Capitolo 13.

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La ginecologa mi diede la conferma, e abbracciandomi di gioia mi disse che ero incinta. Non potevo crederci. E ora?! Ora che faccio? Come lo dico ad Alessandro?!
Nel frattempo chiamai un taxi per tornare all'hotel, quando scesi c'era Alessandro lì, ad aspettarmi. Chi se lo poteva mai immaginare?! Mi fermai un secondo, e l'unica cosa che riuscì a dirgli fu 'Amore, ti devo parlare..' Rimase a bocca aperta, e l'unica cosa che riuscì a dire fu 'È successo qualcosa di grave?' Lo tirai per la mano, fino a portarlo nella suite, ci mettemmo seduti, e dopo vari respiri profondi lo dissi. 'Ale, sono incinta. Aspetto un bambino, da te...' Lui non disse niente, così io continuai 'Amore, lo vuoi tenere?..' È una decisione difficilissima, per entrambi; lui si alzò e si mise a fare avanti e indietro per la stanza, fino a non farmi girare la testa. Dopo svariate volte, mi abbracciò sollevandomi per aria annuendo. Non ci posso credere. Un bambino da accudire con la persona che amo.
Basta, dovevamo festeggiare. La sera mi portò in un pub a bere qualcosa, ma senza esagerare ovviamente, non voglio che il bambino ne risenta. Ci mettemmo a ballare, ma ad un certo punto mi prese un attacco di nausea e corsi in bagno, con lui che mi seguiva. Vomitai anche l'anima, fino a che non svenì.
La mattina seguente mi svegliai in un letto d'ospedale, con una flebo al braccio e Alessandro accanto. Pochi istanti dopo bussarono alla porta, era il medico, che mi disse che il bambino stava bene, e anche io. Che sospiro di sollievo!
Il giorno dopo finalmente sarei stata dimessa; una volta arrivati nella suite Alessandro aveva la massima cura di me, e l'unica cosa che dovevo fare era riposare. Dopo una settimana scarsa sarebbe finito il tour, ciò significava tornare a Milano, e dare la notizia ai nostri genitori. Come l'avrebbero presa?!

Gli angeli non devono avere per forza le Ali.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora