L'ufficio della preside era sempre ordinato.
Era grande, molto grande, con due divanetti color panna ai lati della stanza contro il muro color nocciola. Un enorme libreria contenente tantissimi libri dall'aria noiosa. La scrivania in mogano con sopra un computer all'ultima moda, e fogli. In quella scrivania c'erano sempre fogli. A volte fogli di lavoro, a volte fogli bianchi e inutile, ma erano sempre presenti. E infine l'acquario blu con i pesci che tranquillamente nuotavano ignari di quello che stava succedendo.
In quel ufficio si parlava sempre con calma e moderazione, Eleanor odiava le urla e la maleducazione e proprio per questo motivo si innervosì quando suo figlio Audley iniziò ad alzare il tono della voce.
«No mamma, tu non capisci! Tu non l'hai mai capita ad Allison!»
Si era alzato, stringendo forte la scrivania, fulminandola con lo sguardo.Eleanor l'aveva chiamato per capire perché Allison ultimamente fosse così assente e triste, ma lui aveva iniziato a diventare nervoso e ad alzare il tono della voce, come sempre.
Eleanor lo guardò con tutta la calma del mondo.
«Siediti.» Ordinò gelida.Audley strinse la mascella ma ubbidì. Eleanor lo guardò male per un secondo, poi spostò lo sguardo sul suo computer.
Le era arrivata un e-mail, quella che aspettava da più tempo.«Sei sempre così presa dal lavoro da non renderti conto che ci stai trascurando, l'hai sempre fatto.»
Eleanor a quell'accusa tornò a guardarlo. «E non intendo smettere, e sai perché? Perché forse è meglio che vi trascuro ma che almeno vi faccio vivere decentemente.»
Audley scosse la testa rassegnato. Non lo capiva, sua madre non l'avrebbe mai capito, a lui sarebbe andato bene anche una carezza ogni tanto e non sempre quella totale freddezza da parte sua.
Quando erano più piccoli Eleanor c'era sempre per loro, era una madre affettuosa e dolce, ma quando a dodici anni trovarono la loro scheggia lei smise di comportarsi da madre.
Erano almeno sette anni che loro non avevano più una madre, una vera madre.«Credimi quanto ti dico che è meglio così. Avresti preferito avere baci e amore al posto di un vero pasto caldo e un letto su cui dormire? Non credo Audley.» Continuò gelida come sempre.
Audley decise di non rispondere, quindi lei cambiò argomento. «Abbiamo una pista per le ragazze scomparse, ma non è ancora sicuro. Forse tua sorella rivedrà le sue amiche.»
«Già... forse.» Il ragazzo annuì un paio di volte, triste in volto.
Eleanor se ne accorse ma non poteva fare niente, pensava davvero quella che aveva detto, era una donna convinta dei propri principi. La sua infanzia era stata abbastanza povera e non intendeva fare sentire allo stesso modo i suoi figli.
Audley capì che la conversazione era finita, così si alzò e se ne andò.
Eleanor sospirò lanciando un'ultima occhiata al figlio poi tornò a leggere l'email.Era del preside della scuola del Regno Unito. Le confermava di essere riuscito ad avere tutte le schegge dei ragazzi ormai morti. Era una cosa un po' inquietante, se ne rendeva conto, ma era completamente sicura di quello che stava facendo.
Ci aveva pensato per tanto tempo prima di proporlo agli altri presidi, non tutti erano stati d'accordo, ma la maggior parte accettarono, quindi decisero di seguire il suo piano.
Sorrise soddisfatta, chiudendo il computer e sentendo di aver fatto finalmente una cosa giusta dopo tanto tempo.
A qualche metro distanza Scarlett riprendeva coscienza. Sentiva le mani legate con qualcosa di freddo e duro. Metallo forse?
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The Sons Of Elements - I Guardiani (In revisione)
FantasíaPrimo libro della trilogia "The Sons of Elements" Scarlett Reid è una ragazza di 16 anni e per tutti questi anni aveva cercato di trattenere il fuoco dentro di sè, di comportarsi come gli altri volevano pur di non stare sola. Ma non si può nasconder...