Capitolo 1118

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B: non credo ce ne possano dare uno amore,ma non intendevo stanco in quel senso. Sono solo stanco di tutta questa situazione.

A: anche io papi.

B: vorrei solo che la mamma si svegliasse,così io potrei portarvi via da qui.

A: per questo piangevi?

B: non stavo piangendo amore.

A: non si dicono le bugie papi,la mamma lo dice sempre.

Alex mi passa una manina sotto gli occhi forse ancora umidi per le lacrime che ho appena versato e dopo mi da un bacio sulla guancia.

A: non devi piangere papi,sei più bello quando sorridi.

B: il tuo papà é sempre bello amore.

A: lo so,ma tu me lo dici sempre anche se io sono già bello.

B: come fai ad essere così intelligente?

Alex si limita ad alzare le spalle con un'espressione interrogativa,come se volesse davvero trovare anche lui una risposta alla mia domanda.

B: ascolta,ti va se facciamo due passi intorno all'ospedale così penso un po'?

A: sì papi,peró pensi insieme a me?

B: come vuoi amore.

Gli do un lungo bacio sulla fronte,prima di alzarmi,poi prendo la sua mano nella mia e iniziamo a camminare a piccoli passi uno di fianco all'altro.

A: papi,ma quando arrivano i nonni?

B: non te l'ho detto prima?

A: sì,ma non mi ricordo.

B: tranquillo. - gli sorrido - Arriveranno verso le dieci.

A: quindi dormiamo tutti qui con la mamma?

B: non credo si possa fare amore. Magari quando arrivano i nonni,se vuoi puoi andare a casa con loro.

Non avrebbe avuto l'asilo domani,ma era decisamente meglio che tornasse a casa: ha poco più di quattro anni e non può restare in un ospedale a dormire.

A: e tu?

B: io non posso lasciare la mamma,quindi resteró qui per essere sicuro che stia bene.

A: anche io voglio restare per la mamma.

B: tu dovresti andare a casa con i nonni invece: se la mamma si dovesse svegliare,ti chiameró subito.

A: no papi,ti prego! Io voglio restare con te.

La presa di Alex sulla mia mano,si fa più forte e si blocca in mezzo al marciapiede,costringendomi a fermarmi e a vedere che nei suoi occhi si stanno formando delle lacrime.

B: ehy ehy.... - mi abbasso alla sua altezza - va bene. Se vuoi restare con me va bene,ma non ti va di stare un po' con i nonni?

A: sì,ma non voglio andare via da qui.

B: perché?

A: perché...se la mamma non si sveglia più,io...io poi rimango da solo.

Riesce sì e no a parlare tra un singhiozzo ed un altro,così lo prendo subito in braccio,stringendolo forte per poterlo calmare un po'. Sono stato così concentrato a gestire le mie emozioni,che non ho pensato a quanto difficile possa essere farlo per un bambino come lui. Lo coccolo un pochino,dandogli un bacio sulla fronte e cercando poi il suo sguardo.

B: amore,la mamma non sta così male.

A: ma non si sveglia papi ed io ho paura che se tu vai via,io resto da solo.

B: non ti lascerei mai da solo,ma se ti fa sentire più tranquillo allora resti con me,ok?

A: grazie papi.

B: non pensarci nemmeno sciocchino. Ti ho già detto mille volte che senza di te non vado da nessuna parte.

Alex mi sorride dandomi poi un bacio sulla guancia e avvolgendo le braccia attorno al mio collo,così io inizio a fargli il solletico per farlo tornare a ridere,cosa che accade subito.

A: mi puoi tenere in braccio,mentre finiamo il giro?

B: certo sacco di patate.

A: non sono un sacco di patate papi.

B: invece sì mostriciattolo. Sei il mio sacco di patate però,quindi ti adoro.

A: allora va bene. - mi da un bacio sulla guancia - Papi mi metti seduto in alto?

B: vai dai.

Non ci penso due volte e tirandolo su di peso,lo metto a sedere sulle mie spalle: amava farlo da quando era piccolo e finché ce l'avrei fatta,lo avrei portato sempre.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 6Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora