Venticinque~Etere

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Gli ultimi raggi del sole del tramonto toccavano i capelli di Luke schiarendoli fino a farli sembrare castani.

Il ragazzo stava camminando velocemente per il bosco, abbastanza distratto.
Aveva ricevuto un messaggio da Nathan in cui, freddo come non mai, diceva di incontrarsi in un punto del bosco, perché dovevano parlare.
Luke però, non aveva un bel niente da dirgli.

Quando arrivò al posto dell'incontro trovò già Nathan lì ad aspettarlo, con le braccia conserte e lo sguardo assente.
Quando si accorse di Luke alzò lo sguardo e lo guardò male.

Il figlio dell'aria allargò le braccia. «Bene, di che mi dovevi parlare?»

«Seriamente Luke? Ma davvero?»
Nathan non sapeva se sentirsi arrabbiato o ridere dell'assurdità.

Luke, strafottente come non mai, si avvicinò di un passo. «Continuo a non capire.»

«Rain è morta.»
Parole secche, dirette, dette senza emozione quando in realtà l'emozione era così tanta da soffocare chiunque l'avrebbe provata.
Nathan aveva visto Rain morire, gettarsi tra le fiamme del sacrificio per far tornare Etere.
Quando la ragazza capì cosa aveva fatto Luke -che tra l'altro se lo aspettava pure- non esito un momento e, dopo aver spiegato la situazione a Nathan, si buttò tra le fiamme, e il ragazzo non riuscì neanche a dirle addio.
E rimase lì, da solo, con i corpi senza vita di quattro ragazze e con il cuore a pezzi.

Ma a Luke tutto ciò non importava. «Okay, e allora?»
«Rain è morta! È morta perché tu avevi portato via Scarlett! Ma non eri tu quello che diceva di dover sempre fare la cosa giusta? Di avere rispetto per la vita? Dov'è il tuo rispetto per Rain?»

Luke provò a rimanere calmo. «Mi dispiace, davvero, ma era un suo piano, ha funzionato no?»
Nathan sospirò. «Si...ha funzionato»

«Perfetto, si trova già all'Accademia, giusto?»

Il rosso scosse la testa, sembrava rassegnato. «Non lo so.»

Luke annuì, poi fece per andarsene ma ci ripensò. «Nathan...mi dispiace davvero per Rain, in un certo senso capisco come ti senti, ma vedrai, che ben presto tutto finirà, il tempo guarisce tutte le ferite.»
Detto questo se ne andò e Nathan crollò. Come avrebbe fatto adesso?

Erano passati due giorni da quando Scarlett fu portata all'Accademia.
Restò solo un giorno in infermeria, poi fu libera di andare via.
La figlia del fuoco sarebbe tornata a lezione, non c'era niente che glielo impediva, eppure lei non era esattamente contenta, avrebbe preferito non fare niente e rimanere a letto.

Quella mattina si era quasi ammazzata per riuscire a prepararsi in tempo, non era più abituata ad essere così veloce.
Arrivò a lezione abbastanza in ritardo, ma il professore non le disse nulla, anzi l'accolse con un sorriso, cosa molto rara per lui.
Scarlett si sentì quasi onorata!

Cercò di seguire il più possibile le lezioni, ma non era facile, aveva tanti pensieri in testa, troppi per poter davvero seguire la spiegazione.

Quando finalmente suonò la campanella, Scarlett quasi pianse di gioia all'idea di poter andare a mangiare.
Gli altri ragazzi uscirono velocemente dalla classe, lasciando Scarlett per ultima.
La ragazza uscì e si diresse verso la mensa quando sentì uno strano rumore.
Si fermò e cercò di capire da dove venisse, guardandosi intorno, ma non vide nessuno quindi continuò il suo cammino.

Arrivò in mensa leggermente in ritardo, sorrise ai ragazzi e si sedette vicino a Nicolas.

«Allora Scarlett, com'è andato questo tuo primo giorno dopo tanto tempo?» le chiese Allison, guardandola mentre mangiava dell'insalata.

The Sons Of Elements - I Guardiani  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora