Six

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Era il 19 settembre ed io ero al centro estetico per farmi la cera e poi anche le unghie. Non volevo rischiare di fare tutto all'ultimo momento e quindi mi stavo anticipando un pò. Ero nervosa. L'estetista cercava di parlarmi tranquillamente ma io non riuscivo a stare calma e capivo metà delle parole che diceva. Non lo facevo per cattiveria, lei lo sapeva com'ero poichè ci conosciamo già da qualche tempo, andavo sempre da lei.

Una volta finito tornai a casa a farmi una bella doccia calda per togliermi l'appiccicaticcio della cera dal corpo e mi misi a cucinare con quello che Joe aveva comprato il giorno prima. Non era moltissimo, ma mi bastò per fare un bel pranzetto semplice.

Nel pomeriggio preferì pulire casa da cima a fondo perchè nei giorni seguenti non lo avrei fatto sicuramente. Joe tornò dopo le 19 e io non avevo ancora cucinato niente perchè ero indaffarata nelle pulizie. Una volta finite cucinai una cosa veloce prima di tutto perchè era tardi, ero stanca e non avevo nessuna voglia di cucinare cose serie. Meno male che Joe aveva capito il mio andazzo quella sera, infatti aveva parlato poco per evitare la bestia che era dentro di me.

La mattina seguente era sabato e volevo andare un pò in giro per svagarmi, per togliermi l'ansia che avevo ormai da mesi. Ma come in quel momento non mi aveva mai presa. Passeggiai per più di un'ora e mezza e poi tornai a casa, feci una corsetta sul tapis roulant e vari esercizi indicati su pagine online dedicate alla forma fisica. All'inizio non mi fidavo, ma in realtà un minimo funzionava. Avevo perso 5 kg negli ultimi due mesi, ma alternavo gli allenamenti con una buona alimentazione. Per era diventata routine. Feci una doccia senza lavare i capelli e misi dei vestiti per la casa. Joe era con la sorella a portare il cagnolino di quest'ultima fuori per i bisogni, ma mi chiamò per dirmi che stava tornando a casa. Allora preparai il pranzo facendo pasta e piselli, il piatto preferito di Joe che facevo spesso anche se era un piatto invernale e c'era ancora una brezza estiva.

Appena dopo pranzo, nel primo pomeriggio mia mamma venne a casa mia per farci vedere il vestito che si era comprata. Con lei c'erano anche mio padre e mia sorella. Erano tutti estremamente ansiosi. Mia sorella decise di darmi qualche consiglio, anche se non so quanto attendibili. Non avevamo avuto modo di parlare riguardo Ben, ma solo esclusivamente del matrimonio e di quanto fossi fortunata a sposare un uomo come Joe.

"Non dirò che l'ansia non ci sarà, perchè vedo già che ha preso il sopravvento" iniziò.

"Sto così da mesi" risposi.

"Non soffocarla troppo. Fa male farlo. Tienila un pò"

"Così tanta ansia credo sia un'esagerazione"

"Nah, sorella. E' normale"

La guardai torva. Giuro, non ero mai stata così e non capivo perchè proprio in quel momento dovevo essere super emotiva. Era davvero così normale?

Mi vibrò il telefono. Un messaggio da un numero sconosciuto, che non avevo in rubrica. Ne seguirono anche altri.

Sconosciuto: So che non è il momento adatto per mandarti messaggi

Sconosciuto: Ma volevo farti i miei più sinceri auguri per il tuo matrimonio

Sconosciuto: Tratta bene Joe, è un ragazzo da non farsi scappare.

Sconosciuto: Tuo, Ben

Era davvero il Ben che pensavo io? E aveva realmente tenuto il mio numero? Guardai la sua foto whatsapp, ma non so se crederci o meno.

"Scusa" dissi a mia sorella dirigendomi verso Joe. Forse lui lo poteva confermare, che fosse davvero il numero di Ben quello.

"Amore" lo chiamai interropendo la sua conversazione con mio padre.

"Dimmi" rispose lui guardandomi e sorridendo.

"E' il numero vero di Ben Hardy questo?" e gli feci vedere i messaggi.

"Controllo" disse prendendo il suo cellulare. Vide che il numero coincideva.

"Come sa del matrimonio?" lo guardai torvo.

"Lo avrà saputo dai social, o comunque online"

"Solo per questo? Nient'altro?"

Lui si guardò i piedi in ansia e agitazione. "E' anche uno dei miei colleghi in BohRha"

Rimasi un pò sbalordita, ma non volevo litigare e non mi fregava niente se Bemn era invitato o meno, speravo solo che venisse e non facesse qualche cazzata.

"Okay" feci dopo qualche secondo di silenzio. "Nessun problema" e mi sforzai di sorridere.

"Sicuro?" chiese Joe. Feci segno di sì con la testa. Davvero non m'importava.

La mattina dopo finalmente era il fatidico giorno. Joe era andato la sera prima a casa dei suoi genitori ed io ero rimasta a casa nostra che avevamo preso appena dopo le vacanze natalizie, dopo la proposta. Erano le 8.45 del mattino e mia mamma mi stava aiutando ad infilare l'abito che avevo preso per questo giorno speciale. Alle 9.37 arrivò la parrucchiera per farmi l'acconciatura che avevo scelto: uno chignon con incastrato il velo che mi scendeva lungo la schiena e tenuto da forcine nere che non si vedevano minimamente.

"Congratulazioni" mi disse lei uscendo da casa mia. "In bocca al lupo"

"Crepi il lupo!" risposi e chiusi la porta.

Erano le 10.08 quando mia mamma decise di truccarmi: mi aveva fatto il suo miglior trucco così come avvea fatto con mia sorella.

"Sta ferma" continuava a dire. Per lei un minimo movimento era fatale.

Una volta finito mi guardai allo specchio. Mi sentivo una bellissima principessa. Poi mia madre andò via insieme a Elena per prendere posto in chiesta.

E così alle 10.19 partì di casa insieme a mio padre. Non dissi una parola durante il viaggi, mio padre idem. Ma da lui lo capivo, era mio papà, aveva visto la delusione della figlia maggiore sull'altare e comunque non era un tipo da chiacchiere.

Arrivammo alle 10.31, entrammo in chiesa io sottobraccio a lui e con il pianoforte che faceva da sottofondo. Alzai gli occhi verso l'altare e vidi l'uomo della mia vita, l'uomo che mi rendeva felice, colui con cui non avrei mai pensato di lasciarmi, con cui volevo condividere il resto dei miei giorni. Joseph Francis Mazzello. L'amore della mia vita.

Love of my life
Don't leave

Una volta all'altare guardai prima mio padre che mi lasciava andare da lui, e poi Joe che mi accoglieva nella sua vita. Era tutto magico, perfetto, un sogno che diventava realtà.

Quando fu il momento ci scambiammo le fedi. Penso sia stato il momento più emozionante. Mi tremavano le mani e avevo gli occhi appena lucidi.

"Vi dichiaro marito e moglie" annunciò il prete alla fine della messa. "Puoi baciare la sposa"

E così Joe mi prese il viso dolcemente e mi baciò. Un appluso si levò nell'aria. Sorrisi dalla felicità nel suo bacio. Non pensavo a nient'altro, tutto intorno a me era sparito. C'eravamo solo io e lui immersi in quel bacio. Il più bello.

Let me love you | Joe MazzelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora