Capitolo VII

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Nei mesi successivi Max non si arrese e continuò a corteggiare Lea. Aveva visto la bellezza nascosta della sua vita e non voleva rimanerne fuori. Non chiedeva di meglio che poter stare con lei, non aveva altri desideri che non fossero legati a lei. Ma la ragazza, pur trattandolo con gentilezza, lo teneva a distanza.

Non era pronta evidentemente e lui soffriva, ma comprendeva. Aveva letto il diario, sapeva da quale inferno cercava di uscire, se mai uscirne fosse possibile.

Una sera, i due ragazzi si ritrovarono a parlare di musica su Whatsapp e capirono di avere gli stessi gusti. Max infatti amava il Rock e il Metal, proprio come Lea: ascoltavano entrambi i Linkin Park e i Metallica e detestavano la musica italiana, salvo qualche cantautore le cui canzoni erano vere e proprie poesie, tipo Battisti o De Andrè. Mentre si mandavano i link di qualche canzone, improvvisamente, Max ebbe una sorta di ispirazione e capì che forse una fessura si era aperta nella corazza di Lea.

M. Senti Lea...Lo so che "Master of puppets" è uno dei migliori dischi metal, ma penso ci sia qualcosa di più importante che ho da dirti...

L. Spara!😉

M. Mi piaci, Lea. Mi piaci da impazzire. Ti amo, amo tutto di te: i tuoi capelli, i tuoi silenzi, i tuoi occhi, i tuoi disegni, i tuoi sorrisi sempre un po' trattenuti. Sono disposto a cambiare per meritarti. Se tu mi volessi nella tua vita sarei disposto a fare qualsiasi cosa, addirittura a leggere qualche libro, visto che li ritieni così importanti... Ecco, l'ho detto.

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L. Quello che dici mi lusinga, Max. Un po' avevo capito di piacerti, ma una dichiarazione così romantica da te proprio non me l'aspettavo. ;)
Fammici pensare un po', ti prego. E qualsiasi cosa io decida, promettimi che resteremo comunque amici.

M. Ok, prometto. Buonanotte Lea.

L. Buonanotte, Max.

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