Lya
Passai il week-end a casa sua.
A differenza del suo comportamento a scuola era dolce con me.
Avevo bisogno di affetto e lui c'era.
Purtroppo il mio paradiso Finì con l'arrivo della domenica sera.
Dovetti tornare a casa e lì c'era proprio lui ad aspettarmi.
Non vi dico cosa successe, vi basta sapere che mi portò in camera con se e poi corsi in bagno per tagliarmi.
Il giorno seguente andai a scuola, stranamente non incontrai Ax nei corridoi ma era già in classe.
Mi guardò con aria sospetta per tutto il giorno e al suo dell'ultima campanella mi prese per mano dicendomi
"C'è qualcosa che non mi quadra, adesso vieni con me"
Tutta la scuola ci guardò e parlò.
Una sfigata con uno schianto come lui.
Camminammo fino a casa sua e una volta arrivati mi chiese qualcosa che non volevo fare.
"Togliti la maglietta"
"Ma sei pazzo? No"
"Togliti la maglietta"
"Neanche per sogno."
"Se non lo fai tu lo faccio io."
"Ax mi fai paura.."
Si avvicinò e mi tolse con forza la maglietta.
"Ax.." Avevo le lacrime agli occhi.
Osservò il mio corpo intensamente, sapevo già cosa volesse fare.. tutti gli uomini sono così.
Improvvisamente mi abbracciò forte, un abbracciò pieno di sentimento e di compassione.
"Scusami piccola ma dovevo controllare..sono aumentati da ieri.."
Un singhiozzo uscì dalla mia bocca.
"Se ne vuoi parlare..potrei darti una mano.."
Un altro singhiozzo.
Mi piaceva stare con lui, mi faceva sentire speciale.
"Mi dispiace, devo andare" mi staccai dall'abbraccio, mi rimisi la maglietta e me ne andai.
Tornai a casa e come routine successe ciò che successe, questa volta comparvero lividi sul mio volto.
Uscii e mi incamminai nel bosco riuscendo, per puro caso, a ritrovare il famosissimo laghetto di quel pomeriggio tardi.
Una chiazza nera in mezzo al vasto verde attirò la mia attenzione.
Sarà un caso?
"Ciao" sussurrai e nonostante la grande distanza mi sentì.
Si alzò di scatto e dopo avermi riconosciuta si avvicinò saltellando da bravo cagnolino.
"Sei bellissimo" dissi toccandogli la testa.
Lui mi guardò e mi iniziò a leccare la faccia proprio dove avevo i lividi.
"Che dolce" sussurrai sedendomi di fianco a lui.
Qualcosa attirò la sua attenzione che iniziò a correre verso il bosco.
Non tornò più e decisi che forse era meglio tornare a casa.
Stranamente la casa era vuota, sul tavolo in cucina c'era un biglietto.
Non ci potevo credere a quello che c'era scritto e le lacrime scivolarono fuori dai miei occhi.
STAI LEGGENDO
Il Mio Lupo La Mia Criptonite
WerewolfRipresi la lametta. La guardai e alzai lo sguardo per vedere la sagoma riflessa nello specchio. Una sagoma così gracile da non reggersi in piedi, una sagoma così fragile da spezzarsi al primo soffio di vento, una sagoma così dolce e ingenua da aiuta...