Capitolo VIII: "Solidago"

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Ad Emerald Rock Caeruleus attese per tutto questo tempo l'arrivo delle sue cavie. Quando finalmente arrivarono iniziò gli esperimenti con l'aiuto di Flavus e di Amaranto.

Amaranto e Flavus, nonostante la loro situazione di subordinazione nel confronti del re, non avevano di certo perso la loro acutezza. Flavus, in particolare, sembrava ancora più scaltro ad architettate stratagemmi che permettessero a Caeruleus di godere di un vantaggio più che significativo nei confronti del suo nemico.

I tre si misero all'opera per trovare il modo di clonare i poteri di Flavus in un altro corpo, ma inutile dire che ciò che si erano premessi di fare non era troppo facile da realizzare.

Come primo esperimento Caeruleus estrasse con una siringa il sangue di Flavus e ripeté lo stesso procedimento che aveva seguito per il sangue di Ruber, servendosi della sua provetta magica. Poi fece bere il preparato ad una delle sue cavie, facendosi aiutare da Amaranto che la immobilizzava, mentre il re procedeva facendole ingerire il fluido bluastro. Dopo che Caeruleus gli ebbe somministrato la pozione, la cavia iniziò a tossire molto frequentemente fino a quando priva di fiato cadde a terra stremata ed esanime.

A quale scena orripilante ero stato spettatore! Quale morte orribile aveva colto quel che prima era un povero prigioniero, forse anche pentito delle sue gesta!

Il re, insensibile, ripeté l'esperimento per altre due volte, ma non giunse a risultati diversi da quello della prima volta. Caeruleus era su tutte le furie, non riusciva a capire che cosa stava sbagliando e iniziò a impazzire e a prendersela con Amaranto che sembrava non rivelarsi di alcun aiuto. Poi se la prese con Flavus, che afferrò per il colletto della veste per poi iniziare a scuoterlo dicendo: -Perché non funziona? Perché?-.

Scuotendo Flavus con tutta la sua forza, come se volesse riversare su di lui tutta la sua rabbia, notò che lo scriba perdeva molti capelli e da lì gli venne un' idea. Balenò nella sua mente il pensiero che se avesse utilizzato come campione non il sangue, ma bensì uno dei capelli di Flavus forse l'esperimento sarebbe potuto riuscire.

Raccolse uno di quei capelli, lo mise nella sua provetta insieme ad un po' d'acqua e agitò. Il liquido nella provetta questa volta si colorò di un giallo chiaro. Caeruleus sembrava soddisfatto e fece cenno ad Amaranto di portargli un'altra cavia per un'ulteriore prova. La cavia che gli fu condotta si chiamava Solidago. Egli era un mercante, ma anche una sorta di retore, che aveva la capacità di convincere le persone, abilità che gli consentiva di occuparsi del suo lavoro con facilità. Il nostro mercante, per quanto fosse bravo nel suo lavoro, a volte non riusciva a far a meno di mentire e fu proprio questo a condurlo in prigione. Egli aveva promesso di procurare ad un uomo altolocato un oggetto antico e prezioso, a patto che l'uomo in questione lo pagasse in anticipo. Solidago giustificò la richiesta dicendo che aveva bisogno del denaro per pagare le ricerche per tale oggetto, che consisteva in un pugnale. Esso, però non era un pugnale come tutti gli altri, bensì aveva una lama d'argento ondulata ed un'ambra incastonata sopra il manico, che emetteva bagliori di colori arancione.

Probabilmente, l'uomo voleva mettere le mani sullo stesso pugnale che in quel momento apparteneva ad Aurantiaco e che aveva la caratteristica di scatenare delle tempeste di sabbia. Comunque, Solidago non riuscì a trovare tale oggetto ed una volta che l'uomo si presentò nuovamente da lui, il mercante aveva già speso tutti i soldi che gli aveva dato. Il Bravo Retore decise di scappare lontano e di non farsi più vedere da quelle parti.

L'uomo imbrogliato, sentendosi offeso, finanziò delle ricerche finalizzate a ritrovare Solidago, il mercante che aveva osato raccontargli delle menzogne.

Una volta che i suoi uomini lo trovarono, l' uomo benestante convocò anche un tribunale che decretò Solidago colpevole di frode e lo condannò a lasciare il suo lavoro. Il mercante, incurante del problema, continuò a commerciare illegalmente e per questo fu condotto alle prigioni, dove Caeruleus lo prese e decise di usarlo come cavia.

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