Quei giorni passarono velocissimi, e il giorno della partenza di Alessandro arrivò. Quella mattina aveva il volo delle 11, così alle 5 ci svegliammo e alle 7.30 lo accompagnai all'aereoporto. Quanto sono tristi gli addii, soprattutto se sono dalle persone che ami. Nell'attesa del suo volo passammo tutto il tempo tra abbracci e baci. Con un abbraccio ha il potere di farti sentire protetta, al sicuro. E le sue labbra..beh, con un bacio ti fa sognare ogni volta. Come farò senza di lui?! Mi manca già, nonostante sia ancora con me. Non lo voglio lasciar andare, ma gliel'ho detto io di inseguire il suo sogno, amo vederlo felice! Avremmo un sacco di modi per tenerci in contatto: chiamate, whatsapp, video chiamate...ma non sarà mai lo stesso.
Ormai mancavano pochi minuti. Avrei voluto fermare il tempo. Trattenere le lacrime non fa bene a nessuno: gli occhi diventano rossi, il respiro affannoso e lo sguardo perso nel vuoto. Scoppiai a piangere tra le sue braccia, quando rimbombò la voce dell'hostess: "Il volo 53637 diretto negli Stati Uniti sta per atterrare all'aereoporto di Malpensa." Le lacrime si moltiplicarono. Lo strinsi più forte di prima, lui mi sussurrò all'orecchio 'mi mancherai amore, ti amo.'
Giunse il momento più brutto: lasciarlo andare. Non ero pronta, ma dovevo essere forte e lo feci andare. L'aereo partì.
Poco dopo presi un taxi per tornare a casa, mi chiusi nella mia stanza e mi buttai sul letto. Le lacrime mi facevano compagnia. "Devo cercare di distrarmi", pensai. Mi asciugai il viso dalle lacrime e andai a fare un giro. Non c'era anima viva, faceva freddo e diluviava, quindi decisi di andare al cinema più vicino a vedermi un film. Casualmente c'erano solo film tristi, guardai 'Colpa delle stelle', esaurì le ultime lacrime che avevo.
STAI LEGGENDO
Gli angeli non devono avere per forza le Ali.
FanfictionValentina, ragazza sedicenne di Bologna, si trasferisce con la sua famiglia a Milano, ancora ingenua di cosa le riserverà il futuro....