Capitolo 2: una lingua straniera
Due mesi dopo...
R Y D E R
Strofinai i polsi nel momento in cui John mi tolse le manette. Ogni notte li stringeva sempre di più, giuro.
"Mi vuoi dire perchè le tue nocche sono ammaccate?" John mi domandò un'altra volta. Nel momento in cui si rese conto che non gli avrei risposto, si allontanò lasciandomi solo nel bel mezzo del corridoio. Desideravo raccontargli tutta la verità, un giorno.
Madeleine sorrise mentre camminava verso di me, anche se sbiadì nel vedere i danni causati dal mio avversario, Knockout. Ora era libero sul terreno freddo nel piccolo vicolo dove avevo combattuto tutte le mie lotte.
Era riservato e appartato dagli occhi curiosi ma ora come ora Knockout lo avrebbero trovato morto dissanguato domani mattina perchè nessuno lo avrebbe trovato.
Avrei scritto a Gayson di incontrarci.
"Ryder, devi smetterla di fare questo a te stesso," sussurrò Madeleine tenendo la mia guancia con la sua mano e strofinando delicatamente sul livido. Volevo dirle di non preoccuparsi, che mi avevano dato solo un pugno ma questo l'avrebbe fatta preoccupare ancora di più.
Le sorrisi dolcemente togliendo la sua mano dalla mia guancia e tracciando dei piccoli cerchi immaginari su di essa. Sembrava tenerla più calma questo gesto.
"Sto bene, Madeleine. Come è andata la rua giornata?"Sapevo che la nuova ragazza sarebbe arrivata oggi e non volevo parlare di lei ma sembrava l'unica soluzione per calmare Madeleine. Lo stress di Madeleine significava lo stress dell'orfanotrofio, che non era buono con sei persone in esso.
"Oh, Ryder. La adorerai. Assomiglia ad un topolino, così carino e innocente," si spinse Madeleine, il calore che correva nelle sue guance mentre rammentava la nuova arrivata era di un rosa candito.
Avevo annuito a lungo ma non stavo ascoltando l'anziana donna che si trovava accanto a me. Stavo guardando una familiare ragazza bionda scendere le scale. Era troppo distante per capire di dove era.
Madeleine notò che stavo fissando qualcosa o meglio qualcuno sottraendo la sua mano dalla mia. Afferrò la mano della ragazza e sorrise, guardando avanti e indietro tra noi due.
"Ryder, questa è Amelia. Amelia questo è Ryder," ci presento a entrambi. Annuii ad Amelia prima di afferrare il borsone di lana grezza, che avevo lasciato cadere ai piedi della porta, e camminando verso le scale.
"Amelia, perchè non segui Ryder al piano di sopra? Ti mostrerà la tua camera da letto, giusto Ryder?" Mi lanciò uno sguardo del tipo accompagnala e non avrai problemi.
Annuii mentre aspettai che la bionda mi seguisse.C'era solo una camera libera nella casa e quella si trovava nel mio piano. Sospirai tranquillamente mentrr arrivammo al terzo piano, mio e ora anche di Amelia.
"La tua stanza è la prima porta a sinistra, il bagno è alla tua destra e la mia stanza è infondo, l'ultima porta. Non entrarci e non avremmo problemi," iniziai indicando ciascuna porta mano a mano che camminavamo lungo la sala.
La guardai prima di aprire la porta della mia stanza per poi vederla fissare le parole che avevo scolpito sulla parete accanto alla scala. Le parole erano in una lingua straniera a tutti quelli che non facevano parte degli Assi.
Quindi, perchè stavo temendo che potesse capire cosa c'era scritto?
***
Vi ricordo che la storia originale è di KateAnnee e se volete leggerla in inglese la trovate sul suo profilo♡
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Loving Trouble •Italian translation•
Romanzi rosa / ChickLitRyder Lynch è Guaio, il noto leader di una gang e combattente di strada mai imbattuto, ma nessuno sa questo. Quando Ryder mette gli occhi addosso all'innocente Amelia Davis, i suoi pensieri diabolici non cambiano. Quell'angelo non conosceva nessuno...