Prologo

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Le sue più grandi passioni?

Le fotografie, il disegno ed i viaggi.

La sua adolescenza era stata segnata da diversi nomi ed accadimenti che l' avevano profondamente  cambiata, rendendola più forte,più grande ed anche più coraggiosa.

Si definiva un'adoratrice delle vita in tutte le sue forme, credeva  nel potere nella bellezza e dell'amore e nutriva un'adorazione spropositata per la sua famiglia e per la sua città.

Per questo e molti altri motivi  l'idea di doversi trasferire anche se solo per un mese a Torino, una  città del Nord nella quale non conosceva nessuno, non la esaltava.

Non la esaltava neppure l'idea di doverlo fare per arredare casa ad un ricco calciatore per il quale non nutriva nessuna simpatia.

Era fiorentina, il giocatore era juventino.

Non che fosse molto interessata al calcio ma era legata ai valori quelli si, ed abbandonando la squadra della sua città per lei Bernardeschi aveva scelto la strada più semplice e più facile, abbandonando i compagni con cui era cresciuto per cui no, non le stava simpatico.

L'avesse saputo suo padre poi. Lui che era fiorentino sfegatato, piuttosto l' avrebbe mandata in Australia ad allevare Canguri o in Namibia a fare la raccoglitrice di banane.

Sospirò per infondersi un po di quel coraggio che le mancava.

«Ok accetto. Quindi dovrei partire dopodomani giusto?» Chiese rispondendo solo all'ultima domanda di Matteo, il suo migliore amico nonché  collega, che da circa dieci minuti le stava spiegando cosa avrebbe dovuto fare una volta arrivata là.

Gaia non lo aveva ascoltato persa nelle sue riflessioni personali e ovviamente ne avrebbe pagato le conseguenze. 

Probabilmente si sarebbe persa nel bel mezzo di Torino o magari avrebbe sbagliato l'intero progetto scatenando l'ira di quel cliente e finendo per venire licenziata.

«Esatto. Non serve che ti ricordi quanto il tuo lavoro potrà portare lustro all'azienda Gaia, il capo non si fida che di te per portarlo a termine.»

«Non preoccuparti, sarà un successo. Il nostro studio di progettazione e arredamento di interni diventerà famoso in tutto il mondo ed il prossimo lavoro consisterà nell'arredare l'ufficio di Donald Trump.» Concluse quel breve monologo sbuffando. Conosceva Matteo dai tempi dell'università ed erano ridicoli quei poemi che utilizzava sempre quando non aveva voglia di occuparsi di qualcosa e delegava lei, l'ultima arrivata.

«Cretina, tienimi aggiornato e se hai bisogno chiama quando vuoi.» La salutò, soffocando una risata prima di riattaccare la telefonata.

«Ti chiamerò tutte le notti, in piena notte stanne certo.» Ribatté pronta, sperando il suo amico avesse sentito il suo evidente scontento.




Ragazzi ciaoooo!!

Eccomi con una nuova storia molto diversa da quella di Paulo ed Emily!

Commentate e votate per farmi sapere se vi piace e se volete che continui!!

Un Bacio _Irisix_





Light - Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora