La strada di casa sembrò continuare all'infinito.
Ci volle molto più tempo del solito, perché sua madre non voleva ripassare dal luogo in cui era avvenuto l'incidente. Quando raggiunsero un quartiere familiare, Toby intuì che presto sarebbero scesi dalla macchina. Abitavano nel quartiere più vecchio, quello con tante casette attaccate l'una all'altra.
La macchina si fermò davanti a una casa blu con gli infissi delle finestre bianchi. Tutti e due notarono subito la presenza di una vecchia macchina che si trovava parcheggiata davanti alla loro casa e si accorsero anche della familiare figura che stava in piedi sul passo carrabile.
Toby, automaticamente fu assalito da una sensazione di rabbia e frustrazione nel vedere suo padre. Suo padre... che non era stato lì.
«Perché lui è qui?» chiese tranquillamente Toby.
«È tuo padre Toby, ed è qui perché ti vuole vedere.» rispose sua madre con voce monotona, cercando di suonare un po' convincente.
«Non è mai venuto all'ospedale a vedere Lyra prima che morisse...»
Toby lanciò un'occhiata fuori dal finestrino.
«Era ubriaco quella sera tesoro, non poteva guidare...»
«Sì, è quando non lo è?» ribatté Toby, spingendo la portiera e uscendo dal veicolo.
Si incamminò barcollando sul vialetto per incontrare suo padre, che lo stava guardando con un'espressione severa.
Sua madre lo seguì e incrociò gli occhi del marito prima di avvicinarsi. Suo padre spalancò le braccia, aspettandosi un abbraccio dalla moglie, ma lei lo sorpassò e mise un braccio attorno alla spalla di Toby, avviandosi verso la porta di casa.
«Connie!» la chiamò il marito con voce roca «Perché non mi dai un abbraccio di benvenuto, huh?».
Lei lo ignorò e lo sorpassò col figlio sotto braccio.«Hey! Ha sedici anni e può camminare da solo!» disse lui, seguendoli dentro casa.
«Ne ha diciassette.» ribatté Connie al marito.
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Ticci Toby: Il sicario dello Slenderman
TerrorTicci Toby: un assassino schiavo dello Slenderman che, fin dalla nascita, non prova dolore nè sofferenza.