Capitolo XII: "Il Giullare contro Caeruleus"

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Ogni vincitore del rispettivo andito giunse alla sala principale del castello del Giullare, denominata Coloratum Vitra. Essa consisteva un un'ampia arena con una cupola di vetro di diversi colori. La cupola e l'arena stessa erano opera dei poteri del Giullare e consentiva di minimizzare i danni che il combattimento avrebbe arrecato all'interno del castello.

Caeruleus arrivò in quell'arena nello stesso tempo in cui arrivarono anche i superstiti dei quattro corridoi. Egli era vestito come al solito, ovvero con una camicia ornata di pizzo, dei pantaloni blu e delle scarpe di pelle tinte di blu. Non si era preparato a combattere, per questo non portava un'armatura.

Ad ogni modo, il re non poteva credere che Flavus fosse l'unico dei suoi alleati ad essere uscito vittorioso dal corridoio, anche se sarebbe stato peggio se fosse stato lui a morire, perché in tal caso avrebbe perso il controllo sui suoi scagnozzi. A riavviare ancor di più i sentimenti del re fu la consapevolezza che Ruber era sano e salvo e che non era stato torturato in alcun modo. Prima che gli fu possibile avvicinarsi a lui, però, vide il guerriero correre verso Cinerius e Indicum ed abbracciarli. Fu in quel momento che Caeruleus realizzò di essere stato tradito...

Il sentimento di rabbia e tristezza mescolati caratterizzava gli occhi iracondi del Re di Cobalto. La consapevolezza di aver perso l'amico, non per la morte ma per tradimento, riavviava ancor di più sia il fuoco che il ghiaccio che ricoprivano il cuore di Caeruleus, rendendolo duro e pernicioso.

Al contrario del re, Il Giullare poteva ancora contare sull'appoggio di Ruber, Indicum e Cinerius.

L'Individuo Mascherato fece il suo ingresso spettacolare accompagnato da una lunga risata. Le ombre di quell'arena, pur invisibili in un primo momento, si riunirono e svelarono la sua figura: indossava il suo solito gilet viola e nero, dei pantaloni neri e degli stivali coi lacci viola. Questa volta nelle mani portava dei guanti di un'armatura grigia che gli davano ciò di cui aveva bisogno per combattere. Egli non aveva con sé nessun altro tipo d'arma.

-Eccoci qua– esclamò estasiato lui. -Lo scontro finale tra il re e il Giullare. Dopo i quattro duelli, ora conosciamo gli individui degni a combattere nella Coloratum Vitra, non è fantastico?

-E' stato semplicemente uno sterminio di uomini ed un gran spreco di potere- commentò Caeruleus, contrariato dal modo di pensare del Giullare.

-Ebbene sì, ma da parte tua caro re. Sei stato tu a condurre i tuoi uomini alla morte, non certo io. Vedi...- fece Il Giullare indicando i "Vincitori degli Anditi" -I miei uomini sono sopravvissuti.

-Non tutti!- Intervenne Flavus. -Dalla parte del Giullare si era schierato anche Viridis- disse rivolto al suo re -ma io l'ho sconfitto e ho distrutto la sua perla verde.

-Ben fatto!- lo elogiò Caeruleus.

-E' vero quello che dice?- chiese allora Ruber al Giullare con voce preoccupata.

-E' così...- ammise egli avvilito. Appoggiò una mano sulla spalla di Ruber e continuò -Ma ricorda che Viridis voleva che combattessi per una giusta causa, quindi, ti prego, non prendertela con me, sono cose che capitano in guerra e Viridis si è battuto con onore. Avrei potuto salvarlo volendo, intervenendo con i miei poteri, ma non mi sembrava giusto, doveva essere il miglior combattente a vincere...- poi con occhi bassi si mise a guardare il terreno.

-Capisco...- disse Ruber scrollandosi la mano del Giullare dalla spalla -Non sarebbe stato corretto intervenire...-

-Tu Ruber, piuttosto... - disse Caeruleus con voce colma d'ira. -Perché ti sei schierato dalla parte del mio nemico? Perché non mi sei rimasto fedele? Io ero venuto fin qui anche per salvarti dalle grinfie del Giullare e tu mi ringrazi in questo modo? Sai cosa ti dico? Spero che tu faccia la fine che merita un traditore...

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