Da Domani

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15 APRILE 2019, ORE 7:40

Il cielo promette pioggia.

Certo, questo è abbastanza insolito per la stagione, ma Eleonora non se ne cura più di tanto, in fondo dall'interno della berlina nera, il tempo fuori non fa molta differenza.

Gianni, il suo autista, si lamenta del traffico insolitamente snervante, mentre lei guarda svogliata il succedersi di edifici fuori dal finestrino, resi sfuocati dal vetro appena appannato. Si perde nelle loro forme fumose, cercando di schiarire i contorni ed immaginandoli dove non è possibile, provando a progettare per loro nuove strutture moderne e sofisticate. Del resto, questo è un gioco che le ha insegnato suo padre, quando era ancora fin troppo piccola per capirne il motivo, e adesso le è rimasta questa abitudine.

Gianni sbuffa e accende l'aria fredda, per evitare che il vetro appannato gli faccia fare un incidente, così Eleonora riporta gli occhi sulla strada che scorre davanti a sé, aggiustandosi quasi per abitudine la cravatta sotto il cappotto aperto.

Ecco, una delle poche cosa che adora è la divisa scolastica. Sono in molti a lamentarsene, ma per lei, sempre di corsa, sempre sballottata tra cene di gala e feste sofisticate, sempre costretta ad apparire nel suo lato migliore, la divisa è un vero punto fermo. Sapere in anticipo cosa indosserà il giorno successivo le dà sicurezza, ma sopratutto le dà la certezza di non sentirsi sotto i riflettori, al centro dell'attenzione. Se tutti si vestono uguali, non c'è modo di spiccare tra la folla.

D'improvviso, ancora persa nei suoi pensieri, Eleonora sente la macchina accostarsi al marciapiede e di riflesso si liscia le pieghe della gonna.

"Signorina Eleonora, la passo a prendere alla solita ora o c'è qualche cambiamento?" le chiede Gianni sempre educato, ma lei si limita a scuotere la testa.

"Tranquillo Gianni, vanno bene le quattro e mezzo, con quello che è successo alla serra non penso che oggi ci sia il corso di giardinaggio".

Scende dall'auto con lo zaino della scuola su una spalla e si avvia con passo lento verso il cancello, a pochi metri di distanza, per unirsi alle sue amiche, che sono già arrivate.

"Insomma, è assurdo!" la voce alta e un po' concitata di Eva la raggiunge in fretta ed Eleonora sorride mentre si avvicina.

"Che succede?" chiede curiosa notando le facce stupite di tutte quante. E' insolito vederle tanto scomposte, sopratutto Silvia, sempre fin troppo tranquilla.

Invece è proprio lei a risponderle "Non ci crederai Ele, hanno beccato uno dei vandali che ha distrutto la serra".

Un'altra delle poche cosa che Eleonora adora, sono le piante. Da piccola ha sempre passato ore e ore nell'immenso giardino di casa sua, assieme a Italo, il giardiniere, e suo figlio Riccardo, a piantare alberi, potare siepi, ad ammirare la crescita delle rose, fin quando sua madre non la chiamava per poi sgridarla, una volta viste le condizioni dei suoi vestiti. Per questo, una volta cominciato il liceo, alla notizia del corso di giardinaggio promosso dalla scuola, non aveva esitato neanche un secondo e, una volta giurato ai genitori che questo non avrebbe interferito con i suoi normali impegni ed il rendimento scolastico, si era iscritta.

Quando due giorni prima aveva saputo dei vandali che si erano introdotti nella serra di notte e l'avevano semi-distrutta, si era davvero arrabbiata. Non riesce proprio a capire perché l'abbiano fatto, perché abbiano dovuto distruggere qualcosa di così innocente, come dei vasi di fiori, ma il fatto che adesso almeno uno di loro avrà quello che si merita, in un certo senso le dà soddisfazione.

"Per fortuna! Non ci speravo neanche..." esclama infatti, mentre Federica annuisce di supporto "... Sapete cosa gli faranno?"

A questo punto la faccia di Eva si rabbuia e ad intervenire è Sana "Ecco... Sicuramente non quello che si merita..." borbotta contrariata.

Fiori d'Acciaio || INCANTAVADove le storie prendono vita. Scoprilo ora