Gli angeli non devono avere per forza le Ali.

Capitolo 16.

Passarono giorni, settimane. E la mia famiglia ancora non si faceva sentire. Pensai se era il caso di tenere il bambino o meno, vista la situazione. Decidi di non parlare ad Alessandro dei miei pensieri, non volevo farlo star male.
Dopo due settimane decisi di andare a prendere lo stretto necessario a casa mia: era il caso di trasferirsi momentaneamente da Ale, almeno fino a che non si sarebbero calmate le acque. Possedevo ancora le chiavi di casa, così entrai, ma non vi trovai nessuno. Mentre preparavo la valigia sentii dei passi salire le scale, mi girai di soprassalto. 'Mamma...ciao.'
Mia madre mi guardò e gli occhi le si illumonarono. Non riuscivo a capire se era felice di vedermi o meno. 'Tesoro, che ci fai qua? Dove sei finita ultimamente?' 'Mamma..dato che non avete preso bene la notizia del bambino o della bambina, ne abbiamo parlato con i genitori di Ale, che loro però a differenza vostra sono sembrati molto comprensivi. Ho deciso di trasferirmi là, almeno fino a che non accetterete la mia decisione.'
Inutile dire che era sorpresa. 'Vale..quale sarebbe questa decisione?' 'Ho deciso, abbiamo deciso, di tenere nostro figlio, è la cosa più giusta da fare. Diventerò mamma. E tu nonna. Sempre che lo vorrai, ma sappi che io non ho intenzione di cambiare idea.'
Lei fece un passo avanti, venendomi  sempre più incontro, mi mise una mano sulla pancia, e con le lacrime che le scivolavano lungo il viso annuì dicendo che sarebbe stata felice di essere la nonna del mio futuro figlio. 'Vuoi fermarti a cena? Magari con Ale, così stasera ne parleremo anche con tuo padre', disse. Provai a chiamare Alessandro, spiegandogli la faccenda e lui rispose che non c'erano problemi e sarebbe venuto molto volentieri. La sera, prima arrivo Ale, dopo una mezz'oretta sentì la porta aprirsi: era papà. Pregavamo tutti che la sua reazione potesse essere come quella della mamma, ma se non lo fosse stata noi comunque non saremo tornati indietro. Ormai la decisione era presa.