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JEIN'S POV

Avevo lavorato abbastanza quel giorno e ormai era sera.

Stavo mangiando tranquilla mentre Eren e Armin stavano parlando.

Eren: finalmente! Domani abbiamo il giorno libero!

Esultò sorridendo.

Dopo il pranzo entrai da Erwin che mi aveva chiesto di passare da lui.

Erwin: Jein, Hanji dice che tu è il caporale Levi state insieme.

"Bugie."

Scrissi.

"Non stiamo assieme."

Erwin: beh me ne volevo solo assicurarmene, credo che tu sappia che non si possono avere relazioni quando si è di grado diverso o si rischia di essere cacciato oppure può scendere di grado.

Annuì.

Erwin: bene, ho finito. Ti chiedo solo di portare questi al caporale Levi, grazie e buona notte.

Presi alcuni fogli dentro una cartella e mi diressi verso lo studio/camera dell'uomo.

Bussai.

Levi: Nome e grado!

Infilai un biglietto sotto la sua porta.

Levi: entra!

Aprii la porta ed entrai calma.

La stanza era più grande della mia, aveva un letto matrimoniale, un comodino affianco, un'armadio, una libreria e una scrivania con una sedia su cui stava il corvino.

Il tutto più che lucente e pulito.

Misi la cartella sulla sua scrivania.

Levi: tch...altre scartoffie.

Mi avviai verso la porta e presi il biglietto mettendolo in tasca.

Io: buona notte caporale Levi.

Dissi tirando la maniglia della porta in legno.

Riuscì ad aprirla di poco, prima che la mano di Ackerman si posasse su essa richiudendola.

Rimasi ferma avvertendo il suo corpo a pochi centimetri dal mio e il suo caldo respiro sulla mia nuca.

L'altra mano andò a chiudere a chiave la porta.

Io: credevo che non potessero esserci relazioni tra persone di diverso grado.

Levi: le regole sono fatte per essere infrante.

Inizio a lasciare alcuni baci sul mio collo ma non volevo dargliela vinta.

Non ero facile da comprare.

Levi fece cadere la giacca dalle mie spalle, andando poi ad aprire la camicia.

C'era un silenzio incredibile mentre lasciavo al corvino passare le sue mani sulla mia pelle.

Levi: non ti fa proprio nessun effetto?

Disse soffiandomi sul collo.

Ridacchiai girandomi e togliendoli la camicia.

Io: così è molto meglio, caporale Levi.~

Levi: ripetilo.

Io: obbligami.

Sentimmo dei passi pesanti vicino alla porta e subito scattai a nascondermi sotto la scrivania.

Bussarono forte e il corvino aprì.

Erwin: Levi, ho visto Jein entrare ma non uscire.

Levi: è appena uscita sopracciglione.

Erwin: sicuro?

Ma perché non riesco ogni volta a divertirmi?

Erwin: perché sei senza camicia?

Levi: perché è stavo andando a dormire.

Erwin: sicuro che Jein non è qui?

Levi: si.

Erwin: ok. Buonanotte.

Levi: notte.

Chiuse a chiave la porta dopo che l'uomo fu uscito.

Mi sedetti sulla scrivania accavallando le gambe.

Io: per fortuna.

Ackerman mi fece allargare le gambe mettendosi tra esse.

Levi: a cosa mi ero fermato?

Li morsi un labbro.

Levi: ora me lo ricordo.

Cominciò a baciarmi con passione togliendomi completamente la camicia.

Mi prese le coscie e mi portò in braccio fino al letto e buttandomi sopra esso.

Si avvicinò di nuovo al mio viso continuando il bacio e togliendomi i pantaloni con una lentezza esasperante.

Nel mentre io passavo la mano sui suoi addominali graffiandoli in alcuni punti.

Sganciò, con non poca fatica, il reggiseno e si avventò a mordere, succhiare, baciare la pelle nuda torturandomi.

Erwin: Levi! Apri subito!

L'uomo su di me ignorò totalmente il comando del suo superiore e continuò a succhiare un capezzolo facendomi gemere.

Erwin: Levi! Per l'ultima volta apri questa dannata porta!

Il corvino mi lanciò in testa una camicia e nascose le mie cose nel suo armadio molto freneticamente mentre io uscivo dalla finestra riuscendo a salire sul tetto.

C'era parecchio freddo visto che avevo solo la camicia, le mutande e le calze addosso e speravo vivamente che nessuno fosse stato fuori a passeggiare.

LEVI'S POV

Mi tolsi i pantaloni e presi la coperta avvolgendomi con essa.

Io: Erwin che vuoi?

Chiesi aprendo la porta.

Erwin: dov'è Jein?

Io: che ne so, sarà nella stanza quella mocciosa.

Erwin: non c'è. Nessuno l'ha vista uscire dopo essere entrata e non è da nessuna parte.

Io: tch...non so dov'è e non mi intere- che stai facendo?

Erwin era entrato nella mia stanza con fare arrabbiato e aveva cominciato a setacciare ogni angolo della mia dimora.

Appena ebbe controllato tutto si alzò dal pavimento e andò a guardare alla finestra.

Qui non la troverai mai. È troppo brava a nascondersi.

Il biondo sbuffò e se ne andò dandomi, di nuovo, la nuova notte.

Mi sporsi dalla finestra e due labbra mi sfiorarono la fronte.

Jein: ma ciao.~

Assotigliò gli occhi facendoli diventare due fessure mentre i suoi capelli mi andavano in bocca.

Mi spostai un po' mentre la ragazza scendeva sulla finestra sedendosi.

Jein: certo che qua non ci si può proprio divertire.~

Si alzò e avvolse le braccia attorno al mio collo.

Jein: caporale Levi voi mi farete divertire almeno un po', vero?~

Fece gli occhi dolci abbassando la mano fino ad addentrarsi nei boxer.

Jein: vero?~~~~

Io: ovviamente mocciosa.

Amore di Poche ParoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora