Louis' Pov
Fisso la televisione accesa senza ascoltarla veramente, pensando a quanto la mia vita faccia schifo e bla bla.
Vivendo nelle mie condizioni, passa la voglia di fare qualsiasi cosa, e tutte quelle cose che una volta facevo giornalmente, senza l'aiuto di nessuno, iniziano a mancarmi terribilmente.
Mi manca pisciare da solo, cazzo.
E mi manca anche alzarmi alle tre di notte e prendere la Nutella di nascosto.
Guardo le mie gambe, come sempre immobili.
"Quindi, Louis, domani vengono i tuoi e alle diciotto hai l'appuntamento con il fisioterapista. Non dimenticarti che dopo domani l'orario delle visite finisce alle cinque, quindi non fare entrare gente di nascosto".
Guardo la mia infermiera con il broncio "è successo una sola volta".
Alza un sopracciglio.
"Okay, quattro volte".
Mi sorride "non combinare guai".
Annuisco, prende la sua borsa ed esce dalla stanza.
Kathrine è l'unica infermiera che mi tratta come una persona e non come un semplice paziente. Tutti gli altri pensano a fare il loro lavoro: portare medicine, spostarmi da un luogo all'altro e aiutarmi a liberare i fluidi corporei.
Purtroppo, Kat ha solo il turno di giorno.
Mi preparo per la solita serata noiosa, solo io, la tv e le mie patatine.
Appena finisco di sistemare il cuscino, pronto a godermi la morbidezza del letto. La porta si apre velocemente, rivelando una figura incappucciata, per poi chiuderla senza fare rumore.
"A meno che tu non sia Shawn Mendes, sei invitato ad uscire".
Il tizio si gira verso di me, faccio per ripetere le mie parole ma lui scoppia a ridere.
Riconosco la risata e sorrido. "Harry? che fai qui?".
Harry abbassa il cappuccio "sono venuto per farti divertire" da su e giù con le sopracciglia.
Spalanco le palpebre, incapace di parlare.
Il riccio scoppia di nuovo a ridere "salti subito alle conclusioni, Lou" scuote la testa, si siede sul letto e mi mette in mano una giacca "sono qui per farti divertire, si, ma in un modo diverso da quello che la tua mente perversa ha elaborato" mi fa un occhiolino "per quello c'è tempo".
Spalanco la bocca.
"Sofia direbbe 'chiudila che entrano i cazzi'" ridacchia.
Mi schiarisco la voce, ancora scioccato "quindi, cosa dovremmo fare?".
Lui sorride in modo complice "ti faccio uscire da qui"
"Scusami?" chiedo, in preda al panico "potrebbero arrestarti".
Si stringe nelle spalle "pazienza" si alza e afferra la mia sedia a rotelle "su, metti la giacca, io intanto ti metto le scarpe".
Faccio come dice lui. Infondo, la vita è una, e io non voglio passarla in queste quattro mura.
Harry si china per infilarmi le scarpe e allacciarle, poi mi avvicina la sedia.
Mi schiarisco di nuovo la voce, imbarazzato al massimo "devi aiutarmi a salire".
Al contrario mio, lui non sembra in imbarazzo. Annuisce e mi prende a mo di sposa, per poi poggiarmi delicatamente sulla sedia.
"Harry?" lo richiamo "come facciamo ad uscire?".
Il riccio sorride "mia sorella lavora qua. Ci coprirà le spalle, non preoccuparti".
Lo guardo preoccupato "ma rischia il posto".
Annuisce "lo sa, e non gliene frega" mi sorride, apre la porta e rimette il cappuccio "pronto per la più bella serata della tua vita?".
Ricambio il sorriso "andiamo".
-💙-
Harry's Pov
Ci allontaniamo dall'ospedale senza essere visti, il tutto grazie a Gemma.
"Ho voglia di milkshake" dice Louis "andiamo a prenderne uno?".
"Non so se ci sono negozi aperti" ribatto.
"Il McDonald è aperto, e lì fanno i milkshake. Quindi, andiamo al McDonald" sentenzia.
Sorrido e annuisco, per poi ricordarmi che non può vedermi "va bene. Però dobbiamo prendere la mia macchina. Il Mc è un po' lontano".
Lui sbuffa "allora no, lascia perdere".
Inarco le sopracciglia "perché?".
"Perché voglio passeggiare -per quanto io possa usare questo termine- senza macchine o altro" fa una pausa "andiamo al parco? quello con le altalene?".
"Certo" rispondo "è la tua serata".
Anche se non riesco a vederlo, capisco che sorride.
Spingo la carrozzina per le strade buie parlando di argomenti a caso.
"Domani viene la mia famiglia" dice dopo un po' "e ho paura".
"Perché, se posso chiedere?".
Sospira "non li vedo da un po', sono sempre molto impegnati. Le mie sorelle erano molto taciturne l'ultima volta. Non volevano dirmi perché".
Rimango in silenzio, non trovando nulla da dire.
Dopo qualche minuto arriviamo al parco, e la tensione sembra andarsene quando Louis vede le altalene.
"Non vengo qui dall'incidente" dice "ci venivo sempre con mia sorella" si gira a guardarmi e mi sorride "possiamo salirci?".
Sorrido vedendo Louis così felice, e senza pensarci due volte annuisco.
Ci avviciniamo, fermo la carrozzina vicino alle altalene e prendo Louis in braccio. Non pesa niente, non c'è nemmeno bisogno di sforzarsi. Poggio occhi blu sull'altalena e gli do una spinta.
I suoi occhi sembrano illuminarsi per la prima volta da quando lo conosco.
Mi siedo sull'altalena vicina alla sua e mi godo il suono della risata di Louis, il rumore degli alberi mossi dal vento e la sensazione di non essere più solo.
N.A
sorpresaa. non aggiorno da tanto, me ne rendo conto, l'ho fatto solo per te Larry_is_real_95
spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima :)ah e andate a dare un'occhiata alla mia altra storia, immortal, e dite cosa ne pensate, byee
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Never Enough [Larry Stylinson]
Fanfiction"rimarrai con me fino a notte fonda?" "perché?" "perché le conversazioni che preferisco sono fatte a notte fonda"