Questa è la fine...

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Improvvisamente un urlo ruppe il silenzio. Si voltò indietro e vide sua madre a pochi metri di distanza da loro, che si era coperta la bocca e le guance erano rigate dalle lacrime.

«Toby!» gridò lei «Perché l'hai fatto?» urlò «Perché!!?».
Toby si alzò in piedi e cominciò ad allontanarsi dal cadavere del padre, per poi uscire dalla cucina. Si guardò le bende alle mani, le quali erano intrise di sangue, poi si voltò verso sua madre e la guardò per l'ultima volta, prima di precipitarsi fuori di casa.

Corse verso il garage e premette col palmo della mano il pulsante del pannello di controllo a muro e la porta del garage si aprì. Entrò dentro e si guardò intorno. Trovò due accette del padre appese a una griglia, sopra un piano di lavoro pieno di vasi riempiti fino all'orlo di vecchi chiodi e viti arrugginite. Guardò le accette.
Una delle due era nuova, aveva un manico arancione brillante e la lama era lucida; l'altra accetta aveva un vecchio manico in legno e la lama era smussata. Afferrò entrambe e diede ancora un'occhiata al tavolo, quando il suo sguardo si posò su una scatola di fiammiferi e saettò verso una tanica di benzina rossa.

Tenendo entrambe le accette in una mano, afferrò la tanica e uscì dal garage, per precipitarsi nel vialetto e poi per strada. Come uscì di lì, poté udire in lontananza le sirene della polizia che si facevano via via più vicine.
Toby rimase fermo un attimo, poi rimosse il tappo dalla tanica di benzina e iniziò a bagnare l'asfalto della strada. Poi, iniziò a correre verso la foresta dietro casa sua. Quando ebbe terminato l'operazione, sfilò dalla tasca una fiammifero, lo accese e lo getto a terra, insieme a tutta la scatola.

In un istante, le fiamme avvamparono attorno a lui. Il fuoco iniziò a divorare alberi e cespugli, così che presto si ritrovò circondato dalle fiamme.
Le ombre delle macchine della polizia erano visibili dalle fiamme, ma ormai non aveva più via di scampo, perché da un lato era circondato dall'incendio e dall'altra parte dai poliziotti. Si guardò intorno e la sua vista iniziò ad appannarsi, il cuore gli stava martellando nel petto e Toby, chiuse gli occhi per un istante. Il suo momento era arrivato. Realizzò che quella sarebbe stata la sua fine.

D'un tratto, Toby sentì una mano sulla spalla. Riaprì gli occhi e si voltò, per notare una grandissima mano bianca, con lunghe dita ossute, trovarsi appoggiata alla sua spalla. Il suo sguardo saettò dalla mano, al braccio e poi, alzò gli occhi e vide di nuovo quella scura figura. Indossava un abito nero e non aveva volto.
L'alta figura troneggiava sopra di lui in modo sinistro. Vide che dei tentacoli neri emersero dalla sua schiena e nello stesso momento, la sua vista divenne appannata e il ronzio, iniziò a farsi sempre più intenso. In un attimo tutto divenne buio.

Questa fu la fine di Toby Rogers...
O forse no...

Ticci Toby: Il sicario dello SlendermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora