Capitolo V

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Max aveva deciso che avrebbe restituito il diario e ovviamente avrebbe mentito sul fatto di averlo letto o meno.

In realtà le aveva lette praticamente tutte quelle pagine, scritte con una calligrafia sinuosa e ordinata. Perchè attraverso di esse aveva scoperto la vera personalità di quella ragazza, la sua passione per la letteratura, il karate, il disegno e la sua triste storia familiare, di cui tre anni prima era stato uno dei tanti spettatori curiosi ma superficiali.

Era ormai tardi e, dopo aver finito per la terza volta il suo videogioco preferito, si stese sul letto sfatto.
Ripensandoci, si sentiva in colpa, dannatamente in colpa. Aveva violato tutti quei pensieri così intimi e privati. Aveva portato alla luce segreti ed eventi che non avrebbero dovuto essere scoperti da nessuno.

Dopo aver restituito il diario a Lea, sarebbe potuto sparire dalla sua vita per sempre. Sembrava la scelta più facile e banale, eppure qualcosa di quella ragazza e della sua storia lo tratteneva. Non sarebbe stato affatto semplice scappare.
                                    8 maggio 2016

La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.

Ecco cos’era! Verità! C’era qualcosa di più vero in quella ragazza, in quelle parole, in quella sofferenza e in quella voglia comunque di resistere, di andare avanti con ogni forza rimasta. Max era in un territorio nuovo, sconosciuto, e capiva che non desiderava altro che addentrarvisi.

Lui non leggeva, era un caprone in questo, pensava solo al basket e alle ragazze. Ma quando sentiva qualcosa di importante che lo chiamava, gli poneva una sfida di un qualche tipo, era come il padre di Lea: anche lui non era uno che scappava.

Cercò su Instagram il profilo della ragazza, il cui nickname era riportato sulla prima pagina del diario: Silvermoon.
Il profilo era pubblico, per fortuna, e poté quindi vedere alcune foto postate recentemente. In una combatteva durante una competizione di karate. Aveva gli occhi stretti come fessure, concentrati e determinati a fare la giusta mossa, portare il colpo decisivo, senza paura.

In altre foto, al mare o in giro per la città, con qualche amica o da sola, la sua espressione era totalmente diversa: dolce e appassionata, molto distante da quell’immagine di guerriera sul tatami. Comunque era bella, in ogni sua manifestazione, in ogni situazione, ma forse la sua bellezza dipendeva in parte da tutto ciò che aveva letto nel suo diario.

Cercava di capire se fosse opportuno premere il tasto “segui”, ma non era bravo a pensare. Così, dopo dieci minuti di una strana indecisione, come al solito, fece prevalere l’istinto e toccò il pulsante sul profilo.
Più tardi, mentre giocava alla play, sentì il telefono vibrare: era proprio lei, Lea!

L. Ciao
M. Ciao
L. Sei il ragazzo che mi ha urtato oggi, vero?
M. Sì, sono proprio io
L. Bene, allora ho una domanda…
M. Spara!
L. Hai per caso visto un diario dalla copertina metallica col disegno di una mezza luna in rilievo stamattina, dopo che ci siamo scontrati?
M. No, non credo.
L. Ne sei sicuro?
M. Certo, perché dovrei mentirti? Comunque, più tardi, quando torno a casa, controllo meglio. Ora sono fuori.
L. Va bene, ti prego di farlo. Tengo moltissimo a quel diario…E al fatto che nessuno lo legga…
M. Non ti preoccupare. Lo farò.
L. Buona serata. Ci si vede a scuola.
M. Buona serata a te e grazie per l’amicizia su Instagram.
L. Prego😊

[Ragazzi la poesia é stata scritta personalmente da me se vi é piaciuta commentate💞]

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