Seven

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"Those days are all gone now but one thing is true
When I look and I find I still love you"

Se organizzare il matrimonio era stato stressante, il trasloco era pure peggio. Poco dopo il nostro primo anniversario io e Joe ci eravamo regalati una casa nuova, più grande e in un quartiere dove tutto era più vicino. In realtà il motivo di quella scelta era stato un altro: 6 mesi prima avevo scoperto di essere incinta e quindi avevamo approfittato dell'anniversario per trasferirci. Non avevamo voluto sapere il sesso del bambino, ma lo avremmo scoperto a breve. A giugno finivo il termine della gravidanza, mancavano solamente due mesi e mezzo. Ero emozionatissima, ma allo stesso tempo preoccupatissima, avevo paura di sbagliare tutto e non volevo mai vivere nell'angoscia di non essere una brava madre. Per fortuna potevo contare su Joe. In quell'anno non avevamo fatto grandi cose perchè ero rimasta incinta subito dopo il matrimonio e quindi avevamo scelto di non fare il passo più lungo della gamba. Joe però avrebbe voluto fare il babymoon in crociera, forse lo avremmo il mese successivo prima che il bimbo nascesse. Non era troppo tardi per rimediare.

Avevamo appena finito di fare le valigie e ora eravamo davanti alla porta di casa per andare via. Guardai casa mia senza mobili, foto, quadri o altro. Era così vuota, eppure era piena di ricordi. Alcuni da ricordare, altri avrei preferito non averli. In ogni caso lì c'era metà della mia vita e mi dispiaceva andar via, ma una nuova vita cresceva dentro di me che meritava di meglio rispetto a quella casa e tutto ciò che aveva vissuto insieme a me. Seguì Joe fuori dalla porta, la chiusi e andammo via. Quelle erano le ultime valigie da caricare in macchina e da portare a casa nuova. Non immaginavo neanche la fatica di scaricare tutto ciò che ci eravamo portati. In fin dei conti era poco, avevamo infatti fatto una selezione ma era comunque un pò di roba utile.

"Come ti senti?" fa Joe mentre partiva con la macchina.

"Malinconica" risposi guardando l'ultima volta quella casa.

"Partiremo per una nuova vita"

"E' di questo che mi preoccupo"

"Perchè?"

"Ho paura"

"Anch'io ho paura"

"Spesso penso che non farà per me essere madre"

"Non dire così"

"E' la verità"

"Sarai un'ottima madre"

"Spero"

"Faremo comunque del nostro meglio"

Dopo circa un quarto d'ora Joe parcheggiò davanti casa nuova che era molto simile a un villone. Era costata parecchio ma valeva ogni singolo dollaro: aveva dell'erba curata sul davanti e una piscina sul giardino del retro, aveva 5 camere grandi tra cui una padronale che aveva il bagno incorporato, due bagni per gli ospiti, cucina e salotto che facevano da singola stanza e un seminterrato pensato per le serate tra amici. Era quello che cercavo. In più avevamo una jacuzzi nel bagno padronale e già era un punto a favore per la casa.

"E' magnifica" dissi entrando portando le valigie di sopra nella camera.

"Cosa che dici ogni volta che entriamo" fece Joe di risposta.

"Non riesco a credere che sia casa nostra"

"Credo sia normale"

"Con lo stipendio che hai..." azzardai

"Non ci provare nemmeno a dirlo"

"No, anzi. Per me è anche troppo"

"Non ti accontenti mai"

"Mi accontento di te"

Mi diede un un dolce bacio e iniziammo a disfare le valigie dei vestiti che avremmo messo nei giorni a seguire, anche se io li dovevo comprare spesso dei nuovi poichè prendevo peso ogni giorno che passata causa la gravidanza. Avrei voluto poi tornare al mio peso forma.

Verso sera chiamò mia madre per sapere com'era andata. Al solito, niente di speciale. Ero solo contenta di aver finito con casa vecchia, ora mancava da finire questa nuova ma mancava poco.

Dopo fatta una doccia veloce infilai il pigiama e mi misi al letto con il sorriso. Nonostante quelle fatiche il motivo era di causa maggiore e mi andava bene così. Mi addormentai senza Joe al mio fianco, ero stanchissima. E non sarebbe stata la prima volta. Ma questo ancora non lo sapevo.

Let me love you | Joe MazzelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora