Prefazione

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Mi è capitato, insoddisfatto della realtà di tutti i giorni o forse solo un po' annoiato, di rifugiarmi in un luogo dove tutto diventa più emozionante e magico. Il luogo di cui parlo, come il lettore avrà di certo capito, è il Mondo dell'Immaginazione. Qui tutto può succedere, ma molti non sanno che questo "mondo" e strettamente connesso alla realtà, che influenza e viene influenzata dall'immaginazione stessa. Ho sempre sostenuto di possedere un'inventiva più fervida di quella degli altri perché, rispetto aloro, io ho vissuto più tempo nella fantasia. Il motivo della mia "qualità", però, non risiede in qualcosa di positivo, ma semplicemente nel fatto che io ero "spaventato" dalla realtà. Spaventato non perché facesse realmente paura, ma perché desideravo allontanarmi da essa. Bisogna ammettere che il mondo dell'immaginazione è più soddisfacente di quello della realtà, anche se con ciò non voglio dire che il primo "mondo" debba avere la priorità. La fantasia aiuta l'uomo ad avere nuove idee e ad accrescere mentalmente, ma per un ragazzino come me a volte l'immaginazione può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Immaginare persone e cose mi rende felice, perché le figuro nella mia mente come più mi aggrada, ma quando mi accorgo che non combaciano con la realtà, mi rattristo. Non bisogna, perciò, nutrirsi avidamente di fantasia, anche se gli episodi che seguono, avendo come luogo d'origine la mia testa, non sono altro che frutto di essa.

I fatti del mio racconto sono come i pensieri nella mia testa: privi di ordine, "ingarbugliati" e "ronzanti", molti sono passeggeri come i sentimenti, altri più marcati come le emozioni. Tutto quello che esiste può essere trasformato in pensiero ed io ho fatto proprio questo con la mia vita, trasformando le cose attorno a me a mio piacimento, ma conservandone gli stessi significati.

Ora, immaginiamo che io fossi in grado di farmi strada tra i miei pensierie di spostarmi da uno ad un altro per mezzo della "forza" della mia immaginazione. E' grazie a questa premessa che posso iniziare a narrare la mia storia.




Il mondo... sappiamo tutti come si è creato, con un'esplosione...

Ma di quale mondo parliamo? Sicuramente non del mio... perché so per certo che il mondo che conosco io non si è originato in questo modo.

Devi sapere che tale pianeta si chiama Nivalis ed è il più lontano da raggiungere per dei viaggiatori inesperti. E' quasi irraggiungibile per alcuni, ma con un po' di impegno tutti possono crearsi un'immagine del luogo che andrò a descrivere.

Il pianeta di cui parlo io é del tutto identico alla Terra, ma con qualche "piccola" differenza.

A Nivalis, come sulla Terra ci sono uomini, animali, piante, mari, montagne e deserti, ma anche molto di più...

In questo posto, infatti, esistono dei manufatti magici, manufatti in grado di distorcere la realtà e che sono nati quando i colori hanno fatto la loro comparsa.

I colori nel nostro mondo, hanno un significato perlopiù descrittivo,ma nel mondo che andrò a descrivere hanno un valore molto più profondo. I colori, si sa, sono frutto della luce e si dividono in colori caldi ed in colori freddi. Chiamiamo colori caldi quelli che ricordano la luce del sole, come il rosso, l'arancione e il giallo, mentre sono colori freddi quelli che rimandano alla luce lunare, come l'azzurro, l'indaco e il viola. Il verde è un colore freddo, ma non ricorda nessuna dei due tipi di luce.

I manufatti di cui parliamo, sono oggetti con incastonata una pietra o una perla, a seconda del colore che identificano.

Le pietre sono tre e sono una rossa, una arancione e una gialla, mentre le perle sono quattro e sono di colore verde, azzurro, indaco e viola. Le pietre hanno dei colori caldi perché sono brillanti come la luce del sole, mentre le perle sono di colore freddo perché rimandano all'opacità della luce lunare.

La superficie di Nivalis è di colore bianco, simile al candore della neve, ma non è sempre stata così. Prima che i colori irradiassero la superficie del pianeta fino a caratterizzarne la luce, Nivalis non era altro che un geoide oscuro, sul quale non poteva nascere alcuna forma di vita.

Una volta che il sole e la luna ebbero forgiato i sette oggetti magici, li inviarono sulla "Terra Oscura" e la resero candida e ricca di colori.

Appena i colori dei manufatti ebbero permeato l'intero pianeta, essi si prosciugarono del loro potere e rimasero inutilizzati per anni, fino a quando non vennero a contatto con l'uomo.

I manufatti, per rigenerare il potere che avevano perso, iniziarono a legarsi agli uomini, traendo energia dai pensieri e dalle pulsioni dei loro proprietari.

"L'uomo, il quale tocca l'oggetto con la perla o la pietra, all'istante instaura con esso un vincolo che non può essere spezzato". L'oggetto dà all'uomo parte del potere che a sua volta prende dalle emozioni dell'individuo, ma una volta che viene a contatto con esso, l'incolumità dell'umano e l'integrità del manufatto diventano una cosa sola.

L'oggetto con la perla o la gemma può passare in eredità tra consanguinei ma solo quando l'erede ha compiuto i diciotto anni. In tale occasione al ragazzo basterà toccare il manufatto per ottenerne i poteri ed esserne vincolato. L'uomo o la donna che prima l'avevano posseduto perderanno i poteri, ma non saranno più legati al gioiello.

Avresti mai pensato che esistesse un mondo così? Sono sicuro di no, ma guarda il lato positivo, ora lo sai e puoi comprendere i suoi avvenimenti più facilmente.

Può capitare, a volte, di vedere il mondo in bianco e nero, ma dobbiamo sempre ricordarci che esistono mille tonalità diverse di ogni colore e che sono proprio i colori a rendere il mondo "magico" ai nostri occhi...


Come un GiullareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora