno dove scrivo, infilandolo velocemente nello zaino cercando di non farlo vedere a Niall.

Il diretto interessato sospira di nuovo, molto più forte delle prime due volte.

Lo ignoro ancora una volta e chiudo l'armadietto, percorrendo a passo veloce il corridoio.

Il biondo mi segue, irritato e confuso allo stesso momento.

"Ma non lo vedi che sto cercando di lamentarmi con te?" sbotta.

Mi fermo di scatto, girandomi verso di lui con espressione neutra.

Lui mi guarda, con la stessa espressione.

"Quindi?" chiedo, dopo minuti di silenzio.

"Quindi cosa?".

Alzo un sopracciglio, "dovevi lamentarti si o no?".

Lui sorride, illuminandosi, "oh, si giusto". Si schiarisce la voce. "Odio aritmetica, e mi fa male la testa".

Sbuffo, divertito, "ma non mi dire?".

Riprendo il mio cammino, con Niall al mio seguito.

"Dove stiamo andando?" chiede, scendendo le scale insieme a me.

Never Enough [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora