Come se fosse posseduto

147 13 0
                                    

Il mattino seguente Toby si alzò dal letto. Si sentiva diverso. Non era affatto stanco, ma si sentiva come se fosse stato sveglio per ore nel letto. Si sentiva la testa vuota e non aveva pensieri. Si drizzò a sedere e fissò il muro, ma quando si alzò in piedi sentì le vertigini.

Camminò barcollando verso la porta e scese le scale. I suoi genitori erano seduti a tavola. Suo padre stava guardando la TV e sua madre stava leggendo il giornale. Lei alzò lo sguardo quando sentì i suoi passi e gli rivolse un candido sorriso.
«Beh, buongiorno dormiglione, sembrava che non ti volessi più alzare!»
Toby guardò lentamente l'orologio e vide che era mezzogiorno e mezza.
«Ti avevo preparato la colazione, ma adesso si è raffreddata. Ero venuta a svegliarti, ma mi sembravi così stanco e ho preferito lasciarti dormire.» la sua espressione passò da felice a preoccupata, quando non ricevette alcuna risposta da suo figlio. «Ti senti bene?» domandò.

Toby prese posto a sedere affianco a suo padre. Si sentiva come in stand-by e non aveva alcun controllo sulle sue azioni. Poteva vedere tutto quello che stava facendo, ma sembrava che il suo cervello non recepisse quello che stava succedendo. Allungò una mano verso il braccio di suo padre, ma la sua mano fu presto intercettata da uno schiaffo. Suo padre si rivolse a lui bruscamente e spinse la sedia con il piede. «Non mi toccare ragazzo!» Gli urlò contro.
Sua madre scattò in piedi. «Finitela! Questa è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno!».

Ticci Toby: Il sicario dello SlendermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora