Quattro

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7 luglio 2017

Mi svegliai di soprassalto con i Ramones che cantavano a gran voce "Hey oh! Let's go!" vicino al mio orecchio sinistro: dovevo essermi addormentata col cellulare sul cuscino.
"Pronto?" quasi gridai
"Sole, sono papà, sei in università? Perché non mi rispondi ai messaggi?"
"Ma che ore sono?" chiesi scattando in piedi
"Sono le undici e un quarto. Va tutto bene?"
"Accidenti! Non ho sentito la sveglia stamattina"
"Vuoi dire che sei ancora a letto?" Il suo tono sembrava piuttosto seccato.
"Ormai la lezione sarà finita..." borbottai.
Quella mattina sarei dovuta andare all'ultima lezione di ripasso che la mia professoressa ci concedeva gentilmente prima dell'esame di neuroscienze; non era obbligatorio certo, ma avevo messo in conto che un bel ripasso per gli altri poteva essere una buona occasione di studio per me.
"E' tutta la settimana che esci con i tuoi nuovi amici, se questo significa che non ti presenti alle lezioni non va bene"
"Lo so Papi... Vorrà dire che oggi studierò a casa"
"Ecco, brava. Impegnati tesoro, che non vedo l'ora di festeggiare la tua laurea con confetti e champagne"
Dopo averlo rassicurato sul fatto che mi sarei distrutta di studio, chiusi la chiamata e sospirai.
Aveva ragione, stavo trascurando lo studio e mancavano solo dieci giorni all'esame. Quello che mio padre non sapeva però, era che i miei "nuovi amici" non avevano colpa in tutto ciò.
Dalla domenica precedente ero uscita altre due volte con Andrea: martedì per un aperitivo e giovedì a bere un drink dopo cena in un posticino all'aperto piuttosto elegante.
Avevamo chiacchierato tantissimo e per tutto il tempo, senza silenzi imbarazzanti. Scoprii che era un milanista sfegatato, che adorava la musica trap e i cani; non potevo certo dire di condividere queste passioni, io sono totalmente disinteressata al calcio e ad ogni altro sport, ascolto per lo più punk rock e come animali domestici avevo due insetti stecco.
Il fatto di trovarmi così bene con una persona così diversa da me però mi affascinava: era come se avessi sempre qualcosa di nuovo da imparare, da conoscere e da sperimentare. Sentivo che la mia vita stava arrivando verso un punto di svolta.
Non avevamo più parlato di quel bacio. Non che non volessi farlo, ma non riuscivo proprio ad introdurre il discorso e lui non faceva niente per facilitarmi la cosa. Devo ammettere che rimasi un po' delusa quando, verso la fine di entrambe le uscite, capii che non aveva intenzione di baciarmi di nuovo. Era stato solo preso dal momento? Oppure avendomi vista alla luce del sole non mi trovava più così attraente?
Stavo diventando paranoica. In fondo, non avrei nemmeno dovuto sperare in un suo bacio! Eppure non riuscivo a smettere di pensarci.
Risposi frettolosamente al messaggio di buongiorno di Roby, dicendogli che avrei passato tutto il giorno in università a studiare.
Avevo sempre meno voglia di sentirlo, ero infastidita da qualunque cosa dicesse o facesse e tra una scusa e l'altra non ci vedevamo da più di una settimana. Tuttavia non avevo ancora trovato il coraggio per parlargli e dirgli che non ce la facevo più ad andare avanti così; speravo che sentendomi così fredda e distaccata si stufasse e mi lasciasse lui. Mi sentivo oppressa dalla sua presenza nella mia vita, come se avessi un enorme masso sulla schiena che mi schiacciava sempre di più verso il basso.

Decisi che mi sarei messa seriamente a studiare per qualche ora, impresa che si rivelò piuttosto ardua vista la quantità spropositata di distrazioni di cui disponevo (prime tra tutte, il divano e Netflix), ma nel tardo pomeriggio potevo dirmi tutto sommato soddisfatta; per lo meno erano svaniti i sensi di colpa per essermi persa la lezione di ripasso.
Quando arrivò l'ora di cena, decisi che mi sarei scaldata qualcosa di pronto; mi trovavo spesso a mangiare da sola nel fine settimana, ma non mi dispiaceva. Appartengo a quella categoria di persone che non temono la solitudine, o meglio, non nel breve periodo. Ovviamente non vorrei mai rimanere da sola per tutta la vita, ma ogni tanto è rilassante e piacevole.
Stavo giusto pensando a cosa avrei fatto durante la serata, quando mi arrivò un messaggio di Andrea.
"Stasera ci sei al Trab dolcezza?"
Sorrisi istintivamente e risposi che sarei arrivata per le dieci circa.
Guardai l'ora: erano le 20.45, avevo tantissimo tempo per prepararmi.

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