«Fede,va tutto bene? Sembri strano.» Glielo chiese con voce sottile Gaia, voltandosi verso di lui per osservarlo meglio. Entrambi erano svegli e silenziosi, ancora stesi su quel letto dove quella notte, successiva alla loro prima volta, avevano dormito l'uno accanto all'altro ed avevano fatto ancora l'amore.
Federico l'aveva tenuta stretta a se senza lasciarla neppure per un secondo. L'aveva accarezzata e baciata in ogni centimetro di pelle scoperto, eppure non aveva mai avuto il coraggio di guardarla negli occhi.
Il ragazzo abbassò lo sguardo rivolgendole un piccolo sorriso e baciandola ancora in fronte. «Buongiorno scricciolo» La salutò. «Va tutto benissimo. Il tatuaggio brucia ancora?» Le chiese cambiando discorso, poi prese delicatamente tra le mani il suo esile polso e lo analizzò attentamente.
«E' tutto ok il mio polso sta benissimo, sei tu che non stai bene.» Gaia si inginocchio davanti a lui e gli prese con decisione il volto tra le mani, pregandolo con gli occhi di essere sincero. «Mi dici cos'hai?» Insistette ancora, con una vocina che al giovane attaccante fece venire una voglia matta di farla di nuovo sua.
Era così piccola che fu un gioco da ragazzi per lui prenderla per farla sedere sulle sue gambe. Non sapeva se dopo quella giornata e dopo averle raccontato tutta la verità lei sarebbe rimasta, e la cosa gli stava lentamente lacerando corpo e cuore.
Le spostò delicatamente i capelli dietro la schiena e lasciò un bacio sulla sua spalla scoperta. «Non è nulla davvero, sono solo stanco. Oggi ho una sessione di allenamento in più, uscirò verso le quattro.» Le rispose continuando a guardare un punto fisso davanti a se. Non avrebbe retto ancora per molto a quell'interrogatorio di fronte a quegli occhioni dolci.
«Posso venirti a vedere?» Un lampo di gioia attraversò gli occhi della ragazza che lui tanto amava e che ora poteva finalmente considerare sua. Federico dovette fare appello a tutte le sue forze per mantenere il suo segreto.
«Oggi è meglio di no, sai è un allenamento noioso. Poi forse passerà Mattia di qui più tardi sarebbe meglio che ci fosse qualcuno in casa. Lui non si allena perché per le prossime partite sta in panchina quindi non ha bisogno di rifiniture.» Le spiegò alzandosi dal letto per iniziare a vestirsi.
Gaia sbuffò ma non si oppose. Sapeva bene che Federico avesse molti impegni e la cosa non la sorprese più di tanto, però un po' ci rimase male lo stesso. Dopo quella notte tra loro erano cambiate molte cose ma lui non aveva ancora affrontato l'argomento, nella sua mente iniziava a prendere forma l'idea che lui si fosse pentito di ciò che era accaduto.
«Però ti prometto che cerco di arrivare presto e stasera ci guardiamo Peaky blinders insieme, ti va?» Le propose lui guardandola speranzoso, volendo rimediare al dispiacere che le aveva causato.
«Va bene affare fatto.» Gaia accettò con un timido sorriso e così, dopo essersi baciati ancora ed ancora si divisero. Gaia andò al piano di sopra a farsi una doccia mentre Federico aspettò impaziente al piano di sotto che Mattia arrivasse.
La prima cosa che il giovane si trovò davanti quando aprì la porta fu il visetto dolce e paffuto di Vittoria, la figlia del portiere.
«Amore di zio! Vieni qui» La prese subito in braccio non degnando il padre neppure di uno sguardo. Federico stravedeva per i bambini e Vittoria gli ricordava tanto sua nipote Olivia, che gli mancava da impazzire.
«Come ha fatto la mamma a lasciarti con quest'incosciente del papà eh?» Le chiese accarezzandole la testolina ricoperta da soffici ricci scuri. Per tutta risposta la piccola emise un gridolino di felicità e con le sue piccole manine prese a strizzargli le guance facendolo sorridere.
«Se certo. Lo zio invece è furbo, vieni da papà va amore.» Mattia, che fino a quel momento era stato in disparte a godersi con un sorriso quel siparietto, si intromise prendendo di nuovo la figlia in braccio.
«Gelosone che non sei altro.» Ammiccò Federico nella sua direzione.
«Rispiegami meglio tutta la storia Federì, che mi sembra di non averci capito un cazzo» Cambiò subito discorso il giovane portiere, curioso di sapere il perché il compagno l'avesse chiamato così preoccupato.
Federico non rispose nulla, estrasse il telefono dalla tasca e glielo porse per fargli leggere il contenuto di quel messaggio.
Mattia lesse tutto d'un fiato e strabuzzo gli occhi per l'incredulità.«Cazzo Fede. Ci andrai?» Domandò. Poi, vedendo la disperazione negli occhi del suo amicò appoggiò una mano sulla sua spalla per confortarlo.
«Devo. Voglio sapere cosa ha da dirmi. Dice che è urgente.» Sospirò il biondo passandosi per l'ennesima volta le mani tra i capelli.
«Si risolverà Fede, ci siamo io e Vittoria ad aiutarti.»
Federico sorrise a quelle parole. In Mattia aveva trovato un amico vero e non credeva neppure di meritarlo.
Quando, due ore prima Federico era uscito di casa aveva lasciato una Gaia completamente innamorata persa per la piccola di Vittoria. Si era chiuso la porta alle spalle sorridendo vedendole giocare insieme, ne era rimasto abbastanza sorpreso. Di solito la piccola non dava confidenza agli sconosciuti e ci volevano ore perché iniziasse a parlare con qualcuno che non aveva mai visto prima. Con Gaia invece era stato naturale come se la conoscesse da sempre.
Sorrise ripensando a quella scena. Guardò la pioggia battente su Piazza san Carlo ancora per un po' facendosi distrarre dal suo rumore che da sempre lo avevo calmato, quel giorno invece continuava a sentire i nervi a fior di pelle.
«Fede mi stai ascoltando?»La voce acuta a fastidiosa di Nicole gli arrivò dritta alle orecchie interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
Si voltò a guardarla cercando di trasmetterle tutto il disprezzo che provava per lei ma la ragazza sembrò non farci caso, Federico pensò seriamente non fosse in grado di provare emozioni.
«Stai parlando a vuoto da troppo tempo, arriva al punto Nicole. E smettila di toccarmi!» Sbottò togliendo per l'ennesima volta la mano della bionda, appoggiata sulla sua coscia. Era arrabbiato con se stesso per aver accettato quell'incontro. Si trovavano nel bar più centrale di Torino ed era difficile per lui evitare gli sguardi indiscreti, in più l'atteggiamento della ragazza non faceva che peggiorare la situazione.
Lei per tutta risposta continuò a sorseggiare il suo caffè, ignorando quella richiesta. «Come siamo nervosi oggi, è il tempo?» Lo istigò dopo qualche attimo di silenzio snervante, alzando un sopracciglio.
«Cosa devi dirmi, parla.» Il ragazzo non era lì per fare conversazione e si agitò sulla sedia esausto da quegli atteggiamenti. Voleva solo sapere e poi andarsene.
«Siamo andati a letto insieme nel caso non lo ricordassi» Disse ad un certo punto lei,con qual tono saccente che Federico proprio non sopportava.
«Mi hai fatto venire qui per ricordarmi questa cazzata?!» Federico quasi urlò, voltandosi di scatto verso la ragazza che però non si fece intimorire e non distolse lo sguardo.
Quando però lui fece per allontanarsi, spazientito da quella messa in scena, Nicole strinse più forte il suo braccio per trattenerlo.
«No, tesoro.» Rispose trattenendo un sorrisetto. «Ti ho fatto venire qui perché credo di essere incinta» Vedendo il ragazzo completamente paralizzato ed incapace di reagire, continuò. « E dal momento che sono stata a letto solo con te ultimamente, tu sei il padre.»
Ciao ragazze eccomi qui!!!
Immagino vi aspettaste una cosa del genere..o vi aspettavate qualcos'altro?
Cosa succederà adesso tra Gaia e Fede secondo voi??
Aspetto i vostri commenti che mi fanno sempre super piacere!
Vi ricordo che se vi va potete seguirmi su instagram sono_Iriii96_
Baciii
_Irisix_
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Light - Federico Bernardeschi
FanfictionGli opposti si attraggono? Sarà vero? Gaia e Federico hanno più cose in comune di quante ne possano immaginare. Si troveranno, si perderanno e si cercheranno senza lasciarsi scampo. Storia recensita da @quodvislibris