Capitolo 7

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« Ahia» Mormorò Gaia. Era stesa da ormai qualche ora sul lettino che Murran si era portato dal suo studio e stringeva forte la mano di Federico. Lui la guardava con una smorfia in viso, come se in qualche modo potesse sentire il suo dolore e si dispiacesse per averglielo causato.

«Ti ha fatto tanto male?» Le chiese una volta finito. Murran se n'era già andato dopo averle prescritto come medicare il tutto, ed erano rimasti soli.

«Un po', ma è sopportabile. Non trovi che sia bellissimo?» Sospirò lei accoccolandosi sul letto accanto a lui. Non riusciva a smettere di guardare quella vecchietta e quella bambina, disegnate sul suo polso che si davano la mano. Erano proprio loro, lei e la nonna.

«Si. E' bellissimo. » Si limitò a risponderle lui senza smetterle di guardarla.

«Ma come hai fatto a sapere del mio compleanno? In pochissimi lo sanno» Gli chiese assottigliando gli occhi.

«Questo è un segreto. Non puoi saperlo.» Le disse dandole un buffetto sulla guancia che le fece arricciare il naso.

La verità era che Federico aveva conosciuto la mamma di Gaia quando lei era andata a lavorare per lui. La signora Monica era andata a Torino a trovare la figlia e lo aveva conosciuto. A lui aveva raccontato del compleanno e di tutta la storia, avvertendolo di non dirle nulla.

«Va bene. Allora anche io terrò dei segreti per me.» Gli rispose piccata facendogli la linguaccia.

«Ehi signorina, non si fa.» Rispose lui abbracciandosela stretta.

Gaia per tutta risposta la fece nuovamente e Federico si buttò su di lei  iniziando a farle il solletico. Sapeva bene quanto impazzisse letteralmente ogni volta.

«Ok ok basta. Mi arrendo.» Lei alzò le mani in segno di resa, ma ormai era troppo tardi. Il confine tra loro da sottile si era fatto invisibile, specialmente in quel momento, mentre erano l'uno nelle braccia dell'altro.

Gaia non era mai stata un ragazza timida o insicura. Aveva sempre agito senza farsi troppe domande e seguendo il cuore. Federico al contrario era sempre stato un tipo più controllato, almeno fino a quando non aveva incontrato lei.

I loro occhi si incatenarono ed il silenzio sostituì le risate. Federico appoggiò la sua fronte contro quella Gaia sospirando per infondersi un po' di controllo. Non voleva baciarla e rovinare tutto. Voleva essere sicuro che anche lei provasse ciò che provava lui. Avrebbe aspettato tutto il tempo necessario.

«Gaia non no..» Tentò di richiamarla ma fu troppo tardi. La ragazza si era già sporta più vicina e dopo avergli accarezzato la guancia aveva unito le loro labbra in un deciso bacio a stampo.

Tutto l'autocontrollo di Federico era controllato in quel preciso istante. Aveva risposto al bacio con un'urgenza mai provata prima. Baciando, mordendo e accarezzando quelle labbra che per troppo tempo aveva bramato. Ben presto il bacio si era trasformato in qualcosa di molto più famelico, coinvolgendo le loro mani ed i loro corpi.

«Dimmi di fermarmi Gaia. Dimmelo o non credo di riuscirci da solo» L'avvisò lui scendendo a baciarle il collo.

«Non voglio dirtelo.» Rispose lei gemendo in cerca d'aria.

Quella frase accese Federico oltre ogni limite.

Fece sdraiare Gaia sotto di se e la guardò attentamente, accarezzandole e baciandole il viso. Lei non distolse lo sguardo, anzi, fece lo stesso con lui. Gli sfilò la maglietta bianca lanciandola da qualche parte ed accarezzando il suo torace nudo e scolpito. Ben presto anche tutti gli altri vestiti caddero da parte mentre la stanza si riempiva dei loro gemiti, delle loro frasi sussurrate che per troppo tempo aveva avuto paura di dirsi.



Quando qualche ora dopo Federico si svegliò nel suo letto, si sentì finalmente felice. Gaia era rannicchiata vicino a lui e dormiva ancora. Le loro gambe nude erano ancora intrecciate tra loro ed i loro respiri lenti erano l'unica cosa udibile, in quella stanza impregnata ancora del loro odore.

Il telefono squillò sul comodino, segnalando l'arrivo di un messaggio e lui si sporse a prenderlo per leggerne il contenuto.

Il messaggio apparteneva ad un numero sconosciuto ed era strano, Federico lo aprì d'impulso, sentendo lo stomaco contorcersi da uno strano presentimento.

Da sconosciuto

"Ciao Fede sono Nicole. So che mi avevi detto di non cercarti più ma purtroppo non è più possibile. Vediamoci domani alle 16.00 in centro nel Bar Roma, devo parlarti ed è urgente."



Spazio Autore

Un'altro capitolo che non riuscivo a tenere per me! È più corto dei precedenti ma penso che sia superfluo aggiungere altro..

Fatemi sapere con commenti e stelline che ne pensate! Cosa succederà nel prossimo?

Baciii

_ Irisix_

Light - Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora