Le immagini erano ancora nitide nella sua testa che fece fatica a rendersi conto che non stava succedendo realmente.
Lasciò andare il braccio dalla macchina e disse a Harry che stava bene un'altra volta, per far sì che non s'insospettisse. Allora, l'uomo lo condusse verso la porta d'ingresso della Tana (ormai James sapeva il nome, grazie alla memoria che era tornata). Ad attenderli, c'erano un uomo e una donna: erano entrambi anziani, ma s'intravedevano poche rughe sul loro viso; quello che li caratterizzava di più erano i capelli color carota che stavano lentamente perdendo la loro lucentezza via via che il bianco s'impadroniva di essi. I loro occhi erano luminosi e sorridenti.
James non ebbe bisogno dei ricordi per capire che quelli erano i suoi nonni.
Non appena si avvicinarono, Molly, la nonna, lo strinse in un abbraccio caloroso.
"Oh tesoro mio! Non sai quanto ci sei mancato. Eravamo così preoccupati per te..."
James non rispose ma sentì gli occhi pizzicargli per via delle lacrime. Le riuscì a trattenere per un attimo soltanto prima di scoppiare.
"Nonna scusa! Scusami, non ricordo niente..." disse tra i singulti.
"Ma tesoro mio, non devi piangere. Non ha senso stare male per questo. La tua memoria tornerà, l'importante è che tu adesso sia qui e che stia bene..."
James si staccò da lei e la guardò sorridente, mentre si asciugava gli occhi. Abbracciò anche suo nonno, poco dopo e sentì la sensazione di casa, di affetto. Sentiva di volere tanto bene ai suoi nonni, talmente tanto che faceva fatica a mantenere il sorriso al pensiero che ogni ricordo di loro era svanito nel nulla.
"Venite dentro, forza!" disse suo nonno Arthur, indicando l'interno della casa "Gli altri dovrebbero arrivare entro stasera"
"Al e Lily?" chiese Ginny.
"Sono di sotto, cara. Credo stiano giocando agli Sparaschiocco..." disse Molly
"Hanno mangiato?" chiese Harry, posando il borsone del figlio a terra.
"Pochissimo..." rispose Molly "ma di più rispetto a ieri..."
"Almeno..." disse Ginny. "Jamie hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?"
"No grazie... Mi è bastato quello che mi hanno dato in ospedale..."
"Povero caro, chissà quanto faceva schifo quella roba!" esclamò Molly. James ridacchiò. "Ma non preoccuparti, stasera mangerai qualcosa di molto più buono. Ti farò il purè di patate di cui andavi pazzo da piccolo con una bella bistecca. Che ne dici?"
"Dico che un po' di languorino mi è tornato!" esclamò James. Risero tutti.
A un certo punto, una voce rotta dal pianto risuonò da in cima una scala che portava al piano di sotto (la casa era strutturata in tre piani: il piano terra, un piano superiore e uno inferiore che finiva sottoterra).
"JAMIE!"urlò Lily fiondandosi su di lui e abbracciandolo, in lacrime. Lui l'afferrò un po' barcollante, in quanto non si aspettava l'impatto "Mi dispiace, mi dispiace di averti detto quelle cose... so che non te lo ricordi, ma sono stata molto cattiva con te e... e mi dispiace, mi dispiace tanto..."
James sorrise e le accarezzò la schiena. Non sapeva cosa gli avesse detto la sorella, ma la vedeva sinceramente pentita e così decise di non provare neanche a chiederle qualcosa.
"Stai tranquilla, Lils..."
Lei smise di piangere. Aprì gli occhi molto lentamente, come se avesse capito male ciò che il fratello avesse appena detto. Si staccò da lui per guardarlo negli occhi.
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Amnesia|| James Sirius Potter
FanfictionTrama: Tutti ci innamoriamo, almeno una volta nella vita. Ma può succedere di innamorarsi due volte della stessa persona? James Sirius Potter, durante l'ultima partita di Quidditch del suo sesto anno a Hogwarts, perde la memoria. Un'amnesia di t...