Tra passione e lacrime

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POV's Tish

Le cose tra me e Alberto sono sempre state un continuo alternarsi di alti e bassi, amore e odio. Eppure dentro di me, non l'ho mai odiato neanche per un istante, anzi.
Più litigavamo e più lo desideravo.
Forse era lo stesso per lui.
Eravamo arrivati a un punto in cui non ci bastavano più i baci, le carezze, gli abbracci.

Era un sabato sera e lui mi faceva compagnia mentre fumavo una sigaretta fuori l'hotel, seduto accanto a me.
La poggio sul posacenere, mi giro verso di lui e lo bacio, intensamente, forse come non avevo mai fatto fino a quel momento.

Alberto: adoro i tuoi baci che sanno di menta e tabacco.

Anche io adoravo i nostri baci, ma sapevo che non mi bastavano più.

Ti voglio, gli dissi. Non ce la faccio più a resistere!

Non aveva risposto, ci eravamo presi per mano e avevamo cominciato a correre nel corridoio che portava alla mia stanza, che sapevamo entrambi fosse vuota.

Neanche il tempo di chiudere la porta, che si fionda sulle mie labbra. Con passione, forza, desiderio.
Io faccio lo stesso, mentre muoviamo famelici passi verso il mio letto.
Gli tolgo la maglietta, lui fa lo stesso con la mia.
Così con tutto il resto, finché non siamo nudi e vogliosi a fissarci nelle pozze di oceano che sono i nostri occhi.
Si stende su di me, mi accarezza le cosce e fa salire la sua mano fin dove comincia la strada del nostro piacere.
Lo guardo negli occhi, riesco a leggere la stessa passione che sento nel mio stomaco.
Gli accarezzo le labbra, gli sposto i capelli dal viso, lui si abbassa su di me e mi bacia, ancora.
Nello stesso momento, fa unire il mio corpo al suo, con decisione e allo stesso tempo delicatezza.
Comincia una danza che non so spiegare, c'è una sintonia speciale tra noi, lui si muove sopra di me come se lo facesse da sempre, così come faccio io sopra di lui poco dopo.
Ci abbandoniamo alla passione, senza inibizioni e senza paura, finché esausti entrambi cadiamo stanchi, dopo aver raggiunto il nostro apice del piacere.

Rimaniamo distesi e abbracciati, io appoggio la mia testa sul suo petto, mentre lui mi accarezza i capelli. Noto che porta una catenina con un anello. L'ho sempre notata, ma non ho mai avuto il coraggio di chiedergli cosa rappresentasse. Questo potrebbe essere il momento giusto. E allora:

Tish: che cos'è questo anello ?
Alberto: è la fede di mia nonna, che purtroppo non c'è più.

Non dice più niente, i suoi occhi si sono spenti. Così provo a continuare:

Tish: vuoi raccontarmi di lei?
Alberto: difficilmente ne parlo, perché è una cosa che ancora oggi mi fa soffrire.
Mia nonna ha vissuto a casa mia da quando io avevo 5 anni. Dormiva nella mia stanza. Passavamo un sacco di tempo insieme, soprattutto quando i miei erano impegnati per lavoro. Era una donna di gran classe, quelle donne di altri tempi, semplici e austere. È stata lei a iniziarmi al canto. Lei adorava la musica, e cantavamo spesso insieme la canzone Volare. Era la sua preferita.
Poi un giorno se ne è andata.
Ho il dolore di quel giorno ancora dentro più vivo che mai.
Ho passato tre giorni chiuso in quella camera che avevamo condiviso per anni e da cui non riuscivo ad uscire, quasi come fosse un modo per non lasciarla andare.
Non ho voluto vedere più foto di lei, nè sentirne parlare.
Questo anello è tutto ciò che mi resta.
Il simbolo del suo amore con mio nonno e del mio per lei.

Sono senza parole, non l'avevo mai visto piangere così. Se possibile, i suoi occhi sono ancora più belli adesso che sono inondati dalle lacrime.
Lo abbraccio fortissimo, gli lascio piccoli baci sul petto proprio dove custodisce gelosamente questo suo piccolo segreto.

Tish: lei sarà molto fiera di te, ne sono certa. E non sforzarti di nascondere a te stesso il tuo dolore. Datti la possibilità di sentirlo, non soffocarlo.

Si butta nell'incavo del mio collo e mi stringe forte a lui. In questo momento è così indifeso che riesco solo ad amarlo ancora di più.
Così con le mie carezze cerco di asciugare le sue lacrime, mentre lui si dondola su di me. Rimaniamo così, abbracciati, distrutti, ma uniti.
Mi ha fatto piacere che si sia aperto con me.
A volte condividere il proprio dolore con qualcuno può servire ad alleggerirlo.

Mentre ci scambiamo piccoli baci a fior di labbra, ci addormentiamo.
Così, nudi ed esposti.
Nell'anima e nel corpo, tra passione e lacrime.

Se stasera ti fidassi anche tu, potremmo ricominciare anche adesso. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora