Era ormai diventata sera, e il giorno dopo avrei dovuto ricominciare la scuola.
Odiavo quel posto.
Non in modo così esagerato da non presentarmi quasi mai. Il fatto é che trovavo noioso svegliarmi ogni mattina presto, con precisione alle 07:30 , perché a quell'ora avevo l'autobus, e recarmi lì con poca voglia di affrontare ogni lezione e qualunque spiegazione dei professori si presentasse davanti.
Continuavo a non rivolgere la parola a Kyle, e lui trovava qualsiasi scusa per evitarmi.
Persino quando trovavo la porta della bagno occupata, io entravo e lui di sfuggita senza neanche guardarmi andava via.
Ancora non capivo cosa gli desse così fastidio da non prestarmi nessuna attenzione. Non che io pretendessi qualcosa da lui, anzi.
Credo proprio che tra me e lui non potrebbe esserci nient'altro che un legame di fratellanza. Che poi fratello mio non era. Bensì potevo definirlo fratello acquisito.
False speranze si fece Lauren, pensando che tra me e lui potesse nascere del bene.
Con pochissima voglia che avevo mi alzai dal letto, un'occhiata allo specchio, avevo dei capelli orribili. Decisi di farmi una doccia al volo. Dovevo sbrigarmi, se avrei impiegato troppi minuti sarei arrivata in ritardo.
"Charl, sbrigati, mamma ci ha preparato la colazione."
La voce della piccolina arrivava come onde alle mie orecchie.
"Ora arrivo." Avvolsi un asciugamano in tutto il corpo e con i capelli ancora bagnati andai spedita nella mia camera.
Mi asciugai in fretta e indossai dei blu jeans, molto aderenti, una maglia color carne e le mie adorate vans.
Ritornai in bagno per prendere l'asciugacapelli, ma mentro stavo per entrare qualcosa mi scosse.
"Ora non si bussa prima di entrare?"
Era Kyle, e sembrava abbastanza nervoso, lo vidi alzarsi la cerniera dei pantaloni e andare via.
Ero imbarazzatissima, tanto da dovermi guardare allo specchio notando la mia faccia rossa come un peperone.
Presi il phone e asciugai in fretta i capelli a testa in giù.
Guardai l'orario erano le 07:15 , non avrei fatto in tempo a fare colazione, così presi la cartella e giunsi giù in cucina.
C'era Elisabeth seduta vicino a Liuk e Kyle in piedi.
"Sono andati già tutti via?"
"Sì, e quello stupido di Liuk, ti ha finito tutte le frittelle."
Lo guardai infuriota mentre sentivo la risata di Kyle.
"Non importa, dai andiamo?" Presi la mano di Elisabeth e uscimmo di casa.
"Ehi, non mi aspettate?" La voce di Liuk si fece sempre più lontana.
"Così impara quel deficiente."
Sorrisi.
"Allora piccola io ti lascio qui, poi prosegui da sola ok?" Dammi un bacino."
Si avvicinò a me e mi diede un bacino.
"E tu monello, fai il bravo capito?" Passai un mano fra i capelli di Liuk e poi corse via dai suoi amichetti.
Orario 07:27.
Ero parecchio di fretta, così mi precipitai proprio difronte la porta, e con molto affanno. Con il busto piegato e la testa all'ingiù, sentivo il battito accellerato e le gambe tramarmi. Dei ragazzi mi guardavano dalla testa ai piedi, ed io molto imbarazzata salii senza alcun timore.
Presi posto all'ultima fila di destra vicino al finestrino.
Ogni mattina sempre le stesse facce e stessi posti liberi. Il mio era come se avesse la prenotazione fissa.
D'improvviso le ante si aprirono ed entrarono delle persone. Nuove persone.
Nuovo anno, nuove generazioni, ed è così che ogni anno i bus erano sempre più pieni e affollati.
Mi colpì subito un ragazzo, indossava una felpa nera larga, con il cappuccio alzato, e dei jeasn neri.
Si mise a sedere proprio dietro di me.
Abbassai lo sguardo e le lancette dell'orologio segnavano le 08:02.
Ancora un'altra fermata e sarei finalmente scesa.
Di colpo si sentì un rumore possente, li avrei riconosciuti anche a kilometri di distanza. Erano gli slipknot, é quella musica proveniva dalle cuffie di qualcuno. Quel qualcuno era proprio dietro di me.
La fermata era vicina, così decisi di avviarmi vicino la porta e poi scesi.
Erano davanti alle porte d'ingresso i ragazzi del primo anno, per aspettare che la preside li dirigesse nelle classi apposite.
Io ero davanti al cancello invece.
"Charlieeeeee!"
Era la voce di Karin, mi saltò addosso con un grande sorriso.
"Ehyy! Comr stai?"
"Beenone! Mi sei tanto mancata."
"Oh, anche tu sai? Tutto bene."
Le sorrisi, e lei a sua volta mi sorrise.
Era l'unica della mia classe a cui potevo sostenermi.
Chiacchirammo per alcuni minuti, ci raccontammo delle nostre avventure estive e poi salimmo in classe.
Il primo giorno di scuola é il più bello di tutto l'anno. I professori non spiegano, al limite accennano argomenti cui andremmo ad affrontare durante l'anno. Con i propri compagni ci si rincontra dopo tantissimo tempo, ed é sempre un piacere riparlare con loro e scambiare qualche risata.
Le 5 ore passarano in un batter d'occhio, tanto da pensare che ormai eravamo già fuori scuola.
Girai l'angolo, prima di aver salutato Karin.
Poi una mano mi bloccò il braccio.