Capitolo7=in che senso?

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ALLORA! SCRIVO QUESTO CAPITOLO PRIMA (dovevo postarlo domani in teoria) PER FARMI FARE SANTA,YEYYY
(Anche se di santo non ho niente,ma okeh).

(T/n)'s Pov

-Aspetta...mi stai dicendo che siamo in pericolo. Ma perché?- gli urlai contro,sbattendo i palmi sul tavolo violentemente.
-Ascolta. I poliziotti mi hanno riferito che ci assegneranno una scorta a testa,siccome suppongono che potremmo essere le prossime vittime di questo,o questi killer visto che i nostri genitori sono stati uccisi- mi spiegò semplicemente,facendomi venire la pelle d'oca.
-Non significa niente! Se siamo loro parenti non vuol dire che dovremmo essere dei futuri cadaveri,no?- alzai maggiormente la voce,ritirando le mani e appoggiandole sulle cosce.
Sbuffai,continuando a smentire le sue parole.
-E anche se ci dessero una scorta potrebbero comunque uccidere tutti quegli uomini e..che ne so...ammazzarci?- ero incerta su cosa ci avrebbero fatto -In più...secondo te massimo cinque uomini armati di pistola come faranno ad evitare uno o più killer con cento o ulteriori vittime? Eh?-.

-Non lo so,ma spero soltanto che funzioni,che saremo al sicuro insieme a loro- si limitò a rispondere.
-Ok! Perfetto! E quando ci presenteranno "i nostri salvatori"?- chiesi sarcasticamente, imitando delle virgolette sulle ultime tre parole.
-Domani,alle quattordici in punto. Questa sera dormirò da te,nella camera dei nostri- annunciò. -In più...hai detto che lo conosci, no?-.
Affermai con un cenno della testa, guardandolo incuriosita.
-Come?- chiese,quasi come se si stesse rivolgendo più a sé stesso che a me.
Esitai un attimo prima di rispondere. Infondo chissà quale sarebbe stata la sua reazione.
-Oggi pomeriggio. Mi sono scontrata con lui. Praticamente gli sono venuta addosso mentre camminavo sul marciapiede; non lo avevo visto poiché avevo lo sguardo sul telefono. Poi al solito bar. Presente quello in centro in cui io e te andavamo sempre?-.
Eren annuì,mentre il suo sguardo si faceva più interessato e inquietato allo stesso tempo.
-Ti ha fatto qualcosa?-
-No- dissi.
-Ti ha seguita?-
-Non lo so-
Mi guardò come se avesse visto un fantasma. Cosa che potrei diventare con o senza la scorta; quella roba non serve ad un cazzo.
-Dovevi stare attenta- iniziò a farmi la ramanzina -Come fai a non accorgerti se una persona ti segue o no, eh? E se adesso sapesse dove abitiamo? E se-
Lo interruppi -E se lo sapeva già? Che cambia? Tanto non ci sarà la scorta a proteggerci?- ironizzai.
-Ascolta. È questione di sicurezza. Io...ora vado a dormire. Metti pure i piatti nel lavandino e domani mattina ci penserò io a lavarli...se vuoi- e poi si congedò,alzandosi dal tavolo,prendendo le sue valigie dal salotto e salendo le scale.
-Buona notte- sussurrai,non sapendo se mi avesse sentito o meno,poiché non rispose.
Mi alzai dalla sedia,prendendo le posate e i piatti e mettendoli nel lavandino,poi afferrai i tovaglioli e li buttai dentro il cestino che stava vicino alla porta.
Infine andai verso la rampa di scale,salendole e andando in camera mia,per poi buttarmi sul letto senza badare al lavarmi o al cambiarmi, addormentandomi sopra le coperte.

~~~
-Sveglia (T/n)- una voce dolce mi chiamò.
-Svegliati- ripeté.
Aprii gli occhi lentamente,notando sin da subito che era ancora notte inoltrata.
-Ma che...- sussurrai.
"Che ore sono?" posai lo sguardo sul comodino difronte al letto,leggendo l'orario scritto sopra: 3:33.
"Ma..." ero abbastanza confusa in quel momento.
Mi alzai svogliatamente dal letto,affacciandomi poi alla finestra. Osservai le stelle e la luna,per passare agli alberi del bosco vicino a casa e infine alla strada.
La strada...
Su quel cemento grigio si presentavano tre figure. Tutte più alte dell'altra. Non riuscivo a notare i particolari,soltanto che erano abbastanza vicine alla mia abitazione.
Un liquido caldo passò sulle mie labbra,e potei assaporare il forte gusto di ferro: sangue.
-No...- questo era tutto quello che riuscii a dire.
"Preparati, (T/n). Preparati" delle voci nella mia testa cominciarono a farsi sentire,così come uno statico nelle mie orecchie.
Sviai lo sguardo dalla grande vetrata allo specchio alla mia sinistra. Mi guardai intensamente.
La mia figura pareva abbastanza inquietante, così scura ma con la luce della luna che illuminava solo gli occhi e parte della mia spalla destra.
Non staccai la visuale,nonostante sentissi una grande nausea; la voglia di vomitare era tanta,anche se non me la sentivo di riuscirci... forse non ci sarei neanche riuscita.
"Una di noi" questa volta la voce era più insistente,riuscivo a sentirla meglio: roca, severa, autoritaria e...famigliare. Anche se non l'avevo mai sentita,da quel che ricordo, mi sembrava così conosciuta al mio udito.
In tutto questo i miei occhi non si staccarono dal riflesso. Mi pareva che fossi obbligata a guardarmi. Magari per qualche evento strano, oppure semplicemente non ci riuscivo.
Più mi fissavo,più mi sembrava che la mia faccia si stesse deformando. Il volto sbiancato, con i tratti facciali mancanti. Udii il battito cardiaco aumentare,così come il mio respiro.
"Non capisco" pensai "cosa sta succedendo?".
"È solo stanchezza. Torna a dormire" mi dissi.
Volli dire qualcosa,però le parole mi si bloccarono in gola,non appena socchiusi le labbra. Neanche quelle riuscivo a muovere più di tanto. Pensare era l'unica cosa che mi riusciva meglio.
"Una di noi" ripeté la voce. Infine la vista si fece appannata,mentre riuscivo a malapena a guardare la mia figura un'ultima volta,prima di svenire: una figura,davvero alta,dietro di me. Poi il buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2019 ⏰

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