Un anno e mezzo era volato dal mio fidanzamento con Joe e dal matrimonio di mia sorella con cui avevo perso tutti i contatti. Qualche volta mi dimenticavo anche di avere una sorella.
Era l'inizio di dicembre, io e Joe avremmo passato 20 giorni in Italia e poi saremmo tornati per Natale. Avremmo fatto un bel giro nel paese dei miei nonni. Loro sarebbero stati contenti se lo avessero saputo.
"Sei pronta?" chiese Joe dall'altra parte della porta. Mi era venuto a prendere a casa dei miei genitori per andare all'aeroporto. Loro erano già al lavoro.
"Sì!" urlai dal bagno come risposta. In realtà mi stavo ancora truccando. Ma questo Joe lo sapeva, facevo sempre così e quindi ero perennemente in ritardo.
Dopo circa 10 minuti finì di truccari e uscii dal bagno frettolosa. Uscimmo di casa i fretta e furia, entrammo in macchina e partimmo. Mandai un messaggio sul gruppo famiglia di whatsapp.
Hannah: io e Joe siamo in macchina. Direzione aeroporto
Hannah: *foto*
Mamma: Buon viaggio
Papà: Buona fortuna!
Papà: Salutami l'Italia
Mia sorella ovviamente aveva visualizzato ma non rispose. Pazienza. L'importante è che ne era a conoscenza.
Arrivammo in aeroporto, facemmo il check-in e per un pelo riuscimmo a salire sull'aereo diretto a Roma. Durante il viaggio ci ripassammo le città e i vari monumenti da visitare senza lasciare indietro il cibo. Non avevo mai mangiato cibo italiano vero, quello fatto in casa, in Italia. Sapevo però che era squisito, molte persone me lo avevano detto. Avevo quindi grandi aspettative per questo paese che era anche un pò mio.
Hannah: Arrivati
Hannah: *foto*
Scrissi sul gruppo quando arrivammo in hotel. Erano le 16.53, ci facemmo una doccia e ci vestimmo da sera per cenare fuori e fare un giro per Roma di notte e illuminata.
Papà: mandaci tante foto
Mamma: bellissimo! facci vedere dove vai
Hannah: Vi mando tutto ciò che c'è di interessante
Passammo una bella serata fuori. Il cibo a Roma era davvero molto buono e la città era meravigliosa anche di notte.
Il giorno seguente, come anche i 3 successivi, visitammo Roma in lungo e in largo. Erò già innamorata di quel paese e avevamo ancora due settimane piene per visitarlo. Avrei voluto tanto non andarmene mai.
"Forse un giorno potremmo trasferirci qui" annunciai a Joe quasi sera mentre passeggiavamo.
"Sarebbe bello" rispose lui.
"Non so però quanto possa costare"
"Una fortuna"
"E' comunque un sogno vivere qui"
Mandai tante foto ai miei genitori, ma parlare al telefono era un'impresa a causa del fuso orario.
Dopo 4 giorni a Roma partimmo per Firenze, visitammo poi Torino, Milano, Trieste e Bologna. Assaggiammo in ogni posto un piatto tipico, imparammo a sciare e a nuotare.
Dieci giorni ormai erano volati. Eravamo a metà della nostra vacanza e ancora molto da esplorare. Quel giorno eravamo in viaggio da Bologna a Fermo dove avevamo permanenza per un paio di giorni e poi ci fermammo un giorno a Pescara poichè era di passaggio.
Da Pescara facemmo il giro delle città marine: Bari, Polignano a mare e Taranto. Visitammo Altamura e Matera, Potenza, Reggio Calabria e Messina fino a Napoli. Negli ultimi 3 giorni avevmo deciso di andare in Sardegna. Forse era la mia regione preferita, ma era difficile scegliere. Sognavo una vita in Italia, ma per il lavoro e la famiglia non mi era possibile realizzarlo.
L'indomani tornammo a Roma dove saremmo ripartiti per gli States. Avremmo passato un'altra notte alla capitale.
Passeggiavamo nei dintorni del Colosseo e ad un certo punto Joe si fermò. Era sera, tutto era illuminato e c'era un'atmosfera speciale. Sorrise e prese una scatolina dalla tasca. Non capivo niente. Era quello che pensavo? No, non stava succedendo davvero. Poi iniziò a parlare con quella piccola scatola tra le mani.
"Hannah" iniziò "ci siamo conosciuti perchè io sono venuto a bussare alla tua porta"
"Eri venuto per il sushi" ricordai.
"Già" fece Joe "Non mi sarei mai immaginato di innamorarmi di una persona come te: bella, solare, determinata. Una persona che però perdona ma non dimentica"
Sapevo bene a cosa si riferiva. Capivo alla grande. Lo guardai con gli occhi lucidi e innamorati persi di quel meraviglioso uomo.
"Sei la persona con cui ho passato avventure, belle o brutte che siano" continuò.
A quel punto si inginocchiò e aprì la scatoletta che aveva in mano. All'interno c'era un anello bellissimo. Per me c'era soltanto lui. Tutto intorno a me era sparito.
"Perciò ti chiedo: mi renderai l'uomo più felice del mondo diventando mia moglie?"
Scoppiai in lacrime. Non era come me lo avevo sempre immaginato, ma superiore alle mie aspettative: bellissimo e romantico. Era tutto perfetto.
"Sì" risposi ancora in preda alle lacrime. Lui si alzò da terra, mi infilò l'anello al dito e mi strinse forte a lui. Ero felicissima e innamorata, come non lo ero mai stata. Non potevo desiderare altro dalla vita che quello: un marito, una casa e magari dei figli.
La vita mi aveva riservato delle sciagure, ma è stata anche clemente. Mi aveva tolto ciò che amavo di più e mi ha dato di meglio. Amavo la vita per quello che mi aveva donato: la felicità.
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Let me love you | Joe Mazzello
Fanfiction"I just broke up with my ex You're the one I'm feeling as I'm laying on your chest Good conversation got me holding my breath And I don't normally say this but goddamn, you're the best" Hannah ha recentemente rotto con il suo ex ragazzo, Ben Hardy a...