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Vanessa

Infilai la chiave nella serratura della porta e non feci in tempo ad entrare in case che Astrid e mio fratello corsero verso di me.
Guardai prima Elia accanto a me che trattenneva una risata per la scena appena vista poi posai lo sguardo sugli altri due.
-Ehi- dissi soltanto togliendo il giacchetto di dosso.
-Ehi? Dici soltanto ehi?--iniziò Gionata guardandomi per poi continuare-- Sei sparita per tutta la giornata, telefono spento, sono andato nel panico totale, anche la mamma si è preoccupata!-
-Hai avvisato la mamma?!- chiesi sgranando gli occhi.
Non ci posso credere, sarà preoccupata come non mai, dovrò chiamarla più tardi.
-Lho avvisata si Vanessa, ero preoccupato come non mai! Sei sparita senza dire niente cosa avrei dovuto fare?- domandò lui gesticolando come un matto.
-C'è mancato poco così che chiamasse pure gli sbirri- disse Astrid infilandosi nel discorso.

Sospirai trattenendo le lacrime, non volevo farli preoccupare, volevo solo staccare un po' da tutti e tutto, volevo distrarmi e grazie ad Elia ci sono riuscita, ma nel farlo ho fatto preoccupare le persone che amo.

-Mi dispiace ragazzi non avrei voluto farvi stare in pensiero. Io.. Io avevo solo bisogno di svagarmi per non pensare a Luca e a tutto ciò che è successo...- dissi sedendomi sul divano tra Gionata e Elia.
-Piccola puoi dirci cosa è successo?- chiese mio fratello in tono dolce.
-Aveva una serata qua a Milano l'altro giorno e di solito lo accompagno, ma avevamo avuto una piccola discussione e quindi non ci andai. Dalle storie di alcuni suoi amici notai che era in dolce compagni di una bitch bionda, se la stava limonando per bene e niente...- spiegai guardando le mie mani che stavano tremando.
-Io lo ammazzo! Lo avevo avvisato di non fare minchiate!- urlò Gionata in preda alla rabbia, alzandosi dal divano e prendendo le chiavi della macchina. Scattai come una molla e corsi verso di lui.
-NO! Ti prego Giona, non andare. Non fare stronzate.- dissi cercando di fermarlo.
-Amore dà retta a Ness, non ne vale la pena. So che sei arrabbiato, perché credimi lo sono anche io e molto, ma devi essere lucido per tua sorella e per te, nonostante tutto Luca è sempre un tuo amico e anche se vuoi pestarlo a sangue non puoi farlo- disse Astrid raggiungendo me e Gionata alla porta.
-Per me dovrebbe farlo- disse Elia. Io e Astrid lo guardiamo male e lui arrossisce.
-Scusate non pensavo di averlo detto ad alta voce...- disse grattandosi la nuca.
-Giona per favore...- supplicai il ragazzo dai capelli rossi.
Gionata sbuffò e annuì.
-Va bene, ma non credere che quando lo vedrò mi tratterò da prenderlo a parole.-

Sospirai chiudendo gli occhi.


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