34. La cena

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È arrivato quel giorno.

Ieri ho spiegato a Leah, come sempre, quello che è successo ieri in bagno. Lei mi ha consigliato di non andarci, che Luke penserà qualcosa e che forse qualcuno della scuola ci vedrà in giro insieme.

Michael penso non sappia niente, ed è meglio così, non voglio altri problemi, anzi, in realtà i problemi me li sto cercando da sola.

Ho avvisato mia madre ieri, le ho detto che devo uscire un po' tardi per cenare con i miei amici. Una scusa peggiore non l'ho trovata..

Lei ha accettato ma mi ha detto di non approfittare troppo della sua gentilezza e che alle nove sarei dovuta essere già a casa.

Ora sono le cinque di pomeriggio, Kyle ha detto che mi verrà a prendere alle sette. Ci siamo organizzati bene, solo che sono un po' in ansia. Che domande mi faranno? I suoi genitori mi odieranno a prima vista?

Mi preparo, indosso un vestito non troppo corto, stretto in vita e mi faccio una coda alta ordinata. Metto un filo di mascara e un lucidalabbra.

Aspetto che mia madre entri in bagno per farsi la doccia, e appena lo fa io scendo silenziosamente in salotto, ma giusto quando afferro la mia giacca morbida nera, arriva  Michael che mi chiama.

Mi giro di scatto verso di lui.

<<Dove vai conciata così?>> mi domanda scendendo del tutto le scale.

<<Ti interessa tanto?>>

<<Più o meno>> alza le spalle.

<<Esco con degli amici>> rispondo di fretta. Mi guardo un'ultima volta allo specchio e appena sono pronta, arriva  Michael che mi ferma.

<<Ti accompagna qualcuno o vuoi un passaggio?>> mi chiede. Sorrido grata.

<<Davvero, grazie mille ma mi accompagna già qualcuno>> lo saluto ed esco di casa con le mie chiavi nella borsa.

È così strano, prima mi evita e ora mi chiede anche un passaggio. È veramente bipolare allora.

<<Hey>> mi saluta Kyle appena mi avvicino.

Mi siedo composta e metto la cintura.

Parte in silenzio, quindi mi tolgo un peso di dosso chiedendogli una cosa riguardo la serata di oggi.

<<Se ci chiedono dove ci siamo conosciuti? Da quanto stiamo insieme?>> gli chiedo.

<<Tranquilla, risponderò io alle loro domande, gli conosco e so che non ti metteranno a disagio, almeno mia madre è così.. mio padre è più severo>> ride prendendomi in giro.

<<Così non mi aiuti affatto>> lo fulmino con lo sguardo.

Arrivati, mi dice di scendere e cosi faccio. Non è una casa, sono degli appartamenti, e sembra che sia tutto nuovo. Il giardino è pieno di decorazioni, l'entrata ha un tappeto rosso che porta fino all'ascensore.

Schiaccia il numero tre, così arriviamo al terzo piano in poco tempo. Facciamo qualche passo in avanti e arriviamo alla sua casa.

Prende le chiavi dalla tasca e apre.

<<Hey Kyle!>> lo saluta un ragazzo che prima stava nel divano.

<<Noah..>> lo saluta.

Noah sembra un ragazzo sui venti anni, forse per l'altezza e la barbetta. Anche lui è vestito molto bene. Noto che il salotto è abbastanza grande, la televisione è spenta e nella stanza accanto sento delle chiacchiere.

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