Prologo

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LUISA

Mai avrei pensato che oggi dopo alcuni giorni dalla fine della scuola,avrei pensato di cacciare la valigia per mettere ogni minimo particolare per andare a Monza.
Ma non per una semplice vacanza,andata senza ritorno. Da quando papà ci ha informato della sua decisione,da quel momento tutto si è capovolto!

Lui fa il meccanico,spesso gli vengono fatte le richieste di persone da non si sa quante città qui in Italia gli arrivano al giorno per poter riportare le auto al proprio proprietario.
Perciò la maggior parte delle volte non è mai presente a casa.

Voi ora vi chiederete;perché l'officina per riparare auto sta solo dove lavora tuo padre?!

No! Ma perché mio padre mi ha raccontanto che fin da piccolo è sempre stato appassionato da questo lavoro,anche se avvolte può sembrare niente in confronto a gente che ricoprono grandi ruoli. Non è così!
Dopo aver finito il liceo,ha voluto approfondire gli studi riguardo la meccanica. Frequentando l'università,ha potuto prendere posto di lavoro qui a Firenze . Senza tralasciare la teoria sui libri di meccanica.

Arrivano pezzi nuovi dall'estero per ogni tipo di auto,e avvolte riesce a fare modifiche (quando si può e ci vuole)che fa ritornare l'auto come un gioiello.

Per questo ha contattato un suo caro amico delle medie che ora vive a Monza,l'ha informato della nostra situazione e delle sue condizioni di lavoro.
Papà non si contenta di lasciare tre femmine a casa da sole,mentre lui non è a casa..specialmente quando deve partire per riconsegnare le auto fuori dalla nostra città e di conseguenza rinane uno o due giorno fuori.

Lui è quella persona che cerca di essere presente e di non far mancare mai nulla a casa. Lui e mamma non hanno mai fatto mancare niente a me e Ilary mia sorella,li amo come genitori e questo distacco che si verrà a creare tra di noi mi distrugge.

Ora seduta sulla sedia del bar in aereoporto,davanti il cappuccino. Ancora le parole di papà mi torturano il cervello,creandomi un forte mal di testa. Inutile dire che questa notte non ho dormito,ho dovuto nascondere le occhiaie con il corretore.
Ho messo dei vestiti casual,non avevo nemmeno la forza di scegliere i vestiti decenti. In più ho il telefono al 20%,il vetro tutto spaccato,già tanto se funziona ancora.

"Tesoro come ti senti?"la voce calma di mia madre mi sveglia dai miei pensieri. Incrocio i suoi occhi verdi,mostro un sorriso tirato.

Guardo verso la grande vetrata fuori,dove c'è l'aereo quello che dovrebbe essere il nostro che parte all'una diretto per Monza. Sento lo stomaco stringersi in una morsa,le lacrime agli occhi che minacciano di uscire.

"So cosa provi adesso. Vedrai che riusciremo a superare anche questa,come abbiamo sempre fatto!" davanti mia mamma sono come un libro aperto,infondo nessuno può conoscermi meglio di lei. Quella che nonostante la sua crisi di lavoro,ha sempre messo noi al primo posto.

"E se questo ci farà allontanare ancora di piu?dove ci porterà tutto questo?"sussurro allo stremo delle forze.
"Tesoro,è normale che ora tutto sembra diverso. Ma con il tempo ci farai l'abitudine!"

"Abitudine?mamma non è la prima volta,perché solo ora gli è venuto in mente di mandarci a Monza?sono più di dieci anni che fa questo lavoro,è sempre lo stesso!"cerco di restare calma.

Bevo in fretta il liquido nella tazza ormai freddo,mi avvicino alla grande vetrata. Manca sempre meno,poi..chissà!
Da ora in poi tutto può avere una svolta positiva ma anche negativa,una cosa che odio di più è la distanza.

Da quando avevo sette anni ha avuto inizio tutto questo. Papà manca sempre a casa,al compleanno non era presente,solo un semplice messaggio con scritto 'auguri piccolo fiore'.
A me non serve che ti ricordi il mio compleanno con un messaggio,conta di più la presenza. Ho sempre dato tanto importanza a questo,perché da quando lui non è quasi mai presente..sento la sua lontananza che si propaga fin dentro le ossa.

UNO SPLENDIDO ERROREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora