Nei successivi due anni la vita con Rachel era stata dura, più di quanto pensassi. Eppure tutte le mamme prima di me mi avevano avvisato e io non ci avevo creduto, ma ora mi dovevo ricredere: tra notti insonni, allattamenti, pappe e sonnellini. Nonostante questo Rachel era una bravissima bambina, non potevo certo lamentarmi. La mia vita era diventata più bella e la nostra felicità ora si stava raddoppiando: ero di nuovo incinta, era una femminuccia e sarebbe nata in agosto. Il primo parto non era stato come lo immaginavo, per il secondo invece ci stavo attenta a fare le cose come volevo. Ma al termine della gravidanza, il parto non avviene mai come si vuole. Lo avevo imparato sulla mia pelle.
Era il 12 giugno ed era il secondo compleanno di Rachel. Avevamo invitato le sue amichette, figlie di alcune mie amiche neo mamme conosciute qua e là, ed eravamo nel giardino di casa dove Joe aveva organizzato dei giochi per le bimbe. Era portato a fare queste cose, giocava sempre con tutti i bambini in particolare con Rachel. Lei si divertiva tanto giocare col padre. Guardare che lei che giocava con le altre bimbe mi faceva tenerezza, lei era sempre disposta a far giocare gli altri con i suoi giochi e non era mai gelosa delle sue cose.
Joe si avvicinò a me lasciando le bambine giocare per conto loro. Sorrideva anche lui. L'anno prima avevano festeggiato solo con i nostri genitori perchè lei era troppo piccina, ma quest'anno era abbastanza grandicella per festeggiare anche così. Il giorno seguente sarebbero venuti i miei e i genitori di Joe per replicare la sua giornata come l'anno prima.
"E' davvero generosa" disse Joe.
"Già. Non è gelosa di nessuna cosa sua" risposi mentre le guardavo.
"Chissà da chi avrà presto"
"Da me no. Io ero molto gelosa delle mie cose. Mia sorella non poteva toccare niente di mio"
"Io non credo di esserlo stato. Non saprei, mi facevo sempre i cazzi miei"
"Modera le parole!" lo rimproverai scherzosamente.
"Sono davvero felice con voi quattro" disse poi dandomi un bacio serio.
"Non vedo l'ora che nasca" risposi io.
"Sapessi io"
E così anche quel compleanno era finito. Avevo fatto foto e video in modo tale da tenerle per ricordo e per fargliele rivedere quando sarebbe stata abbastanza grande.
L'estate proseguiva tra il lavoro, il mare con Rachel e le visite mediche. Non finivano mai, e da un lato per fortuna così sapevo sempre che la piccola Sarah dentro di me stava bene.
Il parto di Sarah era avvenuto qualche giorno dopo il termine, il 19 agosto. Era una bambina cicciotella e scura. Era stato meno doloroso rispetto al parto di Rachel ed ero anche pronta psicologicamente poichè sapevo già cosa mi aspettava. Tornai a casa il 23 agosto.
"E' una bimba bellissima" disse mia madre accanto a me.
"Sorellina!" fece Rachel vicino alla culla di Sarah.
"E' bella?" le chiese Joe prendendola in braccio e facendole vedere la sorella.
"Sì" rispose Rachel.
"Ti prenderai cura della sorellina?" chiesi io.
"No" e scoppiò a ridere.
Il primo anno di Sarah era stato tartaglioso. Era stata male parecchie volte ed era stata spesso in ospedale. Il medico ci spiegò solamente che era aveva pochi anticorpi ma che con vari antibiotici li avrebbe pian piano acquisiti e sarebbe stata meglio. Per fortuna è stata così.
Avere due bambine era faticoso, soprattutto così piccole e che si portavano solo due anni. Tra me e Joe non stava andando come era sempre andata, soprattutto a causa della salute di Sarah: litigavamo spesso, non avevamo più niente di cui parlare e non mi sembravamo più quelli che eravamo l'anno precedente. Poi parve un miglioramento tra noi due quando scoprimmo di aspettare un altro figlio. Sarebbe nato in gennaio e scoprimmo che era un maschietto quando nacque, come con Rachel. Decisi di volerlo chiamare Ben ma mio marito non era d'accordo. Vinsi comunque io, ma la nostra relazione non si riprese più andando sempre più in fondo.
"Ma cosa ci sta succedendo?" feci io in lacrime.
"Non siamo più noi" rispose Joe. Anche lui aveva un'espressione triste.
"Non possiamo continuare così"
"Proviamoci per i nostri figli"
Ci provammo per un anno e mezzo dove facevamo sempre finta, ci dicevamo di sì anche quando non veniva detto ed eravamo freddi come la neve. Rachel era già grande per capire che qualcosa non andava, ci chiedeva spesso perchè non ci baciavamo mai o perchè non ci sentisse fare l'amore come se sapesse il significato. Decidemmo di parlarne con i nostri figli, ma non era facile scegliere le parole adatte soprattutto per Rachel e Sarah che potevano capire di più; Ben era troppo piccolo anche per accorgersi di tutto.
"Glielo dobbiamo, Joe. Sono i nostri figli"
Lui sospirò. "Non so quanto sia giusto fargli soffrire così"
"Non sarebbe peggio quando avremmo già deciso di lasciarci?"
"Abbiamo intenzione di lasciarci?" Il suo volto esprimeva il contrario.
Riflettei un attimo prima di rispondere. "Io non ho nessuna intenzione di lasciarti"
"Allora perchè quell'affermazione?"
"Perchè è chiaro che non si può continuare a vivere così"
I nostri figli seppero cosa stava succedendo, ma come avevamo già previsto non avevano capito bene. Da un lato era un sollievo, dall'altro avevo il magone di non metterli a conosceva di com'erano i fatti veri e propri.
Dopo 6 mesi di litigi continui, di urla e oggetti volanti io e Joe eravamo giunti alla conclusione che era meglio separarci per il nostro bene e per quello dei nostri figli che avevano preso male la notizia. Non sapevamo come spiegarglielo al meglio. Poi finalmente sembrava avessero capito, ma notai nei loro occhi la tristezza, non volevano che ci separassimo; ci vedevano sempre insieme e sorridenti, era quello che cercavamo di fare quando eravamo con loro e non litigare.
Rimanemmo separati per un anno con la custodia condivisa dei bambini, anche se erano spesso con me li portavo anche dal padre. Avevamo deciso che era meglio così, che vivessero entrambi i genitori. Poi sarebbe stata loro la decisione quando avrebbero potuto scegliere. Infine però io e Joe divorziammo, ci volle un'ulteriore anno per completare tutto.
I bambini nel frattempo erano cresciuti: Rachel aveva 5 anni e mezzo, l'anno successivo sarebbe andata alla scuola elementare; Sarah aveva 3 anni e mezzo, era al primo anno di asilo ed era una gran chiacchierona e non stava mai ferma; Ben aveva due anni e stava a casa con me. Ma altre cose erano cambiate: io ero stata promossa la lavoro, avevo comprato una casa più piccola ma abbastanza grande per me e i bambini, vicino casa di mia madre che mi dava sempre una mano; mia sorella si era fidanzata e si sarebbe sposata di lì a breve perchè era incinta; i miei genitori avevano festeggiato i 40 anni di matrimonio; Joe viveva nella casa dove vivevamo insieme ed era attualmente single. Ci mettevamo d'accordo su chi avrebbe portato i bambini a scuola, chi sarebbe andato a riprenderli o su chi li faceva uscire nei parchi, in spiaggia e a fare sport.
Nonostante tra me e Joe c'erano buoni rapporti mi mancava stare con lui, condividere le cose belle e quelle brutte, stare tutti insieme come una famiglia. Mi mancava tutto. Ma in fondo era meglio così, sia per noi che per i bambini.
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Let me love you | Joe Mazzello
Fanfiction"I just broke up with my ex You're the one I'm feeling as I'm laying on your chest Good conversation got me holding my breath And I don't normally say this but goddamn, you're the best" Hannah ha recentemente rotto con il suo ex ragazzo, Ben Hardy a...