Se stasera ti fidassi anche tu, potremmo ricominciare anche adesso.

Per sempre

POV's Tish

Sono passate due settimane da quando ho lasciato Messina. Ho trascorso qualche giorno a Milano per definire delle cose alla Sony e poi sono tornata a Gorizia. Mi hanno già fissato due date per i concerti, entrambe il prossimo Dicembre e non potrei che essere più felice.

Eppure qualcosa dentro di me continua a far rumore, continua a disturbare questo mio momento di realizzazione. Continua a ricordarmi che nonostante tutto, se solo potessi realizzare un desiderio in questo momento, sarebbe quello di rivedere Alberto. Di sfiorare di nuovo la sua pelle, di dormire aggrappata al suo fianco.
Lui sta continuando i suoi instore in giro per l'Italia, così come continuano le nostre videochiamate tutte le sere.
Cariche di nostalgia, di un velo di malinconia. Così come continuano i messaggi del buongiorno, le dediche della buonanotte.

Ma niente è come condividere la stessa aria, far abbracciare i nostri respiri, stropicciare le stesse lenzuola.

Lui continua a rassicurarmi che avremo tempo, modo e occasione di stare insieme, ma quando mai io e lui abbiamo avuto tempo ?!
Quando mai abbiamo saputo sfruttare le occasioni ?!
Siamo sempre stati bravi a rincorrerci nei sentimenti, ma mai nelle azioni. A volerci nei sogni, ma mai bravi ad incontrarci.
E forse questo non cambierà mai.

Questo è il suo momento ed è giusto che se lo goda. È giusto che ringrazi i fan, è giusto che sfrutti a pieno questa occasione.
Ma non sarebbe forse giusto trovare un posto anche per me ?

Forse sì, ma non nel modo in cui lo abbiamo fatto finora. Non possiamo continuare a fuggire dalla realtà, da un lavoro che ci condanna alla lontananza, e che forse ci tiene vicini solo nei testi delle nostre canzoni.

Eccomi qui infatti, sul letto della mia cameretta con il mio gatto a farmi le fusa, mentre lascio che la penna metta nero su bianco quello che sento in questo momento.

I have some bricks
I built a home
Share my keys
Don't be just a guest

Scrivo, poi cancello, poi riscrivo. Scarabocchio rabbia, amore e parole. Accenno la musica del dolore che non so dire, della mancanza che non so urlare, del bisogno che non riesco a accettare.

Wherever you'll go
Remember me
Wherever you'll sing
Miss me
Wherever I'll fall
Hold me

Mentre la penna accenna disegni senza senso, fuori dalla finestra ormai è sera.
Qui a Gorizia fa freddo anche se siamo in piena estate, dentro di me ancora di più.
A scaldarmi un po' più il cuore è il nome di Alberto che compare sullo schermo del mio cellulare. Mi precipito a rispondere.

A: < Amore ciao. >
T: < Hei, finalmente. >
A: < Mi sono appena liberato e ora sono in camera. >

Sospiro debolmente all'immagine di lui da solo in hotel, e a quella di me da sola in questa stanza.
Parliamo di tante cose, dei suoi eventi, dei miei concerti, degli impegni reciproci di questi giorni.
Che bello sentire la sua voce, che bello che mi renda, nel suo piccolo, partecipe di quello che gli sta succedendo.

Proprio oggi leggevo una sua intervista e mi hanno colpito molto le sue parole:

La mia donna deve amare il mio lavoro esattamente come ama me. Solo lei potrà essere la madre dei miei figli. Perché si, sogno una famiglia e dei bambini.

Inutile negare che ho provato a cercare me stessa in quella descrizione.
Sono capace di amare il suo lavoro tanto quanto amo lui ?
Sono capace di gioire del suo successo nonostante questo ci stia tenendo lontani ?
Sono capace di restare accanto a lui nonostante tutto ?

In cuor mio conosco già tutte le risposte. Io sogno di applaudire ai suoi concerti, sogno di aspettarlo la sera a casa sveglia, sogno un letto da condividere con i nostri figli.
E questo non significa che non tenga alla mia carriera o che voglia vivere nella sua ombra, ma solo che ho capito che lui ha dato vita a dei sogni che ignoravo di poter fare.

Maria una volta nel programma mi aveva chiesto:
Tu ci credi al per sempre?

Avevo risposto che ci speravo.
Ora era vero più che mai.