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"Forza spingi, stai andando alla grande" stringo il braccio di Alex e spingo con tutta me stessa per poi sentire un sollievo per tutto il corpo.
"È una bellissima femminuccia" guardo la mia bambina e inizio a piangere dalla felicità con Alex al mio fianco, poi all'improvviso mi sento di nuovo delle contrazioni e urlo, guardo l'infermiera e le chiedo cosa mi stesse succedendo.

Si avvicina e mi tocca leggermente la pancia e sento di nuovo di spingere, l'infermiera mi guarda e urla allarmata "Stai avendo un parto gemellare! Devi spingere, forza un'altro sforzo" non ho il tempo di rispondere che mi arriva un'altra contrazione che inizio a spingere, dopo molte spinte esce il mio secondo figlio, un maschietto.

L'infermiera lo guarda preoccupato e il ginecologo con le ostetriche si mettono in cerchio, io guardo Alex e cerco di capire cosa stesse succedendo. "Cosa sta succedendo? Come sta mio figlio?" si girano verso di me e riprendono a revisionare il mio piccoletto. Dopo vari secondi che a me sembrano ore, corrono alla sala rossa per neonati, e abbraccio Alex disperata e impaurita. Il ginecologo si avvicina e mi dice "Isabel, purtoppo durante l'ecografia non si vedeva che aspettassi due gemelli, quindi il bambino non aveva uno spazio per potersi muovere, purtoppo ha il cordone ombellicare attorno e per colpa dell'ecografia non abbiamo potuto rilevare questa gravidanza gemellare. L'hanno portato in sala rossa per potergli togliere il cordone e dargli ossigeno e metterlo in cubatrice. Faremo vari accertamenti per vedere se ha qualche problema". Alex non riesce a dire una parola, la sua faccia è diventata pallida, cerca di controllare le lacrime ma risulta invano.

Io sono scioccata, non so a cosa pensare, da un lato solo felice, dall'altro sono triste. Se fossero stati più attenti durante l'ecografia avremmo potuto salvare il mio bambino in tempo, e dall'altra sono felice del fatto di aver avuto due figli.

Nel frattempo mi portano la bambina, la prendo in braccio e piango, un po' per la frustrazione e un po' dalla gioia, ma più per la gioia "Come vorrebbe chiamarla?" mi chiede il ginecologo, guardo Alex e mi stringe la mano, poggio la mia testa sulla sua e aspetto che sia lui a decidere.

"Vorrei chiamarla Nancy. Se il bambino si salverà lo vorrò chiamare Harry" sorrido e vedo la bambina che cerca di aprire i suoi occhietti. I primi giorni non vedranno nulla, o vedrà... sperando che il mio bambino si salvi...

"Ciao amore mio, sono la tua mamma, ti vorrò bene per tutta la tua vita, il tuo cuoricino batterà con me e con il tuo grazioso papà" la bambina emette un piccolo suono che al nostro udire sorridiamo con dolcezza. Il ginecologo si allontana e Alex prende in braccio la bambina, nel frattempo mi medicano.

Dopo un'ora entrano tutti i nostri famigliari per volta, del mio bambino non si sa ancora nulla, non mi vogliono dire nulla, però mi hanno dato un bracciale rosa e celeste, spero che me li porterò tutti e due a casa. Miriam arriva e con mio grande stupore mi ha portato un'altra culla per il mio bambino, si avvicina e mi abbraccia "So del bambino, spero che non gli succeda nulla, la bambina è spettacolare, somiglia a te. Sono felicissima" delle lacrime le rigano il volto e l'abbraccio con tutta me stessa.

Entrano anche i miei genitori, mia madre mi saluta freddamente, mentre mio padre appena vede sua nipote inizia a piangere anche lui, la prende in braccio e se la culla, dà gli auguri ai miei "suoceri" e a Alex, poi si avvicina a me e mi stringe la mano "La mia bambina adesso mi ha dato una piccola creatura, così come ho visto cresciere te vedrò crescere anche lei."

Ci perdiamo tutti nelle chiacchiere e mia madre disinvolta prende la borsa e dice "Mi dispiace ma devo andare, buonafortuna per il bambino, fatemi sapere" appena se ne va cala un silenzio di tensione, ma a toglierlo è con l'arrivo del ginecologo "Buone notizie, il bambino sta bene, ha solo problemi ai polmoni ma sta bene!" a quelle parole tiriamo tutti un sospiro di sollievo, e mi portano il mio piccolo Harry nella stanza,vederlo in quella cubatrice con dei fili che gli danno ossigeno mi viene da piangere, metto una mano nell'incubatrice e prendo la sua manina. Facciamo tante foto tutti insieme e adesso mi sento al completo.

Arrivate le nove tutti se ne vanno lasciandomi con i miei piccoli vicino, mi hanno spiegato come allattare, devo dire che fa un pochino male. Finalmente posso dormire, mi sento proprio stanca. Però prima di andare a dormire guardo per un po' i miei bimbi, giro un po' su Facebook per rilassarmi e sorveglio i due esseri. Sono così felice, se solo avessi avuto una mamma decente sarei ancora più felice, ma non farei mai gli stessi errori di mia madre. Parlando del diavolo spuntano le corna, mi è appena arrivato un suo messaggio che mi chiede come sta il bambino, le rispodno con un "sta bene, sta qui con me" con una foto allegata e lei mi manda un ok e un bacio come risposta. Per quanto mi abbia fatto soffrire io le voglio bene, spero che avendo avuto dei nipoti si aggiusti qualcosa.

Spengo il cellulare e mi aggiusto nel letto dell'ospedale, i bambini stranamente dormono, spengo la luce dal pulsante e mi accocolo tra me e me per poi addormentarmi.



Ciao ragazzi scusate la mia assenza ma ho trovato un po' di problemi personali, da poco è finita la scuola e mi sto prendendo tutto il tempo per creare nuovi capitoli, aggiornerò due volte alla settimana salvo imprevisti, spero che la storia ci piaccia... Fatemi sapere nei commenti i vostri pregiudizi! Ci vediamo domani con un nuovo capitolo! un bacione a presto ❤️😘😘
xoxo Miriam

Dove Inizio Io Finisci Tu 3- A caccia di Miriam-Alex.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora