«Entra pure.»
Gaia sorrise guardandosi un'ultima volta allo specchio. Era soddisfatta. L'abbinamento corpetto più gonna nera era indubbiamente il più audace che avesse mai fatto, ma la reazione di Federico non la deluse affatto.
Anche lui non era affatto male. Per dirla tutta era proprio bellissimo e Gaia approvò con un pollice alzato la camicia bianca elegante arrotolata sui gomiti ed i jeans.
«Uao, sei una meraviglia scricciolo.» Le disse avvicinandosi.
«Grazie, anche tu. Quindi dove mi porti? Viene anche Mattia?» Chiese con un pizzico di curiosità. Mattia le stava simpatico, in più era amico di Fede quindi piaceva anche a lei.
«Non se ne parla neanche, Mattia resta a casa, io voglio stare da solo con te.»
«Non te la sarai mica presa soltanto perché ti abbiamo chiuso nello spogliatoio. E poi l'idea non è stata solo di Mattia ma anche mia. » Esclamò lei con un sorrisetto furbo, dandogli un piccolo colpetto sul braccio.
Quel pomeriggio, quando Mattia l'aveva accompagnata a cercare Federico, a lei era subito venuta l'idea ed il portiere le aveva dato una mano facendosi prestare le chiavi dall'addetto alla sicurezza. Era stato esilarante sentire Federico imprecare contro chiunque e poi aprire finalmente la porta e trovarsi di fronte Gaia, l'incazzatura si era trasformata subito in sorriso. L'aveva presa in braccio e fatta girare come una bambola davanti agli occhi esterrefatti dei suoi compagni. Non era da lui mostrare quell'affetto pubblicamente ad una ragazza, neppure quando era fidanzato con Veronica l'aveva mai fatto.
«Non avevo dubbi che la più stronza fossi tu. Nessuno può rubarti il titolo.» Sghignazzò lui. Lei rise ancora e le si formarono le solite fossette sulla guance che lui tanto amava.
«Vieni qui scricciolo. Mi sei mancata.» L'abbracciò stretta e le lasciò un bacio in fronte.
«Però avresti potuto dirmi che venivi. Avrei pensato a qualcosa di più carino per portarti a cena fuori, solo che così all'ultimo, non so.. magari non ho trovato il posto giusto, magari non ti piace.» Non era la prima volta che mangiavano insieme però per Federico quella volta lì aveva il sapore di qualcosa di speciale.
Gaia capì e sfoderò un gran sorriso che lo fece subito stare più tranquillo. «Scherzi Fede? Su andiamo ho una fame da lupi.»
Mezzora dopo si trovavano in pieno centro a Torino, davanti a un'elegante ristorante, "Il Garamond". Federico parcheggiò ed uscì in fretta per aprirle la portiera ed aiutarla a scendere. Il carrarino era molto amico con il proprietario, che aveva riservato per loro una saletta più appartata su sua richiesta. Gaia rimase rapita nell'osservare le pareti rosse e le ceramiche di Ischia che esprimevano tutto il calore e l'allegria del Sud, e trattenne un gridolino di stupore quando si affacciò alla terrazza che dava sul fiume Po'.
«E' bellissimo qui .» Esclamò guardandosi intorno.
«Si è vero. Mai visto niente di più bello.» Le rispose lui, ma non si stava riferendo alla vista. Non era il fiume che stava guardando.
Quando finalmente il cameriere prese le ordinazioni e li lasciò soli Gaia non perse tempo a raccontargli tutte le novità accadute negli ultimi tempi. Compresa la rottura con Luca.
«Avevi ragione tu, eravamo diversi. Gli auguro ogni bene, ma con chi possa renderlo davvero felice.» Osservò passandosi distrattamente le mani tra i capelli.
A Federico sembrò felice e sincera. Non c'era rimorso o pentimento nelle sue parole a differenza sua, lui di rimorsi ne aveva eccome. Scosse impercettibilmente la testa come a volersi liberare da quel tormento.
«Invece tu Fede Berna 33 parlami di te.» Lo prese in giro allungandosi sulla sedia per provare a spettinargli i capelli cortissimi.
«Niente di interessante. Continuiamo ad allenarci per la Champions, il campionato praticamente è vinto. Cristiano è un mostro» Le spiegò. Gli brillavano gli occhi quando parlava del portoghese e si lasciò trasportare nel raccontarle i vari aneddoti che succedevano in spogliatoio. Dybala era il più simpatico, Chiellini il più serio e intelligente di tutti e Cuadrado il più fuori di testa e così via.
«Prossima settimana siamo ad Amsterdam perché giochiamo contro l'Ajax, tu puoi restare da me ovviamente. Ti lascio la casa e anche la macchina, basta che non distruggi tutto.» Le sorrise e cercò di convincerla prendendole una mano nella sua, quel gesto sorprese entrambi.
Quando la ritrasse Gaia sentì improvvisamente freddo.
«Si va bene, ma non voglio pesare Fede, starò in albergo. »
« Che scherzi? Non se ne parla.» Liquidò la questione lui facendole alzare gli occhi al cielo.
Ci fu qualche momento di silenzio tra loro dopo quello scambio di battute. Non era un silenzio imbarazzante, succedeva spesso quando si vedevano. Lo usavano per studiarsi, per osservare i loro cambiamenti ed ogni volta che si osservavano si piacevano di più.
«Mi sono innamorata del tuo tatuaggi di Davide.» Le disse ad un certo punto lei. Federico lo sapeva bene l'aveva beccata più volte da quando si erano incontrati la prima volta ad osservaglielo.
«Ti piacerebbe averne uno?» Le chiese di getto.
«Si tanto! Vorrei mia nonna scolpita sulla pelle, magari un giorno, chissà.» La sola cosa che Gaia aveva tenuta segreta a Federico riguardava la morte di sua nonna, era avvenuta quando era piccola il giorno del suo compleanno. Da quel giorno non ne aveva più festeggiato uno.
Quando la mattina dopo Gaia si svegliò, non fu per colpa di Wendy e Spike che volevano giocare, ma bensì di qualcuno che stava suonando insistentemente alla porta.
«Fede! Vai ad aprire» Urlò sperando di farsi sentire dal calciatore che era steso sul divano intento a tirare una pallina a Spike.
«Puoi andare tu? Se mi muovo da qui Spike mi segue e magari è qualcuno che ha paura del cane.»
Gaia alzò gli occhi al cielo.
"Certo come no" Pensò.
Un po' si vergognava ad aprire da sola. Se fosse stato un compagno di Fede vedere lei lì avrebbe dato sicuramente un'idea sbagliata.
Poi si fece coraggio e con un sospiro aprì la porta.
Si trovò davanti niente meno che Murran, il tatuatore di fiducia di Federico, che le stava sorridendo ampiamente.
«Fede c'è Murran, ti sei dimenticato che dovevi farti un tatuaggio?» Urlò per farsi sentire dall'altra stanza.
Federico la raggiunse nell'atrio e abbracciò l'amico, scambiarono qualche battuta e poi tornò a rivolgerle la sua completa attenzione.
«Scricciolo il tatuaggio è per te non per me» Le sorrise lui. «Non hai voluto dirmi del tuo compleanno, così l'ho scoperto da solo ed è proprio la prossima settimana, quando non ci sarò. Questo è il mio regalo per te. Scolpisci sulla tua pelle quello che hai nel cuore»
Spazio Autore
Ragazze eccomi qui! Capitolo secondo me bellissimo!!
Che ne pensate? Vi è piaciuto il regalo di Fede?
Io comunque li amo già troppo e siamo solo al sesto Capitolo!
Baciii
_Irisix_
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Light - Federico Bernardeschi
FanfictionGli opposti si attraggono? Sarà vero? Gaia e Federico hanno più cose in comune di quante ne possano immaginare. Si troveranno, si perderanno e si cercheranno senza lasciarsi scampo. Storia recensita da @quodvislibris