Otto

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22 luglio 2017

Appena aprii gli occhi non riconobbi subito la stanza; mi girai sull'altro fianco e vidi Andrea che dormiva accanto a me.
Presi il cellulare sul comodino e guardai l'ora: le 10.21. C'era anche un messaggio di mio papà che mi informava che sarebbe tornato a casa per l'ora di pranzo.
Mi misi seduta e guardai di nuovo Andrea; dovevo svegliarlo? Fino a che ora era abituato a dormire nel fine settimana? Quante cose che ancora non sapevo di lui! Decisi che lo avrei lasciato dormire e che ne avrei approfittato per esplorare la casa. Scesi i gradini in punta di piedi e una volta arrivata in soggiorno vidi che non ero sola: c'era un ragazzo a petto nudo seduto davanti al televisore che giocava alla playstation. Pensai di fare dietro front e tornare silenziosamente di sopra, ma ormai mi aveva vista.
"Buongiorno" disse mettendo in pausa il gioco e girandosi verso di me
"Ehm... Buongiorno" risposi a disagio
"Hai bisogno di qualcosa?" mi chiese continuando a fissarmi
"Io... Si, vorrei fare colazione"
Dissi la prima cosa che mi venne in mente, per fortuna aveva senso.
"Certo!" si alzò e si diresse in cucina, io lo seguii.
"Allora oggi il convento offre latte, cereali e biscotti che però ti sconsiglio dato che sono aperti da due mesi"
Scoppiai a ridere e risposi: "Allora opterò per una tazza di latte, grazie"
"Ottima scelta"
Lo guardai più attentamente mentre tirava fuori il latte dal frigorifero e cercava una tazza nella credenza; era più basso di Andrea e aveva i capelli molto più scuri, ma i lineamenti del viso erano molto simili: doveva essere suo fratello.
"Sai, quando Andrea mi aveva detto di avere un fratello più piccolo mi ero immaginata che fosse... Molto più piccolo" dissi un po' imbarazzata
In effetti nella mia testa ho sempre immaginato suo fratello come un bambino, un preadolescente al massimo.
"Si, gli piace farmi apparire come il piccolo della famiglia" disse roteando gli occhi "Ma ho solo tre anni in meno di lui"
Mi passò la tazza di latte e ci sedemmo al tavolo.
"Tu hai fratelli o sorelle?" chiese rovesciando una quantità eccessiva di cereali nella sua tazza
"No, figlia unica" risposi
"Beata te! Deve essere stupendo avere una stanza tutta per te"
"Beh ma anche voi dormite in stanze diverse, no?"
"No dormiamo nella stessa camera" rispose indicando la zona della casa dopo il soggiorno "Andrea dorme di sopra solo quando..."
"Solo quando porta qualche ragazza" conclusi io
"Beh si" disse imbarazzato "Ma in effetti era da un bel po' che non succedeva"
Ci fu un momento di silenzio e poi aggiunse
"A questo proposito, mi dispiace di aver fatto irruzione in camera ieri notte, pensavo che Andrea fosse ancora fuori, non avevo idea che fosse con la sua ragazza"
"Oh non sono la sua ragazza" mi affrettai a rispondere "In effetti, è da poco che usciamo insieme, ci stiamo conoscendo"
"Beh, mi dispiace di aver interrotto la vostra... conoscenza allora" disse ridendo
Sentii di arrossire violentemente.
Dio, ti prego fa che non abbia visto niente
"Mi chiamo Alex comunque" aggiunse, probabilmente notando il mio disagio
"Io sono Sole" risposi
"Sole come il sole?" chiese spalancando gli occhi "E' un nome bellissimo, molto particolare"
"Grazie, è da poco che riesco ad apprezzarlo, da piccola avrei dato un rene per avere un nome più normale, come Federica o Martina"
"Nah, non ti si addicono" disse facendo un gesto con la mano
Si alzò, si diresse verso la dispensa e tirò fuori un barattolo di nutella gigante e una confezione di pane a fette.
"Vuoi?" mi chiese
"No, non mi piace la nutella" sorrisi "ma grazie comunque"
Mi guardò spalmandone una quantità abbondante su una fetta di pane e disse:
"No, decisamente non potevi essere una Federica o una Martina"

"Cosa fai nella vita?" chiese Alex sbuffando fuori il fumo della sigaretta
Finita la colazione, ci eravamo spostati sul balcone della cucina; era una bella giornata di sole e faceva già piuttosto caldo.
"Sto studiando psicologia" risposi
"Oddio, che figata! Quindi psicanalizzi la gente?"
"Certamente, ti sto psicanalizzando da quando ti ho visto e posso affermare con assoluta certezza che dal modo in cui tieni in mano la tazza possiedi una personalità di tipo narcisistico"
Mi guardò per un attimo sbalordito, poi scoppiammo a ridere.
"Ci stavi credendo!" ridacchiai
"Lo ammetto"
"Tu invece cosa fai? Lavori?" chiesi
"Io mi sono diplomato un mese fa in informatica e ora mi godo l'estate prima di cominciare a mandare qualche curriculum in giro"
"Fai bene, probabilmente sarà l'ultima estate di libertà della tua vita" scherzai
"Si, e intendo spassarmela"
"Festa tutte le sere e una ragazza diversa ogni settimana?" chiesi ridendo
"Oh no, per l'amor del cielo" rispose facendo una faccia schifata "Il mio concetto di divertimento si limita al dormire fino a mezzogiorno, giocare alla play e passare le serate in giro con gli amici, non sono tipo da feste"
"Nemmeno io, preferisco i concerti. Ieri siamo andati a sentire Gabry Ponte"
"Lo so, Andrea mi aveva invitato ma non mi piace molto quel genere di musica e soprattutto non mi piacciono le amiche di mio fratello"
"Ah, quindi non sono l'unica!"
"Sono delle serpi, se la tirano tantissimo e pensano di essere migliori di tutti perché sono piene di soldi" disse scuotendo la testa "Io le evito il più possibile e ti consiglio di fare lo stesso"
"Si, non hanno fatto una buona impressione nemmeno a me" risposi usando chiaramente un eufemismo
"Comunque alla fine sono uscito con una ragazza ieri sera, perciò la serata non è andata completamente sprecata" disse ridendo
"State insieme da tanto?" chiesi curiosa
"Non stiamo insieme, ci siamo conosciuti qualche sera fa in un bar e ieri siamo usciti per la prima volta; sembra una persona interessante però, vorrei rivederla"
"Oh, un amore nascente" dissi con occhi sognanti e sbattendo le palpebre velocemente
"Buongiorno" sentii dire alle mie spalle
Mi girai e vidi Andrea con la testa fuori dalla portafinestra
"Buongiorno" rispondemmo in coro io e Alex
Rientrammo in casa e guardai il grosso orologio appeso al muro della cucina: era mezzogiorno.
"Meglio che vada prima che torni a casa mio padre" dissi "Potrei non averlo avvisato che dormivo fuori"
"Va bene, allora vai pure di sopra a prepararti, quando sei pronta ti riporto a casa" mi disse Andrea scoccandomi un bacio sulla guancia.

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